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05 Dicembre 2025 / 08:26
Stati Generali della Sicurezza: collaborazione, tecnologia e visione strategica le parole chiave

 
Sicurezza

Stati Generali della Sicurezza: collaborazione, tecnologia e visione strategica le parole chiave

di Mattia Schieppati - 5 Dicembre 2025
Il 10 dicembre, a Roma, l'evento promosso da OSSIF - il Centro di Ricerca sulla Sicurezza Anticrimine dell'ABI, che mette a confronto banche, istituzioni, forze dell'ordine, esperti e industrie tecnologiche per elaborare strategie concrete di prevenzione e difesa di fronte a scenari di rischio sempre più complessi. Marco Iaconis, coordinatore di OSSIF, approfondisce i principali filoni tematici dell'evento e dice: "Oggi il vero bersaglio del crimine non è più soltanto la banca, ma il cittadino. Per questo la cultura della sicurezza deve diventare patrimonio comune".
La crescente complessità degli scenari di rischio, l'evoluzione delle minacce fisiche e digitali e la necessità di rafforzare un modello di collaborazione che - negli anni - ha dimostrato di essere un pilastro della sicurezza del settore bancario: sono questi i punti di partenza degli Stati Generali della Sicurezza 2025, la giornata di lavori promossa dall'ABI che si svolgerà il 10 dicembre alle Scuderie di Palazzo Altieri, a Roma, e costituisce ormai un momento di confronto consolidato tra banche, istituzioni, forze dell'ordine, esperti e rappresentanti del mondo tecnologico (la partecipazione è gratuita; vedi qui per informazioni e iscrizioni).
Una giornata pensata non solo per fare il punto sul presente, ma anche per tracciare una prospettiva concreta su come difendere in modo sempre più efficace un sistema che, come ricorda Marco Iaconis, coordinatore di OSSIF, il Centro di Ricerca sulla Sicurezza Anticrimine costituito dall'ABI, "opera in un contesto profondamente trasformato, nel quale alla sicurezza tradizionale si sovrappongono nuove vulnerabilità, nuove tecniche criminali e l'urgenza di gestire il cambiamento digitale con competenza e responsabilità".
I lavori saranno aperti dagli interventi di Marco Elio Rottigni, Direttore generale dell'ABI, e del Prefetto di Roma, Lamberto Giannini, che in occasione degli Stati Generali sottoscriveranno il Protocollo d'intesa per la prevenzione della criminalità ai danni delle banche e dei clienti. 
La giornata di lavori prevede poi due approfondimenti tematici. Nel primo, dal titolo "Verso una cultura della sicurezza integrata per una nuova visione strategica", verranno approfondite, tra le altre, le best practice di Intesa San Paolo e Poste Italiane, due esempi concreti di modelli integrati di sicurezza. Il secondo riguarderà invece un tema cruciale: "La sicurezza degli ATM e la gestione del contante". Nella sessione pomeridiana verranno invece presentati i risultati dell'annuale Report intersettoriale OSSIF sulla criminalità predatoria, realizzato in collaborazione con il Dipartimento di Pubblica Sicurezza e con il contributo delle principali Associazioni delle categorie esposte alla criminalità.
"Gli Stati generali rappresentano da anni un osservatorio privilegiato sulle dinamiche della sicurezza bancaria. Il loro valore sta nella capacità di mettere attorno allo stesso tavolo soggetti che, pur con ruoli diversi, condividono l'obiettivo comune della prevenzione e della tutela", spiega Iaconis. Al centro della giornata ci sarà l'analisi delle minacce emergenti, dalle rapine in calo strutturale grazie agli investimenti degli istituti, ai fenomeni fraudolenti che si evolvono alla velocità della tecnologia. "La sicurezza fisica resta fondamentale, ma oggi il confine tra reale e digitale è diventato permeabile", osserva Iaconis, sottolineando come "la solidità del sistema dipenda dalla nostra capacità di anticipare i rischi informatici, di aggiornare costantemente i modelli di difesa e di lavorare insieme per proteggere clienti e operatori". 
Il tema della collaborazione è infatti il filo rosso che attraversa tutto il programma dell'evento, a partire dal Protocollo ABI-Prefetture, considerato un caso di eccellenza a livello europeo. "Il Protocollo", osserva Iaconis, "è la dimostrazione che sicurezza significa soprattutto coordinamento, scambio tempestivo di informazioni, procedure condivise e un impegno costante a migliorare ciò che funziona già. È uno strumento vivo, che si aggiorna nel tempo e che permette di intervenire in modo rapido, efficace e uniforme su tutto il territorio nazionale".
Il contesto in cui le banche operano è cambiato radicalmente con la diffusione dei servizi digitali, della multicanalità e dei pagamenti evoluti. L'innovazione ha portato efficienza e nuove opportunità, ma anche forme di attacco sempre più sofisticate. Si pensi al social engineering, alle truffe via telefono, ai malware, allo spoofing delle identità digitali. Minacce spesso invisibili, che colpiscono il punto più vulnerabile: la fiducia. "Oggi il vero bersaglio del crimine non è più soltanto la banca, ma il cittadino", sottolinea Iaconis. "Per questo la cultura della sicurezza deve diventare patrimonio comune, non un tema tecnico riservato agli addetti ai lavori. Dobbiamo lavorare sulla consapevolezza, sull'educazione, sulla capacità di riconoscere comportamenti sospetti. La tecnologia aiuta, ma senza persone informate e preparate resta uno strumento zoppo". È anche per questo che gli Stati generali dedicheranno un ampio spazio alla formazione e alla comunicazione, elementi considerati strategici nel contrasto alle nuove frodi.
Un'altra direttrice centrale della giornata sarà il ruolo dell'intelligenza artificiale nell'analisi e nella prevenzione delle minacce. Le banche stanno già sfruttando modelli avanzati per rilevare anomalie nelle transazioni, analizzare grandi volumi di dati e identificare potenziali pattern criminali. Ma la rapidità con cui l'AI si evolve richiede nuovi approcci regolamentari, nuove competenze e una riflessione etica profonda. "L'intelligenza artificiale non è solo uno strumento tecnico", afferma Iaconis, "ma una vera trasformazione culturale. Può aumentare enormemente la capacità di intercettare comportamenti fraudolenti, ma richiede regole chiare e un presidio costante. La sfida è usarla in modo responsabile, evitando che diventi essa stessa un vettore di rischio".
Accanto alla dimensione digitale, non verrà trascurato il tema della protezione del territorio e degli ambienti fisici, dagli sportelli tradizionali agli ATM, con particolare attenzione alla prevenzione di attacchi organizzati e alla gestione delle emergenze. Riflettere sulla sicurezza degli ATM, inoltre, significa allargare il campo, e ragionare su come rendere più efficiente - grazie anche alle nuove tecnologie di analisi dei dati - la gestione del contante, tema cruciale oggi per le banche.
Gli Stati generali offriranno un quadro aggiornato delle strategie adottate dal sistema, dalla videosorveglianza evoluta alla protezione dei mezzi di trasporto valori, fino ai dispositivi di neutralizzazione delle banconote. "Sicurezza significa anche presidio del territorio e certezza operativa", ricorda Iaconis, "due aspetti che non possono prescindere dal lavoro integrato con le forze dell'ordine e con le comunità locali. La fiducia si costruisce giorno dopo giorno, rendendo più sicuri i luoghi di lavoro, gli spazi aperti al pubblico e le infrastrutture critiche".
Gli Stati Generali della Sicurezza del prossimo 10 dicembre si confermano dunque come un appuntamento strategico, un momento di verifica e prospettiva in un contesto in continua evoluzione. La sicurezza bancaria non è mai un risultato definitivo, ma un processo dinamico, che richiede investimenti, visione e responsabilità condivisa. "Il nostro obiettivo", conclude Iaconis, "è mantenere alto il livello di protezione del sistema, anticipare i rischi e continuare a rafforzare un modello di collaborazione che negli anni ha dimostrato la sua efficacia. In un mondo che cambia, ciò che non può cambiare è la qualità del lavoro comune".
 
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