PagoPA: vantaggi per tutti, superando la burocrazia
di Massimo Cerofolini
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25 Ottobre 2018
Giuseppe Virgone del Team per la Trasformazione Digitale e relatore al Salone traccia un bilancio (positivo) sul servizio nato per semplificare la vita ai cittadini e per portare la PA nell'innovazione: 15 milioni i pagamenti fatti da PagoPA, il 200% in più rispetto al 2017. E il numero di amministrazioni pubbliche che lo stanno adottando cresce in modo esponenziale: 17.200 su 23.000. Ma bisogna fare un salto di mentalità ...
Un metodo semplice, veloce ed efficiente per regolare i rapporti economici tra il cittadino e la pubblica amministrazione. Con vantaggi enormi su entrambi i fronti. A fine mese Diego Piacentini, Commissario straordinario del Team per la Trasformazione Digitale, lascia dopo due anni il suo ufficio a Palazzo Chigi e torna a Seattle, la città dove ha lavorato a lungo come Vicepresidente di Amazon, pronto a gettarsi in nuove avventure. Tra le tante eredità, riconsegna in buona salute un sistema di pagamento uniforme verso le infinite casse della burocrazia italiana: PagoPA. A Giuseppe Virgone, responsabile Pagamenti digital della squadra di Piacentini in attesa di rinnovo e ospite del Salone dei Pagamenti (
parteciperà alla sessione dedicata appunto al PagoPA in programma venerdì 9 novembre – ore 14,30
), chiediamo un bilancio di questa esperienza, adottata già dal 75% delle amministrazioni pubbliche.
Lei viene da una lunga esperienza nel settore dell’It in ambito bancario ed è un po’ l’architetto dell’attuale progetto PagoPA. Come possiamo definirlo?
È il nodo nazionale dei pagamenti. Detta in parole semplici, è una piattaforma per pagare tasse, tributi e contravvenzioni in modo rapido e facile, così come avviene quando compriamo qualcosa su un grande sito di commercio elettronico. L’abbiamo realizzato con una duplice ambizione: da una parte semplificare la vita al cittadino, dall’altra fornire agli enti pubblici una visione in tempo reale sui propri incassi.
Veniamo ai vantaggi per il cittadino. Il primo è quello che voi chiamate multicanalità. Di che si tratta?
Finora cosa succedeva? Il cittadino, in genere, riceveva un bollettino cartaceo con la multa o la tassa da pagare. E il più delle volte per mettersi in regola doveva imbarcarsi in una trafila fatte di code e di attese. Con PagoPA, invece, ognuno è libero di scegliere se pagare a uno sportello Bancomat, con le app del telefonino, con il conto online, con la carta di credito e, ovviamente, anche di fare la fila alla Posta, se ritiene. Insomma, può farlo come e soprattutto quando vuole, senza vincoli di orari. Inoltre, se prima l’unico attestato del pagamento era un foglio di carta, adesso si può dimostrare di essere a posto tramite la notifica dell’app, un messaggio sms o un avviso via mail. Senza più l’ansia di non ritrovare la ricevuta cartacea.
Altro aspetto positivo per noi cittadini è la certezza del debito dovuto
Certo. Prima, in caso di ritardi, non si sapeva mai con sicurezza a quanto sarebbe ammontata la somma richiesta, per via di eventuali multe e interessi di mora. Con
PagoPA
invece l’importo è sempre attualizzato: ossia, in caso di variazioni nel tempo, viene aggiornato automaticamente. Il tutto con una semplicità assoluta: basta inserire il codice di avviso per pagare e ricevere la quietanza liberatoria. Cioè la certezza che la PA ha incassato il tributo e che non potranno esserci verifiche o accertamenti successivi.
Veniamo alla PA: il primo vantaggio riguarda quella che viene definita la riconciliazione automatica degli incassi
Sì, in pratica, fuori da PagoPA, le verifiche vengono fatte a mano, andando a ripercorrere le attestazioni di tutti i soggetti coinvolti nel pagamento, dalla banca all’ufficio postale. Con il nuovo sistema è tutto istantaneo. Non solo. Anche l’incasso, con
PagoPA
, è quasi immediato: avviene il giorno dopo il pagamento. Oggi, tanto per dare un’idea, ci vuole una settimana per riscuotere un F24, o anche più giorni per altri tributi. Ecco il vantaggio: si offre una visione in tempo reale del flusso di cassa, mentre prima l’accertamento tra richieste emesse e incassi mancati avveniva ex post.
C'è anche un risparmio economico
Sì, avendo a disposizione più canali, il cittadino può scegliere di utilizzare quello più conveniente. Ad esempio, anziché pagare le commissioni del bollettino tradizionale, può optare per soluzioni a
costo zero, come previsto da alcune app o da determinati conti correnti online.
Diamo qualche cifra sull’andamento di PagoPA
A fine 2018 stimiamo che si faranno con questo sistema circa 15 milioni di pagamenti, il 200% in più rispetto all’anno precedente. Il numero di amministrazioni pubbliche che lo stanno adottando, poi, cresce in modo esponenziale: sono ad oggi 17.200 su 23.000, circa 3 su 4. Il lato dolente è però la diffusione sul territorio: ci sono regioni come l’Emilia Romagna in cui è possibile pagare il 98% di tributi e multe su PagoPA, mentre in alcune regioni del Sud la percentuale cala a numeri insignificanti. Idem per i comuni: Milano ha messo sulla piattaforma sia il pagamento delle multe che quello della Tari; Roma soltanto i tributi. Insomma, una situazione a macchia di leopardo, su cui c’è ancora molto da lavorare.
Da cosa dipendono le resistenze?
Fondamentalmente da un fatto di mentalità. La burocrazia ha spesso paura del nuovo. Teme che possano sorgere problemi rispetto a pratiche consolidate e tende a preferire l’inerzia. Ci vuole quindi molta pazienza e umiltà da parte nostra nello spiegare i vantaggi della piattaforma. Soprattutto bisogna essere vicini alle amministrazioni nei momenti di avvio. Del resto la miglior pubblicità per PagoPA sono le maggiori entrate che riceve chi la sceglie: Milano, per esempio, ha aumentato del 22% gli incassi della Tari in appena un anno. Ovvio: quando consenti alle persone di non fare la fila e di pagare da casa anche la domenica sera tutto diventa più facile, no?
Qual è il ruolo che sta svolgendo il Team per la Trasformazione Digitale?
Il primo riguarda il miglioramento della user experience dell’utente. Di recente abbiamo rinnovato la grafica della piattaforma ed eliminato una serie di passaggi che complicavano il pagamento. Ora è tutto più semplice, come avviene nei siti di e-commerce di maggior successo: un tasto in evidenza e via. Il secondo compito che ci siamo presi è fare evolvere PagoPA in una logica di mercato. Da luglio per esempio, tramite il sito, è possibile pagare anche con forme digitali innovative, come le app su cellulare di Satispay o PayPal. Ma l’ambizione è di aprirci a tutte le banche e alle start-up che vogliano rendere sempre più efficiente questo sistema.
Lei ha lavorato a lungo proprio nelle banche e nelle start-up per innovare i sistemi di pagamento. Ci racconta qualcosa della sua esperienza?
Sono entrato nel mondo bancario all’età di vent’anni occupandomi via via di tecnologie informatiche, di automazione dei processi, di logical security e di identity management. Un’esperienza estremamente formativa, che mi ha permesso di approfondire tematiche difficilmente acquisibili all’esterno. Nel 2000, insieme ad altri compagni d’avventura, ho fondato All Business Solutions che si occupa di applicazioni a valore aggiunto sui pagamenti e di applicazioni di loyalty fruibili su Pos bancari, azienda poi acquisita da Verifone, multinazionale statunitense, primo
fornitore mondiale di soluzioni di pagamento su terminali Pos. Nel 2013 con un amico ho fondato
Sparkling18 che oggi fornisce soluzioni di pagamento digitale e wallet. In seguito all’incarico all’interno del Team per la Trasformazione Digitale, ho rassegnato le dimissioni dalla carica di Ad.