FSI punta 100 milioni su Bancomat per farne un campione europeo della monetica
di Flavio Padovan
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26 Aprile 2023
Sottoscritto un accordo quadro che prevede l’ingresso di FSI come socio di minoranza a fronte di un investimento fino a 100 milioni da effettuare tramite un aumento di capitale riservato. Risorse da utilizzare per far diventare il Circuito nazionale un protagonista della monetica a livello europeo. L’operazione prevede l’adozione di una governance funzionale allo sviluppo del nuovo Piano industriale già concordato da Bancomat, FSI e le banche azioniste
È ufficiale: FSI entra nel capitale di Bancomat. E lo fa all’interno di un accordo quadro che prevede un investimento fino a 100 milioni di euro tramite un aumento di capitale riservato. Una partnership strategica che ha come obiettivo, spiegano le due società in una nota congiunta, far diventare Bancomat "un grande operatore europeo della monetica focalizzato su innovazione, qualità e servizio al cliente, e un abilitatore tecnologico al servizio delle esigenze dei clienti”.
Dopo mesi di trattative, Alessandro Zollo è dunque riuscito a stringere un’alleanza con il Fondo Strategico Italiano guidato da Maurizio Tamagnini, aprendo di fatto a Bancomat nuovi ambiziosi orizzonti di sviluppo.
FSI è infatti un partner in grado di sostenere un grande progetto di crescita, disponendo di oltre 2 miliardi di euro di capitale raccolto dai maggiori investitori istituzionali italiani, stranieri e sovranazionali.
L’operazione prevede l’ingresso di FSI nel capitale di Bancomat con una quota di minoranza e “l’adozione di una governance funzionale a rafforzare il posizionamento competitivo” della società come azienda di mercato dinamica e orientata al cliente e all’innovazione tecnologica.
Il nuovo Piano Industriale, le cui linee guida sono state già concordate tra Bancomat, FSI e le principali #banche azioniste e clienti, prevede il rafforzamento dell’offerta di prodotti, una nuova piattaforma tecnologica in grado di offrire maggiore flessibilità e velocità nello sviluppo di servizi ai clienti, l’ampliamento della gamma di servizi, anche in segmenti adiacenti e sinergici. E “mirate acquisizioni di aziende con competenze specifiche”.