Nemos Offloading Program, per una gestione strategica del mainframe
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27 Dicembre 2021
La soluzione proposta da Nemos sfrutta le più moderne tecnologie per disaccoppiare i processi tradizionalmente erogati dalle applicazioni “core” su mainframe, con le nuove esigenze di velocità e multicanalità
«Da anni ormai si discute di re-hosting, refactoring, in generale di migrazioni di applicazioni mainframe su ambienti distribuiti; ora non è più il momento di discutere perché quella che una volta poteva essere una opportunità, è diventata una necessità». Non usa troppi giri di parole Gianluca Sisti, Co-founder di Nemos, per sottolineare come per le aziende, in primis per quelle che operano nel settore bancario, finanziario e della monetica, una gestione più efficiente del mainframe si traduca in una riduzione dei costi operativi da un lato e del consumo di risorse dall’altro. Non solo. «Esistono problemi legati alle tecnologie legacy quali l’obsolescenza, la carenza di skill e la difficoltà di integrazione con le nuove tecnologie, ma anche problemi più strettamente legati ad aspetti di business», osserva Sisti, «come la necessità di continuare a soddisfare le esigenze dell’azienda, preservando il know-how accumulato nel parco applicativo e il livello di servizio offerto».
Oggi sono disponibili sistemi e tecnologie in grado di accedere alle risorse in maniera di gran lunga superiore rispetto al passato, superando quei gap legati alla staticità e all’obsolescenza di molte applicazioni mainframe che non consentono la scalabilità necessaria per stare al passo con l’aumento degli utenti e delle richieste. Nel contesto dei servizi “digitali” aperti alla multicanalità di accesso, gli attuali back-end, spesso frammentati, articolati e disomogenei, difficilmente sono infatti in grado di supportare con adeguati livelli di servizio i canali tradizionali di accesso ai servizi ed i nuovi canali di accesso digitale.
Certo, sostituire un mainframe è un’operazione che può rivelarsi molto insidiosa e non sempre necessaria. Ma, sottolinea Sisti, «le attuali tecnologie offrono l’opportunità, attraverso la creazione di un layer intermedio, di disaccoppiare sia le chiamate ai servizi sia l’accesso ai dati, mantenendo inalterate le applicazioni Legacy». Un modello in questo senso è il “Nemos Offloading Program”, una soluzione che sfrutta le più moderne tecnologie per disaccoppiare i processi tradizionalmente erogati dalle applicazioni “core” su Mainframe, con le nuove esigenze di velocità e multicanalità. «Change data capture, streaming, microservizi, database NoSQL, API, ecc. consentono di rispondere a queste esigenze minimizzando l’impatto sui sistemi Mainframe e conseguentemente annullando i rischi di un vero e proprio re-hosting o refactoring delle applicazioni», spiega Sisti.
Nemos Offloading Program garantisce tutto questo attraverso alcuni “semplici” razionali. Primo, i dati mainframe vengono catturati senza impatti sugli applicativi Legacy e “replicati” su un database non relazionale (NoSQL) ad alte prestazioni. In questo modo il sistema Legacy viene sgravato dall’aumento costante del numero degli accessi dai canali digitali. Il modello dati può dunque essere totalmente nuovo ed indipendente dal modello di origine; i dati sono organizzati in modo funzionale, secondo le logiche di business diventando “informazioni” (dal dato all’informazione). Inoltre, le informazioni sono esposte ai canali tramite API o recapitati tramite notifiche push (streaming). Infine, l’indipendenza dei servizi esposti e del modello dei dati, garantisce gli investimenti anche in caso di sostituzione delle applicazioni Mainframe. «La nostra esperienza applicata ai processi, unitamente all’utilizzo di tecnologie abilitanti, consente a Nemos di offrire un supporto di eccellenza nei processi di rinnovamento», conclude Sisti.