Boggio Robutti (FEduF): “L’educazione finanziaria è uno strumento di democrazia”
di Mattia Schieppati
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6 Novembre 2024
Con 34 eventi in programma per la settima edizione del Mese dell’Educazione finanziaria, e una presenza ricca di iniziative al prossimo Salone dei Pagamenti, la Fondazione per l’Educazione Finanziaria e al Risparmio amplia i canali e le opportunità per favorire lo sviluppo e l'apprendimento delle conoscenze e delle competenze finanziarie, assicurative e previdenziali. Con un approccio intergenerazionale e un’attenzione particolare alla violenza economica.
Un titolo-hashtag, #NovembreEdufin2024, guida la campagna promossa dal Comitato per la programmazione e il coordinamento delle attività di educazione finanziaria, nato su iniziativa del ministero dell'Economia e delle Finanze, che raccoglie le iniziative messe in campo in occasione della settima edizione del Mese dell’Educazione finanziaria che si celebra a novembre.
La Fondazione per l’Educazione Finanziaria e al Risparmio creata da ABI, che in dieci anni di attività ha raggiunto circa 250.000 studenti e organizzato più di 2.800 incontri in presenza e online, per #NovembreEdufin2024 propone 34 occasioni di approfondimento legate al carattere interdisciplinare dell’educazione finanziaria, partendo dalla sostenibilità fino all’innovazione tecnologica e all’intelligenza artificiale con l’obiettivo di favorire, ad esempio tra i giovani, la diffusione della conoscenza degli strumenti della pianificazione finanziaria e della previdenza complementare per dare loro solidità economica per il futuro.
All’avvio di questo Mese speciale, e con lo sguardo rivolto al calendario di proposte che FEduF porterà al prossimo Salone dei Pagamenti (dal 27 al 29 Novembre, a Milano, vedi qui programma e iscrizioni), abbiamo incontrato Giovanna Boggio Robutti, Direttore Generale della Fondazione.
Direttore, la visibilità e il numero di eventi di questa edizione 2024 del Mese dell'Educazione finanziaria dimostra che, dopo tanti anni di impegno, su questo tema è cresciuta una consapevolezza da parte delle istituzioni sulla necessità di fare cultura e informazione, a diversi livelli. Quali sono, in particolare, i temi che vede oggi come centrali, più delicati, che necessitano di un messaggio ancora più forte?
Spesso le classifiche internazionali evidenziano che l’Italia è molto indietro dal punto di vista dell’alfabetizzazione finanziaria e si classifica ben al di sotto della media europea. Come possiamo rimediare? Intanto imparando a parlarne e il Salone dei Pagamenti è una straordinaria cornice che permette a chi opera in questo campo di contribuire concretamente alla costruzione di una nuova consapevolezza economica nella popolazione. Recentemente, l’art. 25 del DDL Capitali e le Linee Guida applicative hanno definito il perimetro dell’insegnamento dell’educazione finanziaria a scuola nell’ambito dell’educazione civica. Si tratta di un passo avanti significativo verso la disseminazione di competenze di cittadinanza economica che, per la loro natura trasversale, consentono di avvicinare argomenti come il rispetto delle persone, delle donne e dell’ambiente; il valore del lavoro; la legalità e il contrasto alla ludopatia; l’uso responsabile del digitale e dei dispositivi elettronici. Fermo restando che l’obiettivo principale è quello di avvicinare i giovani a concetti come l’importanza del risparmio, la pianificazione previdenziale e la gestione consapevole del denaro grazie a scelte consapevoli. Quella che è partita come una competenza di nicchia riservata agli addetti ai lavori è a tutti gli effetti uno strumento di democrazia, di inclusione sociale e, soprattutto, un elemento di sostenibilità per i giovani e di potenziamento per le donne, ancora oggi spesso emarginate dalle scelte finanziarie delle famiglie e dalla gestione delle loro stesse risorse economiche.
La trasformazione digitale ha accentuato il gap generazionale tra nativi digitali e una popolazione matura che invece "rincorre" l'innovazione. Qual è - o quale può essere - il ruolo dei giovani e giovanissimi, di coloro che meglio parlano i linguaggi del digitale, nell'essere protagonisti attivi nella diffusione di una educazione finanziaria ai nuovi strumenti?
Dovremmo pensare al di fuori degli schemi e ipotizzare una trasmissione intergenerazionale di conoscenze, abilità e competenze che, al contrario di quella patrimoniale, sia trasmessa dalle giovani generazioni a quelle che le hanno precedute. Da questo punto di vista l’opera di disseminazione dell’educazione finanziaria consente di favorire un dialogo aperto tra i membri della famiglia. È fondamentale che nonni, genitori e figli ne parlino perché è un tema che non può essere ignorato e che richiede un approccio capace di integrare dialogo, consapevolezza finanziaria e tecnologica. La scelta di agire in modo massivo sulle scuole va esattamente in questa direzione, poiché solamente attraverso un meccanismo moltiplicatore di questa portata possiamo sperare di avere una massa critica significativa e dei risultati concreti.
Nell'ultimo periodo avete dato grande rilievo e avete lavorato molto sul tema della violenza economica verso le donne. Quali sono i risultati più significativi maturati, e quali le linee di azione future su questo ambito?
Partiamo dalla considerazione che la violenza economica è strettamente collegata ad un altro fenomeno particolarmente grave ossia il gender salary gap. I dati parlano chiaro: il 27% delle donne che guadagna meno del proprio coniuge (IFOP - Institut d’études opinion et marketing en France et à l'International) ha subito almeno una violenza economica da parte del partner attuale, rispetto al 14% delle donne con un reddito equivalente a quello del compagno. La disparità salariale sul lavoro, oggetto di studio di Claudia Goldin, premio Nobel per l'Economia 2023, ha insomma pesanti ripercussioni sulla vita delle donne e sulle loro relazioni che spesso possono sfociare in vari generi di abusi e violenza. La nostra scelta è quella di affrontare questi temi sin da piccoli e lo facciamo ben sapendo che la convinzione di una minore capacità femminile nella gestione degli aspetti economici e finanziari si forma molto presto e deriva dallo stereotipo che vuole le donne votate all’accudimento e gli uomini responsabili delle risorse economiche della famiglia. Con il programma “Contiamo Pari - Educazione Finanziaria e Parità di Genere” ci rivolgiamo agli ultimi due anni delle scuole primarie e ai primi due delle secondarie di I grado, affrontando temi quali lavoro, risparmio, guadagno, disparità salariali, bilancio famigliare e gestione responsabile del denaro. Vogliamo offrire un punto di vista educativo in cui ogni persona viene posta sullo stesso piano rispetto alle questioni economiche per favorire l’interiorizzazione di un approccio ugualitario.
Al prossimo Salone dei Pagamenti il tema dell'Educazione finanziaria avrà un ruolo come sempre centrale. Quali sono le anticipazioni che possiamo dare rispetto all'impegno di FEduF al Salone 2024?
Quest’anno dedicheremo un’attenzione del tutto nuova ad alcuni fenomeni sociali che ci circondano e racconteremo, con Banca Sella, storie di persone straordinarie che hanno cambiato non solo il nostro mondo ma hanno anche inciso sul nostro modo di vedere di vedere le cose, come Muriel Siebert. Ci dedicheremo poi, grazie agli interventi Museo del Risparmio e del Professor Razzante dell’Università Cattolica di Milano, al tema delle fake news e alla loro prevenzione. I colleghi di CertFin e AbiLab ci spiegheranno invece come stanno cambiando le banche con la tecnologia e l’innovazione e quindi a cosa dobbiamo prestare particolare attenzione, specie quando siamo online. Avremo poi il capo della sicurezza informatica di Banca Widiba per parlare con i ragazzi di identità digitale e di come usare consapevolmente le informazioni che diamo o riceviamo.