Nuova Direttiva sul Credito al Consumo: l’analisi di OCS
A cura della redazione
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10 Aprile 2025
Con la novità regolamentare vi è la necessità di bilanciare innovazione e tutela del consumatore, «per costruire un mercato più solido», dice Valentina Cianci, Head of Sales & Business Development di OCS
La discussione sulla nuova Direttiva sul Credito al Consumo (CCD II) è stata al centro della presenza di OCS, parte del Gruppo Fibonacci, a Credito e Finanza 2025. Del resto, la novità regolamentare segna un'evoluzione significativa del quadro normativo europeo, con l'obiettivo di rafforzare la tutela dei consumatori, adattandosi all'impatto che i progressi tecnologici stanno avendo sul mercato.
Il credito al consumo ha infatti conosciuto una significativa accelerazione digitale, che ha favorito l'emergere di nuove modalità di erogazione, come il Buy Now Pay Later (BNPL), che è sempre più diffuso anche in Italia: nel 2024 si è infatti registrata una crescita del 46% del valore complessivo delle transazioni, pari a 6,8 miliardi di euro (dati: Osservatorio Innovative Payments del Politecnico di Milano). A fronte di questi numeri, si è quindi reso necessario un intervento normativo che colmasse i vuoti esistenti: per esempio, la Direttiva estende la copertura anche ai microfinanziamenti sotto i 200 euro.
«La diffusione di nuove modalità di prestito, spesso senza interessi e per importi relativamente bassi, ha fatto emergere alcune criticità, legate in particolare al rischio di sovraindebitamento, per l'assenza di valutazioni adeguate sul merito creditizio», commenta Valentina Cianci, Head of Sales & Business Development di OCS. «In alcuni Paesi con alto livello di indebitamento privato, come il Regno Unito, sono infatti emerse situazioni tali da generare preoccupazioni sistemiche legate all'accumulo di micro-prestiti. La Direttiva interviene dunque con un nuovo impianto normativo che introduce obblighi di trasparenza, maggiore responsabilità nella valutazione della solvibilità del cliente e nuovi presidi informativi, sia pre che post contrattuali».
Agli operatori del mercato viene richiesto di monitorare attentamente l'attuazione della normativa, oltre che di sviluppare linee guida coerenti per l'applicazione dei principi di valutazione del merito creditizio nelle nuove forme di finanziamento. «In questo modo, si punta a costruire un mercato più solido, responsabile e capace di coniugare innovazione e protezione del consumatore», conclude Cianci.