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28 Aprile 2024 / 03:57
CRIF, le 4 tendenze che guideranno l’innovazione finanziaria

 
Credito

CRIF, le 4 tendenze che guideranno l’innovazione finanziaria

di Flavio Padovan - 15 Novembre 2023
Nel corso dell’evento Tomorrow Speaks sono stati delineati i principali trend che stanno cambiando l’industria finanziaria. Colombo: “Dobbiamo essere pronti a condurre il settore verso un futuro in cui l'innovazione, la sostenibilità e la collaborazione saranno ancor di più i fondamenti del settore finanziario”
Sarà un’innovazione senza confini e costante nel day by day a caratterizzare l’industria finanziaria nei prossimi anni. È questa l’opinione condivisa da oltre 50 top manager di banche, assicurazioni, associazioni di categoria, oltre che delle istituzioni e del mondo accademico, riuniti da CRIF a Milano per l’evento Tomorrow Speaks.
Quattro le principali tendenze individuate dagli analisti della società: i fattori ESG, i rischi legati alle minacce cyber, agli eventi climatici e alla longevità, la trasformazione del Wealth Management verso un modello sempre più orientato al credito, e una più ampia sinergia tra fintech e i player tradizionali estesa a ulteriori aree di business rispetto a quelle già consolidate.

ESG al centro dell’Agenda finanziaria

I criteri Environmental, Social e Governance sono già entrati nelle aree del risparmio gestito, nelle politiche del credito, nelle strategie di sviluppo commerciale. La tendenza degli investitori, ad esempio, a considerare non solo i rendimenti finanziari, ma anche gli impatti ambientali e sociali delle loro decisioni di investimento, potrà influenzare l’offerta dei prodotti finanziari che incorporano i criteri ESG.
In questo senso, le aziende saranno incoraggiate a perseguire una maggiore trasparenza divulgando le informazioni sull'impatto ambientale delle loro operazioni, il rapporto con tutti gli stakeholder (compresi i dipendenti) e le pratiche di governance aziendale. Tale centralità di una transizione sostenibile non deriverà solamente da una spinta interna del mercato, ma anche dai governi e dalle agenzie e enti di regolamentazione.
In tale contesto, la tassonomia rappresenterà uno strumento cruciale per definire e classificare le attività economiche in base a criteri ambientali, sociali e di governance, nell’ambito di una valutazione accurata delle attività e degli investimenti che contribuisca a far evolvere tutto il sistema economico e finanziario in un percorso autentico e più rispettoso dell'ambiente e del sociale. Attenzione però al Greenwashing, sottolinea CRIF: tramite dati accurati ed elaborazioni talvolta complesse occorre evitare che la bandiera ESG venga utilizzata in modo improprio e deleterio, non tanto il settore finanziario ma per l’intera comunità.

Cyber, Cambiamento Climatico e Longevità: i “nuovi rischi”

Le catastrofi ambientali registrate nell’ultimo anno in Italia, come ad esempio quella in Emilia-Romagna, dimostrano quanto sia rilevante affrontare il tema del Climate Change, valutando puntualmente i rischi delle imprese e individuando, per tempo, azioni di “remediation” che evitino danni e costi per la società.
Ugualmente evidente a tutti, individui e imprese, è il cyber risk. Le minacce cyber rappresentano un rischio sempre più concreto a cui sono esposti consumatori, imprese e player finanziari. Secondo un'indagine recente di CRIF, nel 2023 il numero di alert inviati sul dark web è aumentato del 18% rispetto a dicembre 2022. Gli hacker stanno concentrando i loro attacchi sugli indirizzi e-mail e le password, mettendo a rischio le credenziali quotidiane di accesso. In Italia, gli attacchi informatici hanno registrato una crescita del 169%, ben al di sopra della media globale del 21% registrata negli altri paesi nel 2022. Il 67% delle grandi imprese ha sperimentato un aumento dei tentativi di attacco rispetto al 2021.
Infine, l'Health & Longevity Risk. Le aziende e gli investitori dovranno obbligatoriamente trovare nuove soluzioni ai rischi legati alla sostenibilità dei programmi di previdenza sociale, alla gestione del risparmio e degli investimenti a lungo termine. Si tratta di cambiamenti profondi nei modelli di business e anche nell’offerta per il cliente, che dovrà far fronte alla crescita della vita media, alla pluralità di esigenze e di target specifici.

Wealth Management: dalla Finanza al Credito

La trasformazione del Wealth Management sta ridefinendo le sue fondamenta, spostandosi da un modello prevalentemente finanziario a uno sempre più orientato al credito. Société Générale e Brookfield hanno lanciato un fondo di “private credit” da 10 miliardi; Wells Fargo e Centerbridge uno da 5 miliardi; Blackstone e Apollo sono sulla stessa strada. Oltre ad essere una strategia benefica per le banche che potranno snellire ulteriormente i propri bilanci, l’entrata in scena di questi operatori porterà innovazione nell'ambito dell'analisi dei dati, degli strumenti e dei processi del credito, fin quando sarà naturale per loro replicare in buona parte approcci e tecniche usuali nella gestione finanziaria. Vedremo una sofisticazione nei sistemi di pricing ed anche di valutazione del rischio di credito. Sebbene l'intelligenza artificiale (Artificial Intelligence) si riveli un elemento indispensabile, è importante sottolineare che da sola non sarà sufficiente.

Più sinergie tra Fintech e player consolidati

Il settore Fintech, che finora si è focalizzato sul mondo dei pagamenti e dell’Open Banking, secondo CRIF assumerà un eguale ruolo di stimolo anche per le altre aree di business, in una modalità sempre più integrata con i player tradizionali. Già oggi il 65% delle start-up collabora con istituti bancari o compagnie assicurative ma tale relazione diventerà sempre più consistente, come accadde nel Corporate Venture Capital degli anni '80.
L'intersezione tra Fintech, investimenti e partnership strategiche sta delineando un panorama finanziario in evoluzione, dove la collaborazione tra attori emergenti e consolidati è essenziale per guidare l'industria verso nuovi orizzonti di innovazione e convenienza per i consumatori.
Inoltre, l’Open Banking si sta espandendo: i 7 milioni di utenti nel Regno Unito evidenziano una tendenza molto chiara, anche se forse ancora non così rapida in Italia, dove sono circa un milione. Si prospetta dunque un futuro di maggiore competizione nel settore bancario e un miglioramento dell'offerta di servizi finanziari personalizzati. Con investimenti magari più ridotti rispetto al passato, evidenzia CRIF, ma più focalizzati e produttivi.

Verso un’innovazione finanziaria “unlimited”

“Il settore finanziario ha piena consapevolezza del percorso di innovazione che ha intrapreso in questi ultimi dieci anni e delle aree dove sono avvenute sin qui le trasformazioni più profonde: i pagamenti digitali, il rafforzamento del sistema finanziario e assicurativo tramite consolidamento e de-risking, l’evoluzione e stimolo delle Fintech; mentre in altri comparti, quali ad esempio wealth management, credito al consumo e il settore danni assicurativi, i cambiamenti ci sono stati anche se non pienamente percepiti dai clienti finali. Nell’attuale contesto economico in evoluzione, sarà interessante guardare dove e quanto investiranno, e di conseguenza innoveranno, le banche, le società finanziarie e le assicurazioni per supportare e rispondere sempre meglio alle esigenze di famiglie e imprese” dichiara Marco Colombo, Managing Director Finance Italy di CRIF. “Con la trasformazione digitale, l'innovazione tecnologica e la transizione sostenibile che progrediscono in modo costante, il passaggio fondamentale consisterà nell’intuire opportunamente la prossima innovazione e riuscire a tradurla in operatività concreta fronteggiandone la complessità. Stiamo varcando la soglia di una nuova fase nell'innovazione finanziaria, ‘unlimited’ appunto, un'era caratterizzata da responsabilità e opportunità. Dobbiamo essere pronti a condurre il settore verso un futuro in cui l'innovazione, la sostenibilità e la collaborazione saranno ancor di più i fondamenti del sistema finanziario”, conclude Colombo.
 
 
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