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26 Marzo 2025 / 10:31
Caselli (Bocconi): Crescita e incertezza, parole chiave del 2025

 
Credito

Caselli (Bocconi): Crescita e incertezza, parole chiave del 2025

di Flavio Padovan - 20 Marzo 2025
Intervista al prof. Stefano Caselli, keynote speaker di CREDITO E FINANZA 2025, sulle dinamiche macroeconomiche che caratterizzano l'attuale scenario nazionale e internazionale e le sfide del credito, tra cambiamenti demografici, evoluzione tecnologica e un necessario cambio di passo del sistema Paese sui temi ESG. Il ruolo strategico delle banche come motore della crescita e fattore di stabilità finanziaria
A pochi giorni da Credito e Finanza 2025, l'appuntamento annuale promosso da ABI dedicato al Credito a Famiglie e Imprese e al Mercato dei Capitali, abbiamo incontrato Stefano Caselli, Dean SDA Bocconi e Professore di Finanza Università Bocconi, che aprirà con il suo keynote speech dal titolo "Banche e mercati finanziari: costruire l'eco-sistema per il bene del Paese" i lavori della due giorni in programma a Milano il primo e il 2 aprile (qui per maggiori informazioni sul programma e per iscriversi).

Professor Caselli, quali sono gli elementi chiave del contesto economico in cui si inserisce questa edizione di Credito e Finanza?

Le due variabili fondamentali per il 2025 sono crescita e incertezza. L'Europa si confronta con iltema della crescita, mentre gli Stati Uniti, che hanno mantenuto una traiettoria di espansionecostante, devono ora valutare la capacità di preservare questo ritmo. L'incertezza rappresenta ildenominatore comune tra le due economie, ma è evidente che il miglior strumento per gestirla èproprio la crescita: più si rafforzano i fondamentali economici, meno l'instabilità incide sulleprospettive di sviluppo. È in questo contesto che il settore bancario è chiamato a un ruolostrategico, sia come motore della crescita, sia come elemento di stabilità finanziaria.

In questo scenario, quale contributo specifico possono fornire le banche?

Il titolo dell'intervento che farò in apertura di CREDITO E FINANZA 2025 - "Banche e mercatifinanziari: costruire l'eco-sistema per il bene del Paese" - contiene già la risposta. Le banche sono attori centrali dell'ecosistema economico e devono sempre di più lavorare a livello di eco-sistema insieme ai mercati finanziari. In Italia, abbiamo una risorsa di primaria importanza: il risparmio accumulato dalle famiglie. Banca d'Italia evidenzia che l'attivo finanziario delle famiglie ammonta a 5.400 miliardi di euro, una cifra straordinaria che deve essere convogliata verso investimenti produttivi a beneficio del sistema economico europeo. Il punto chiave è comprendere come queste risorse verranno allocate: se destinate a sostenere la crescita in Europa o se indirizzate verso altre economie globali. Le banche italiane ed europee, operando in uno scenario per tradizione bancocentrico, hanno una responsabilità chiave nel garantire che il capitale privato venga efficacemente mobilitato per lo sviluppo economico interno.

Quali impatti hanno sul settore finanziario fattori come i cambiamenti demografici e la crescente digitalizzazione?

La demografia impone una riflessione su due fronti. Da un lato, il progressivo invecchiamentodella popolazione in Italia e in Europa evidenzia la necessità di un welfare più solido. Che vuol dire avere un sistema di fondi pensione e di investimenti che generi dei ritorni a medio e lungo termine in grado di sostenere le nuove esigenze di welfare. Diventa quindi centrale investire sulla nostra economia e in quella europea. L'altro aspetto che emerge dai cambiamenti demografici sono le nuove generazioni di utenti finanziari, con un potere d'acquisto oggi ancora limitato, ma con un approccio interamente digitale ai servizi bancari. Questa trasformazione impone un ripensamento delle modalità di interazione tra banche e clienti, con un'accelerazione verso l'innovazione tecnologica e la digitalizzazione dei servizi.

Il tema ESG resta ancora centrale nelle strategie del settore finanziario? Ed è ancora una opportunità per il Paese?

Assolutamente sì, ma con un approccio sostanzialmente diverso rispetto al passato. Il tempo della mera compliance è finito: oggi il focus si sposta sulla creazione di valore reale. Chi investe in sostenibilità lo deve fare davvero, non per moda o per formale rispetto delle regole. È necessario investire veramente sull'ambiente, sulla buona governance, sulla parità di genere, sull'inclusione, sulla "S" di ESG, cioè sul sociale, perché si possono davvero generare ritorni a medio e lungo termine. Questa è la partita vera che va giocata oggi. Studi recenti sui rendimenti azionari dimostrano che le aziende con buone pratiche di governance e sostenibilità non solo riducono il rischio operativo, ma performano meglio nel lungo periodo. La sfida per le banche e gli investitori è integrare i criteri ESG in modo efficace nei modelli di business, per generare ritorni sostenibili nel tempo e rafforzare la resilienza del sistema finanziario.

La riforma del Testo Unico della Finanza potrà avere un impatto positivo?

La revisione del TUF rappresenta un passaggio necessario per semplificare e modernizzare ilquadro normativo italiano, che negli ultimi vent'anni ha subito una stratificazione di norme che ha reso il sistema meno accessibile e trasparente per gli investitori internazionali. Tuttavia, èessenziale chiarire che un impianto normativo più efficiente non è una soluzione automatica aiproblemi strutturali del mercato. La competitività del settore finanziario dipenderà dalle scelteconcrete degli operatori: le banche dovranno svolgere un ruolo attivo nell'indirizzare i risparmiverso l'economia reale, il mercato dei capitali dovrà attrarre un maggior numero di IPO estrumenti come il Fondo Strategico di CDP - che considero fondamentale - dovranno esseresfruttati con maggiore incisività. La riforma del TUF è un prerequisito importante, servirà adattrarre più investitori internazionali e a rendere la vita più semplice a quelli italiani. Ma non faràmagie. Ripeto: il vero cambiamento dipenderà dall'azione combinata di tutti gli attori del settorefinanziario.
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