Un itinerario tra cultura e storia nelle banche – La seconda tappa
di Maddalena Libertini
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30 Settembre 2022
Alla vigilia della XXI edizione di Invito a Palazzo, storica manifestazione promossa da ABI in collaborazione con ACRI, Bancaforte accompagna i lettori alla scoperta di altre mete tra le numerose aperte al pubblico sabato primo ottobre. In agenda, oltre a visite guidate gratuite e mostre, i contenuti multimediali che saranno disponibili anche nei giorni successivi. In questa puntata Palermo, Matera, Avellino, Napoli, Arezzo, Modena, Ravenna, Torino, Milano, Brescia, Treviso, Vicenza
Bancaforte prosegue il viaggio attraverso l’Italia sulle tracce degli appuntamenti di Invito a Palazzo, l’iniziativa promossa da ABI in collaborazione con ACRI, che accoglie i visitatori nelle sedi di banche e fondazioni di origine bancaria per far conoscere luoghi e opere che compongono l’identità storico-artistica del nostro Paese.
Palermo
Su via della Libertà, uno dei principali assi viari di Palermo che unisce la città vecchia alla nuova, a dieci minuti a piedi dal Politeama e a pochi passi dal giardino inglese progettato da Ernesto Basile e oggi intitolato a Piersanti Mattarella, sorge Villa Zito, dal 2005 sede della Fondazione Sicilia. La Villa porta il nome del commerciante di agrumi che l’acquistò nel 1909, Francesco Zito Scalici, uno dei rappresentanti di quella fortunata stagione dell’imprenditoria e della cultura siciliane di cui la famiglia Florio è diventata l’emblema leggendario. Le forme dell’edificio sono state rimodernate in questa fase in stile neorinascimentale con influenze eclettiche e floreali, ma la fondazione settecentesca riporta a un’altra memoria storica, quella della moda delle residenze suburbane costruite dalle famiglie nobiliari fuori dalle mura cittadine per soggiornare nei momenti di riposo e svago. Dal 2015 la villa è sede delle collezioni permanenti della Fondazione Sicilia che spaziano attraverso i secoli dal XVII al XX, da Mattia Preti a Giovanni Boldini fino a Mario Schifano.
Tra le opere più identitarie della raccolta la seducente figura femminile delle “Armonie vespertine” di Aleandro Terzi e la sezione dedicata alla pittura di paesaggio siciliano della seconda metà dell’Ottocento con le tele di Francesco Lojacono, Antonino Leto, Ettore De Maria Bergler. Un paesaggio che idealmente ricompare trasfigurato nella magnifica tela di Renato Guttuso, “Eruzione dell’Etna” in cui la potenza travolgente della natura si manifesta nelle colate di lava incandescente realmente verificatesi nel 1983. Alla collezione permanente la fondazione associa poi l’attività espositiva temporanea rivolta all’arte contemporanea. È attualmente in corso la mostra “Consagra. Seduzione e Libertà della pittura”.
Napoli e Torino
Numerose le opzioni di visita proposte per il primo ottobre da Intesa Sanpaolo a partire dalle quattro Gallerie d’Italia. Le novità di quest’anno sono le sedi di Napoli, sulla centralissima via Toledo, e di Torino, nata con una vocazione per la fotografia e la videoarte. Si aggiungono a quella di Vicenza, ospitata nella sontuosa dimora secentesca di Palazzo Leoni Montanari, e di Milano a piazza della Scala.
Chi è interessato ad avvicinarsi ai temi dell’educazione finanziaria in maniera ludica e con tecnologie innovative può recarsi al Museo del Risparmio di Torino, dove, tra le altre attività organizzate in occasione di Invito a Palazzosabato, si svolgerà il laboratorio didattico “LEGONOMIA. L’economia circolare spiegata con i mattoncini” per appassionare i bambini dai 6 ai 12 anni alla sostenibilità e alla lotta agli sprechi attraverso i famosi mattoncini colorati.
Arezzo
Spostandosi ad Arezzo, non si può perdere la Casa Museo dell’Antiquariato Ivan Bruschi della Fondazione Ivan Bruschi di Intesa Sanpaolo nell’antico Palazzo del Capitano del Popolo. La raccolta rispecchia il gusto estetico multidisciplinare di Bruschi, antiquario, collezionista e ideatore nel 1968 della Fiera antiquaria, che fece della sua casa un luogo di incontri culturali e frequentazioni internazionali ma soprattutto uno scrigno delle meraviglie nella tradizione della wunderkammer e del cabinet de curiositésestesa all’intero palazzo.
Ottomila pezzi di diversa natura e provenienza geografica, frammenti archeologici e sculture policrome insieme a giocattoli e oggetti d’uso, sono disposti nell’allestimento museografico curato dalla Scuola Normale di Pisa che preserva però le scelte e la personalità di questo cultore della bellezza e della storia.
Ravenna, Brescia, Avellino, Matera, Modena
Anche BPER Banca offre diverse alternative di visita. In questo caso ad aprire le loro porte al pubblico saranno alcune sedi dislocate sul territorio nazionale: Ravenna, Brescia, Avellino e Matera. Siti con caratteristiche diverse tra loro, ma tutti accomunati dalla stratificazione delle testimonianze storiche e dei corpus collezionistici che parlano del legame con il territorio di riferimento. Architetture peculiari come la grande sala del pubblico voltata della Sede Direzione Territoriale Emilia Est Romagna di Ravenna, nei cui sotterranei durante i restauri sono stati rinvenuti reperti del II secolo a. C.; o come il salone degli sportelli con un velario in vetro e ferro in stile déco alloggiato nel settecentesco palazzo dei conti Martinengo da Villagana di Brescia. E, ancora, la pinacoteca collocata al settimo piano nel moderno edificio per uffici in vetro di Avellino, attenta alla valorizzazione e conservazione del patrimonio artistico locale o, infine, la sede di Matera dove dalla terrazza con giardino pensile si può ammirare il paesaggio circostante dei Sassi.
A Modena, invece, si trova uno dei pilastri del progetto culturale dell’istituto, la Galleria, la struttura dedicata nel 2017 a esporre i pezzi di una delle principali corporate collection italiane e dell’Archivio storico. Sotto l’egida di BPER Banca, dopo la fusione di quest’anno, ricade anche la Sede Banca Carige nel capoluogo ligure dove si può visitare la mostra “Bianco/Nero Rubens. Dettagli insoliti dei palazzi di Genova”.
Treviso
Fondazione Cassamarca Villa Ca’ Zenobio è un complesso architettonico circondato da un parco storico ai margini del centro urbano di Treviso. Composto da quattro corpi di fabbrica – la casa padronale, la barchessa, la chiesetta e la biblioteca (ex serra) – rispecchia la doppia natura di luogo di ozio e di lavoro agricolo tipica delle ville venete fuori mura. Compare già in una mappa del 1680 come “casin e caseta et chiesa per suo uso” di proprietà di don Domenico Biscaro, ma l’aspetto odierno si deve a una lunga serie di passaggi di proprietà fino alla cessione alla Fondazione Cassamarca nel 1990.
Originariamente, infatti, il fabbricato principale doveva essere impostato sul modello a pianta quadrata con un salone passante a doppia altezza a cui vennero poi aggiunte le ali laterali a un solo piano sormontate da terrazze. Il salone venne trasformato a metà del Settecento in una spettacolare sala della musica interamente affrescata da Gregorio Lazzarini, maestro del Tiepolo. In concomitanza con la Giornata Europea delle Fondazioni, sabato alle 15.30 verrà posizionata nel parco della villa una installazione artistica alla presenza dei gruppi di ragazzi con disabilità che l’hanno realizzata guidati da due artisti.
Scopri qui la prima tappa dell’itinerario
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