Simona Maschi: La natura ci insegna a interagire con la tecnologia
di Mattia Schieppati
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27 Novembre 2024
Il keynote speech della fondatrice del Copenhagen Institute of Interaction Design apre al Salone dei Pagamenti uno scenario visionario su come servizi e processi digitali (compresi i payments) possano contribuire a una trasformazione sostenibile.
Il primo keynote speech del Salone 2024 esce dal mondo dei pagamenti (all’apparenza) e porta nel mondo del design, o - meglio - dell’Interaction design, una nuovissima disciplina che si occupa dell’interazione tra le persone e la tecnologia, e dalla progettazione di servizi e prodotti che utilizzando l’innovazione tecnologica producano una rigenerazione sociale e ambientale. Protagonista dell’intervista live con il direttore di ClassCNBC Andrea Cabrini è Simona Maschi, fondatrice e guida del Copenhagen Institute of Interaction Design.
Quelle che Maschi porta al Salone sono scenari che mostrano come la trasformazione digitale che sta cambiando lo scenario dei pagamenti sia un pezzettino - importante - di un cambiamento che riguarda tutti i processi e le abitudini che riguardano le persone e le comunità.
“Alle origini gli oggetti di design erano oggetti statici, tavoli, bicchieri, poi via via nella storia sono diventati sempre più interattivi. Fino all’epoca presente, dove l’interattività è l’essenza stessa dell’oggetto. C’è quindi bisogno di sviluppare questa capacità del design di progettare l’interattività. Oggi le tecnologie ci mettono a disposizione strumenti per aiutarci in questa progettazione, per renderla sempre più estesa”, spiega Maschio.
Non solo. Nel lavoro, e nella visione di Maschi, cambia anche la scala di applicazione di questo nuovo approccio alla progettazione. “Quella dell’Interaction design è una pratica che può essere applicata sicuramente ai prodotti servizi, ma anche a scale molto più ampie che può aiutare a rinnovare le organizzazioni. Quando infatti l'innovazione è applicata alle risorse umane e ai processi, o sull’etica e sulla cultura, creiamo un impatto sulle società”. I pagamenti, per il loro impatto globale e per il ruolo che svolgono nella vita quotidiana di miliardi di persone, sono senza dubbio per Maschi un campo di osservazione e di applicazione interessante, e tutte le innovazioni che hanno il Salone come punto di raccordo costituiscono materiale di lavoro importante per chi guarda a questi scenari di “progettazione sociale”.
Ma la suggestione che Simona Maschi porta al Salone fa anche un passo in avanti. “Oggi stiamo iniziando a lavorare sull’interazione con la natura, una frontiera affascinante. Stiamo passando da un processo antropocentrico, che mette l'uomo e i suoi bisogni al centro, a un processo che mette al centro la vita, quindi le persone, ma anche il pianeta e la natura. È un approccio basato sulla “biometrica” che significa usare la natura come metodo. La natura è un modello interessante, che ci insegna molto, perché è da sempre resiliente, è consapevole di essere un ecosistema, e prototipa da sempre. Svolge già insomma da millenni quelle funzioni che oggi sono fondamentali per tradurre la tecnologia in uno strumento di sostenibilità. Quello che abbiamo imparato, osservando la natura da questo punto di vista, è che lo scopo della natura non è la crescita, ma è l’evoluzione. Forse oggi dovremmo anche noi, a partire da questa Manifestazione che raccoglie tante aziende e realtà impegnate nel sostenere la crescita, a ragionare in termini di evoluzione”.