PA e fintech driver dei pagamenti digitali
di Flavio Padovan
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18 Ottobre 2018
Il rapporto del Comitato Pagamenti della Banca d'Italia fotografa per il 2017 una crescita del 6% dei pagamenti alternativi al contante, soprattutto grazie a internet. E le transazioni con carte aumentano del 13%. Focus su Psd2, nuove tecnologie, instant payment, PagoPA, assegni digitali
Prosegue senza soste lo sviluppo dei pagamenti digitali in Italia, cresciuti nel 2017 del 6% rispetto all'anno precedente. E un importante contributo all'ulteriore diffusione degli strumenti alternativi al contante sta arrivando dall'affermazione delle iniziative avviate in questo campo da parte della Pubblica amministrazione e delle fintech, insieme all'impatto della PSD2 e delle nuove tecnologie digitali. Questa in sintesi la fotografia scattata dal Rapporto del Comitato Pagamenti (CPI) della Banca d'Italia che, oltre ad analizzare i dati nazionali e a confrontarli con quelli europei, fa anche il punto sull'evoluzione del quadro di riferimento, affrontando i principali temi normativi, tecnologici e competitivi.
Un ritardo da colmare
La tavola 1 del Rapporto evidenzia subito con chiarezza come sia ancora necessario un impegno forte dell'Italia per ridurre la significativa distanza che ci divide dagli altri Paesi dell'area euro in termini di operazioni pro capite con strumenti di pagamento diversi dal contante.
Il gap si sta però riducendo. Nel periodo 2013-2016 l'Italia è cresciuta più della media Ue-27: +13,1% contro 10,4% per quanto riguarda le operazioni con carte di pagamento (con la media dell'area euro ancora più bassa, pari a +8,8%), e +13,5% contro +1,9% per le disposizioni di incasso. Il 2017 ha confermato questa dinamica positiva, con un incremento del 6%, grazie soprattutto al sensibile aumento delle transazioni eseguite via internet (bonifici online e operazioni con carte) e delle operazioni di prossimità con carte di pagamento. La tecnologia c-less, grazie alla sua facilità d'uso, è particolarmente apprezzata da clienti ed esercenti. È anche continuato a crescere l’utilizzo dell’addebito diretto che, dal momento di avvio della SEPA, ha beneficiato di una completa automazione di processo.
La spinta di fintech e PA
Il trend di sostituzione del contante con strumenti innovativi nel corso degli ultimi anni è stato caratterizzato da una crescita graduale e costante. Secondo il Rapporto questa tendenza potrebbe registrare una forte accelerazione grazie al potenziamento delle infrastrutture di rete e all’avvento delle nuove tecnologie digitali in campo finanziario, che facilitano il modificarsi di processi consolidati e l’offerta di nuovi servizi da parte anche di operatori non finanziari. In questo contesto evolutivo, la Banca d’Italia svolge un ruolo di stimolo e accompagnamento e dal dicembre 2017 ha avviato una specifica iniziativa, il Canale FinTech. Si tratta di un servizio che gli operatori possono utilizzare per sottoporre alla Banca d’Italia progetti innovativi al fine di promuovere un primo esame del loro possibile inquadramento normativo o di altri aspetti rilevanti per lo svolgimento delle attività.
Più in generale – sottolinea il Rapporto - “l’innovazione tecnologica spinge verso soluzioni in grado di facilitare i pagamenti creando incentivi atti a superare le tradizionali resistenze al cambiamento per molte fasce della popolazione e a favorire processi di inclusione finanziaria”.
Un ruolo importante nel processo di innovazione è svolto anche dalla pubblica amministrazione che nei pagamenti digitali ha avviato un percorso di trasformazione grazie al servizio “pagoPA” realizzato dall’AgID. Per il successo dell’iniziativa – si legge nel Rapporto - è fondamentale l’incremento dei servizi della PA disponibili in rete e l’ampia partecipazione dei PSP. Gli interventi realizzati per favorire l’ingresso nel sistema degli Enti di minori dimensioni e per promuovere pagoPA per i pagamenti dei servizi a maggior diffusione (es. servizi sanitari, TARI, bollo auto) hanno portato importanti risultati. Sono aumentate sia le transazioni sia le adesioni da parte dei PSP - entrambe raddoppiate rispetto all’anno precedente- ed è in crescita, anche se in misura inferiore, il numero degli Enti creditori aderenti che, secondo gli ultimi dati disponibili, si attestano al 72% del totale, di cui l’80% attivi.
Da PSD2 e Instant payment nuovi modelli di business
L’ampliarsi dell’offerta di soluzioni digitali per i pagamenti trova un quadro di riferimento normativo nella nuova direttiva sui servizi di pagamento, la PSD2. La direttiva, infatti, oltre a richiedere agli operatori di elevare gli standard di sicurezza e di protezione dei dati, riconosce il ruolo che possono avere soggetti come i TPP (Third Party Providers) nel fornire soluzioni altamente innovative, basate sull’accesso ai conti della clientela.
Positivo l'avvio sul mercato europeo del servizio di bonifico istantaneo che consente il trasferimento di denaro tra conti di pagamento entro pochi secondi e che si profila come un’ulteriore modalità per la generazione di valore all’interno della filiera delle transazioni elettroniche. Il processo di adesione all’SCTinst è partito a gennaio 2017 e nell’ambito del CPI sono stati forniti aggiornamenti in merito allo stato delle adesioni. A luglio 2018 avevano aderito 1091 PSP di 16 Paesi che rappresentano il 26% dei PSP europei; per l’Italia 24 banche.
A novembre è poi previsto un ulteriore step: l’avvio in ambito Eurosistema di TIPS – Target Instant Payments Settlement – servizio per il regolamento istantaneo in moneta di banca centrale, per l’esecuzione di pagamenti conformi ai requisiti dello schema SCT Inst.
Assegni digitali
A gennaio 2018 la nuova procedura interbancaria (Check Image Truncation - CIT) è divenuta operativa con la graduale adesione da parte delle banche. La migrazione si è completata a luglio. Le nuove regole prevedono che la presentazione al pagamento avvenga attraverso l’invio dei soli dati contabili per gli assegni bancari e postali di importo fino a 8 mila euro (senza limiti per i quelli circolari), mentre per i titoli di importo superiore è previsto anche l’invio dell’immagine.
Il ruolo di CPI
Il Comitato Pagamenti Italia è l’organismo di cooperazione promosso nel 2015 dalla Banca d’Italia con l’obiettivo di sostenere e rafforzare la capacità dell’industria dei pagamenti italiana di rispondere con efficacia alle esigenze degli utilizzatori (imprese, famiglie, pubbliche amministrazioni) e competere con successo in un mercato sempre più innovativo e integrato. Il Comitato è un forum a rappresentatività estesa, presieduto dalla Banca d’Italia, che promuove un dialogo aperto e costruttivo sui temi chiave del mercato dei pagamenti italiano nel più generale contesto europeo. Esso svolge anche un ruolo di coordinamento con le istanze dibattute a livello europeo nell’ambito dell’analogo forum avviato a fine 2013 e coordinato dalla BCE, l’Euro Retail Payments Board (ERPB).
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