Banner Pubblicitario
18 Settembre 2025 / 15:54
Agli italiani piace Facebook, ma non si fidano

 
Fintech

Agli italiani piace Facebook, ma non si fidano

di Mattia, Schieppati - 13 Aprile 2017
Secondo una ricerca di Blogmeter, si sta sui social per curiosità e svago o per creare nuove relazioni. Mentre per informarsi e per effettuare acquisti, le reti sociali sono considerate poco credibili. Tra i social “di cittadinanza” e quelli “funzionali”, Twitter sembra in discesa, mentre emergono anche YouTube, Instagram, WhatsApp …
Facebook e WhatsApp dominano, ma forse perché l’Italia è un Paese con un’età media… sopra la media. Twitter fatica a trovare la sua ragione d’esistere e ormai sembra avviato al declino. E quando si tratta di informarsi o di fare acquisti, gli strumenti di informazione tradizionale sono ancora quelli cui il pubblico dà più fiducia.
È uno spaccato molto interessante quello che esce dalla survey effettuata da Blogmeter, social media company e agenzia di ricerche di mercato di Milano, che ha intervistato 1.500 italiani di età compresa tra i 15 e i 64 anni, iscritti ad almeno un social. Con l’obiettivo di capire non tanto il dato quantitativo sull’uso dei diversi social, ma le abitudini e le finalità di utilizzo (qui la ricerca).
Tra le motivazioni che spingono all’uso dei social, la più gettonata è la curiosità e l’interesse (21%), seguita poi dal desiderio di creazione di relazioni nuove e personali (17%), mentre il 14% afferma di utilizzarli per svago o piacere.
Indagando le ragioni che spingono a usare un social piuttosto di un altro, Facebook si conferma il più adatto a rispondere a quasi tutte le esigenze, fatta eccezione forse per le ricerche di lavoro. Dopo Facebook, tra gli altri social media, emerge TripAdvisor per leggere recensioni su ristoranti e alberghi, YouTube per video-informarsi, mentre per seguire brand e personaggi celebri gli intervistati preferiscono Instagram.

Social di cittadinanza ...

Il taglio attraverso il quale la ricerca legge i dati è principalmente sociologico. Guardando alle modalità con cui vengono utilizzati i vari canali, secondo Blogmeter i social si possono dividere in due tipologie: quelli di “cittadinanza” e quelli “funzionali”. «I social di cittadinanza sono quelli che vengono usati tutti i giorni, anche più volte al giorno, e più volte a settimana, che in un certo senso definiscono la nostra identità online», spiegano gli analisti. Di questi, Facebook è il maggiore rappresentate: ben l’84% degli intervistati ha dichiarato di utilizzarlo più volte al giorno; gli altri sono YouTube, Instagram e WhatsApp.

... e social funzionali

Si intendono quei canali che vengono utilizzati per soddisfare un bisogno o un interesse specifico e i più fruiti dagli italiani sono Google Plus, Twitter e Linkedin, che rispettivamente il 40%, il 35% e il 31% degli intervistati afferma di usare saltuariamente. Ben posizionato anche TripAdvisor, consultato per scegliere ristoranti o locali.
Il social più abbandonato in assoluto è Tinder, l’app per incontri occasionali, con ben 3,5 italiani su 10 che hanno dichiarato di essersi iscritti e poi cancellati. Seguono Snapchat, con il 25%, Pinterest e lo stesso Twitter, con il 10%.

Sei su Facebook? Sei vecchio

Con il crescere dell’età decresce il numero di social a cui si è iscritti: nella fascia di età compresa tra i 18 e i 34 anni, la media di social e servizi di messaggistica posseduti è superiore a sette, dopo i 45 anni, invece, scende a tre canali. Ed è proprio scendendo nell’analisi per età che si scopre come l’apparente egemonia di Facebook rischi in realtà di essere un dominio che comincia a mostrare la corda, se è vero che si tratta di un social network spesso snobbato dai giovanissimi: la creatura di Mark Zuckerberg è infatti utilizzata prevalentemente da una popolazione di 25-44enni, coloro che dai ricercatori vengono definiti «professionalmente maturi». Tra i teenager a dominare sono invece social network come Instagram e YouTube, perché quello che i giovanissimi cercano è la «condivisione dell’istante».
La realtà più a rischio? I 140 caratteri dell’uccellino che cinguetta. Alla domanda di quali social puoi fare a meno, la maggior parte ha risposto Twitter.

La fiducia non è social

Se da un lato Facebook si configura come il social a cui dedichiamo in assoluto la maggior parte del tempo, dall’altro canali di comunicazione più tradizionali come la televisione e i magazine continuano a mantenere una forte credibilità anche tra gli utenti del web. Infatti gli intervistati considerano come assolutamente credibili per informarsi tv e stampa, mentre al contrario ritengono poco affidabili Facebook, YouTube e i blog.
Quando invece si tratta di effettuare acquisti online, i canali che gli italiani digitalizzati considerano più attendibili sono i siti di acquisti online (Amazon e Ebay) e siti di recensione ( TripAdvisor).
GUIDA ALLA TASSAZIONE 2025_Banner Medium
ALTRI ARTICOLI

 
Pagamenti

Pagamenti digitali, frodi in calo ma sempre più sofisticate

Il Rapporto Bankitalia fotografa un fenomeno contenuto nei numeri ma in evoluzione rapida. In aumento le truffe basate sulla "manipolazione del...

 
Pagamenti

Al Salone dei Pagamenti l’innovazione non ha confini

Un Salone che non si limita a osservare il futuro: lo genera. La decima edizione del Salone accelera sull’internazionalizzazione offrendo una...

 
Pagamenti

NOBID, l’identità digitale europea prende forma e passa anche per i pagamenti

Il Large-Scale Pilot europeo dedicato ai pagamenti digitali basati su eIDAS2 sta sperimentando funzionalità interoperabili, sicure e...
Supervision, Risks & Profitability 2025
L’evento annuale promosso da ABI, in collaborazione con DIPO, dedicato ai temi della Vigilanza Europea e...
Icona Facebook Icona Twitter Icona LinkedIn
Banche e Sicurezza 2025
L’evento annuale promosso da ABI, in collaborazione con ABI Lab, CERTFin e OSSIF per conoscere ed esplorare...
Icona Facebook Icona Twitter Icona LinkedIn
Bancaforte TV
Scorza (Garante Privacy): Ecco come bilanciare privacy, sicurezza e innovazione digitale
La protezione dei dati personali e la spinta all’innovazione tecnologica possono e devono convivere in...
Icona Facebook Icona Twitter Icona LinkedIn
Stasi (CERTFin): Le sfide aperte per un ecosistema finanziario sicuro
Crescono o rimangono stabili gli investimenti in cybersecurity delle banche, si rafforza la cooperazione tra...
Icona Facebook Icona Twitter Icona LinkedIn
Banner Pubblicitario