Banche senza frontiere
di Flavio Padovan
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11 Novembre 2014
Con la piattaforma di cash management ipagoo di Orwell ogni banca può offrire i propri servizi in modo semplice in tutti i Paesi dell’Unione europea. A CARTE 2014 il lancio italiano dell’innovativa soluzione, operativa da gennaio 2015, che offre una possibilità immediata di espansione su nuovi mercati senza acquisizioni o apertura di filiali
Presto ogni banca, anche la più piccola, potrà realmente rivolgersi agli oltre 500 milioni di potenziali clienti europei, dando a tutti i cittadini e alle aziende dell’Unione la possibilità di aprire online un conto in uno degli stati membri in modo semplice ed immediato e di scegliere i servizi migliori a prezzi competitivi. A ridurre le barriere di costo e ad eliminare le procedure complesse che attualmente ancora frenano l’espansione delle banche europee negli altri Paesi Ue ci pensa
Orwell
con
ipagoo
, un’innovativa piattaforma di cash management ideata per dare piena concretezza alle possibilità offerte dalla PSD. Abbiamo incontrato il CEO
Franco Mignemi
per capire come funziona e quali sono i vantaggi.
Come nasce l’idea di una piattaforma paneuropea di cash management?

Franco Mignemi, CEO di Orwell
Siamo partiti da un’osservazione: tutte le banche europee, anche le più internazionalizzate come ad esempio il Santander, non sono presenti con filiali retail in più di 4-5 Paesi. Nessuna, quindi, riesce a offrire i propri servizi agli oltre 500 milioni di clienti potenziali dell’Unione europea, sfruttando appieno l’ampiezza del nuovo mercato continentale. Quello che ci siamo proposti di fare è realizzare una piattaforma di cash management internazionale che permetta a ogni banca di evolvere in chiave cross border per accedere all’intero bacino di utenti che si è creato con il processo di unificazione finanziaria. Una prospettiva che la stessa Ue sostiene e incoraggia, ma che attualmente le banche fanno fatica a perseguire a causa dei costi connessi. Infatti, secondo gli attuali business model, le strategie adottabili per entrare in un altro mercato prevedono aperture dirette di filiali o acquisizioni, difficilmente sostenibili in questo contesto economico. E’ quindi necessario cambiare approccio. Ed è quello che proponiamo con la nostra piattaforma ipagoo.
Scendendo nel dettaglio, su che cosa si basa la vostra soluzione?
Alla base c’è la consapevolezza che una banca è il suo bilancio e questo non può essere cross border per ragioni normative e di vigilanza. Questo vuol dire che un gruppo bancario per espandersi in un altro Paese deve aprire una nuova banca e questa, pur avendo lo stesso marchio, ha però un bilancio differente. Ed essendo il cash management legato al bilancio, i servizi collegati possono essere offerti solo a livello nazionale. Da qui l’impossibilità per i clienti, ad esempio, di spostare liberamente il proprio conto da una filiale italiana ad una tedesca o inglese di uno stesso gruppo bancario. Una frammentazione che con ipagoo si riesce a superare perché Orwell, come Istituto di moneta elettronica, non gestisce il deposito, ma solo il cash management che non ha vincoli nazionali. Come imprenditori siamo andati a cogliere questa possibilità prevista dal regolatore per offrirla alle banche. Con ipagoo, ogni istituto di credito, anche piccolo, ottiene di fatto un ulteriore livello di cash management tramite il quale entrare in altri mercati o offrire servizi anche oltre confine ai propri clienti, seguendoli e sostenendoli nel loro sviluppo internazionale.
Quali sono i principali benefici che le banche possono ottenere da ipagoo?
La possibilità di offrire servizi bancari esclusivi all’intero mercato europeo tramite una piattaforma di cash management integrata ad un sistema mobile, il tutto supportato da un network europeo di agenzie. E’ un servizio che offriamo solo noi: al momento non conosciamo nessun competitor della nostra piattaforma. Di fatto, anche una piccola banca può con ipagoo decidere di entrare in un nuovo mercato senza dover far fronte agli ingenti investimenti oggi necessari. Ad esempio, una
banca inglese con cui stiamo parlando ha valutato che per proporsi in Italia dovrebbe spendere inizialmente 5 milioni di sterline solo per aprire la sua sede centrale e la prima filiale. E sarebbe presente solo nella città scelta. Con ipagoo può invece iniziare ad offrire subito i propri servizi – ovviamente a livello online – in Italia così come in tutta Europa, senza barriere tecniche od operative d’entrata, per poi decidere se e come ampliare questa sua presenza sul territorio tramite il network di agenti locali di Orwell o direttamente.
Quali sono i primi mercati nei quali lancerete la vostra piattaforma?
Innanzitutto, la Gran Bretagna dove da novembre siamo entrati in fase di soft launch per mostrare concretamente il servizio alle banche. Poi a gennaio lanceremo Ipagoo contemporaneamente anche in Italia, Francia e Spagna. In previsione dell’evento
CARTE 2014
abbiamo inserito sul sito
www.ipagoo.com
un tasto di pre-registrazione a disposizione degli early adopter o di chi vuole approfondirne la conoscenza del funzionamento e dei vantaggi della nostra piattaforma. Il servizio di ipagoo sarà accessibile da subito anche ai privati: vi proponete come partner delle banche o siete anche concorrenti? Orwell vuole essere partner delle banche. Lanciamo la piattaforma e la mettiamo direttamente a mercato per mostrare come funziona e i suoi vantaggi in una situazione già operativa. E’ una scelta innovativa e di trasparenza anche questa: non presentiamo alle banche una demo, ma direttamente una soluzione già funzionante con clienti reali. Non miriamo ad essere concorrenti e non credo che potremmo essere visti in questo ruolo soprattutto dalle aziende interessate ad utilizzare i servizi complessi che la piattaforma offre.
La piattaforma può favorire anche l’internazionalizzazione delle imprese?
Certo, in Gran Bretagna l’UK Trade & Investment ha deciso di sponsorizzarci proprio per il supporto che possiamo dare alle PMI inglesi nel loro processo di espansione in Europa. Con ipagoo le banche diventano lo strumento ideale per eliminare alcune importanti barriere territoriali del commercio. Ad esempio, con la piattaforma di Orwell le aziende italiane possono aprire facilmente conti inglesi e pagare tramite CHAPS (Clearing House Automated Payment System), spesso imposto nei contratti dalle società Uk. Operare con conti correnti nazionali ovviamente facilita gli scambi in tutti i Paesi. Ma disporre di servizi bancari panaeuropei è un’esigenza sentita anche a livello individuale: secondo i dati Eurostat oggi sono circa 40 milioni le persone che aprirebbero un secondo conto corrente in un altro stato Ue. Numeri molti elevati, ma coerenti con l’ampiezza del mercato e con i nuovi bisogni dei cittadini europei che le banche devono cercare di soddisfare.