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18 Marzo 2025 / 01:38
Perrazzelli (Banca d’Italia): “Le donne possono dare contributi determinanti per l’innovazione nei pagamenti”

 
Diversity & Inclusion in Finance

Perrazzelli (Banca d’Italia): “Le donne possono dare contributi determinanti per l’innovazione nei pagamenti”

A cura della redazione - 7 Febbraio 2025
Alessandra Perrazzelli, Vice Direttrice Generale della Banca d’Italia, è intervenuta all’evento promosso lo scorso 28 gennaio a Milano dall’European Women's Payments Network Italy Event dando un quadro d’insieme dei percorsi di sviluppo e delle sfide aperte nell’ambito dei pagamenti e delle innovazioni nei pagamenti digitali. Indicandoli come uno strumento di inclusione e un campo rispetto al quale “contributi sempre più determinanti possono e devono arrivare dalle donne”, che ricoprono oggi “crescenti ruoli di responsabilità”.
 
Dall’intervento tenuto da Alessandra Perrazzelli, Vice Direttrice Generale della Banca d’Italia  dall’European Women's Payments Network Italy Event, proponiamo il focus relativo al tema dei pagamenti come strumento di inclusione.
 
(...)
L’evento odierno mi offre l’opportunità di evidenziare un aspetto relativamente poco indagato: la relazione esistente tra donne e pagamenti, sia come utilizzatrici, sia come imprenditrici e professioniste del settore. Nel complesso, la situazione delle donne italiane presenta luci ed ombre, tuttavia si notano progressi. La Banca dei Regolamenti Internazionali e la Banca Mondiale rilevano che “l’inclusione finanziaria inizia con i pagamenti”; questi sono infatti la porta d’ingresso verso altri servizi finanziari. Rendere i pagamenti facilmente accessibili è pertanto un’azione concreta per favorire la partecipazione delle fasce più vulnerabili della popolazione alle attività economiche.
Le indagini condotte in Italia sulle abitudini di pagamento mostrano un assottigliamento delle differenze di genere nell’utilizzo dei diversi strumenti di pagamento. Rispetto a solo cinque anni fa, ad esempio, il ricorso al contante da parte delle donne era maggiore rispetto a quello degli uomini; oggi questa differenza è quasi nulla. In un quadro tutto sommato positivo, restano comunque margini di miglioramento, soprattutto nell’utilizzo degli strumenti più innovativi. Il 62 per cento delle donne possiede soluzioni di pagamento mobile, percentuale che sale al 67 tra gli uomini;  il 34 per cento delle donne è poco o per nulla informata sui pagamenti istantanei – uno degli elementi fondanti della strategia dei pagamenti al dettaglio dell’Eurosistema – rispetto al 31 per cento degli uomini.
È plausibile che queste differenze siano una diversa manifestazione del ben più consistente divario di genere registrato in altri ambiti dell’attività economica, come la minore partecipazione femminile al mercato del lavoro e il differenziale negativo nelle retribuzioni a parità di mansioni. Potrebbero altresì pesare fattori culturali, come la minore attitudine femminile a seguire gli sviluppi tecnologici, a sua volta collegata al minore interesse verso percorsi di studio tecnici e scientifici.
Migliorare la cultura digitale della popolazione contribuisce significativamente a colmare i divari nelle abitudini di pagamento, che non riguardano solamente la componente femminile della società, ma anche coloro in possesso di livelli di istruzione più bassi e i residenti nel mezzogiorno. Intervenire è quindi possibile, affinché gli avanzamenti tecnologici beneficino tutti e sia scongiurato il rischio che la digitalizzazione diventi una fonte di esclusione.
Il divario di genere è invece più accentuato sul versante delle professioni finanziarie e  – per quanto i dati siano parziali e non omogenei – tale circostanza sembra essere confermate nel settore dei pagamenti. L’ultimo rapporto in materia redatto dall’Autorità Bancaria Europea (EBA) evidenzia un lento ma graduale miglioramento dell’equilibrio di genere negli organi aziendali delle banche e delle società di investimento europee. La presenza femminile nei ruoli apicali resta tuttavia contenuta – circa l’11 per cento dei CEO è donna – e il differenziale di retribuzione tra uomini e donne con funzioni esecutive all’interno dei consigli di amministrazione è ancora superiore al 9 per cento.
Nel settore fintech non si registrano differenze sostanziali; secondo recenti studi, le donne rappresentano l’11 per cento del comparto e solo il 18 per cento ha ricoperto ruoli apicali negli ultimi anni12; inoltre, nell’ambito del venture capital, meno del 2 per cento dei fondi investiti in Europa e negli Stati Uniti sono stati impiegati in startup fondate da donne, con conseguenti implicazioni negative sulle loro possibilità di crescita13.
Guardando all’Italia, sulla base dei dati forniti dai partecipanti delle prime tre Call for Proposals di Milano Hub – il centro di innovazione della Banca d’Italia – emerge che la rappresentanza per genere è fortemente sbilanciata a favore della componente maschile: tra i rappresentanti legali, la componente femminile si ferma a circa il 10 per cento.
Questi dati suggeriscono la sussistenza di barriere strutturali all’imprenditorialità e alla managerialità femminile, tanto nel settore finanziario tradizionale, quanto nei comparti a più elevata innovatività. La tecnologia può sia essere un abilitatore – capace di offrire nuove opportunità alla compagine femminile – sia perpetuare divari e stereotipi di genere. Trascurare questi aspetti – visto in particolare lo sviluppo atteso dell’intelligenza artificiale – significa inevitabilmente ricadere nel secondo caso.
Il settore dei pagamenti è in continua evoluzione, spinto dall’innovazione tecnologica dalle richieste dei consumatori e dall’azione dei policy maker, tanto a livello europeo quanto internazionale. La temperie storica che stiamo attraversando si caratterizza per dinamicità e complessità; ne discende che interoperabilità e facilità di utilizzo siano elementi determinati per l’accettazione da parte della clientela di nuove soluzioni di pagamento.
Un esempio emblematico di questa evoluzione è rappresentato dall’ emergere di nuovi modelli di operatività, come l’embedded finance, ovvero soluzioni di pagamento che tendono a far ripensare il tradizionale rapporto fiduciario tra cliente e banca. Tempo e tecnologia ci pongono innanzi sfide importanti. Ai policy maker e alle banche centrali spetta comprendere le implicazioni economiche che questa evoluzione comporta, in modo da predisporre un quadro normativo adeguato.
Questo processo richiede il coinvolgimento anche degli operatori di mercato, in modo da creare un ecosistema solido e armonizzato, che favorisca la concorrenza, l’efficienza e la sicurezza. Solo così potremo garantire un futuro sostenibile e competitivo per il mercato dei pagamenti al dettaglio, tenendo il passo con l’innovazione tecnologica. Contributi sempre più determinanti possono e devono arrivare dalle donne, in crescenti ruoli di responsabilità. Come recita un celebre aforisma di Seneca – “non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare” – è necessario avere chiaro l’obiettivo: eliminare le barriere che ostacolano il raggiungimento dell'uguaglianza di genere. Non è un compito semplice, anche se stiamo navigando nella giusta direzione.
 

12 e 13 marzo: l’edizione 2024 dell’evento D&I in Finance

Si svolgerà il 12 e 13 marzo a Milano, presso l'Auditorium Bezzi Banco BPM, la terza edizione di D&I in Finance è l'appuntamento promosso da ABI e organizzato da ABIEventi nato per consolidare e valorizzare gli interventi svolti dal settore bancario e da altre realtà imprenditoriali a favore delle politiche di Diversità (D) e Inclusione (I) nella finanza.
L'evento, che insieme all’Osservatorio D&I che si svolge nel corso dell’anno si inserisce in un articolato percorso che ABI sta sviluppando sui temi della diversità e dell'inclusione, vuole offrire alle imprese bancarie e non momenti di approfondimento sulla correlazione tra la cultura della diversità e dell’accessibilità e le leve strategiche e di business. Grazie al coinvolgimento di prestigiosi interlocutori, D&I in Finance analizzerà il cambiamento culturale sotteso alle attività di inclusione, equità e valorizzazione delle diversità.
Scopri l'evento e iscriviti qui
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