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02 Luglio 2025 / 02:27
Moroni (Visa): Guardiamo alle imprese della Gen Z

 
Pagamenti

Moroni (Visa): Guardiamo alle imprese della Gen Z

di Mattia Schieppati - 21 Novembre 2023
Per il Salone dei Pagamenti, una riflessione a tutto tondo su come un “abilitatore globale per i pagamenti” opera già oggi guardando alle attese e ai bisogni del business di domani. Tra nuove tecnologie e un continuo sforzo di innovazione culturale.
 
A poche ore dall’inizio del Salone 2023, con Luca Moroni, Visa Head Commercial Solutions Southern Europe, facciamo un giro d’orizzonte sulle sfide aperte nell’ambito dei pagamenti B2B.
 
Rivoluzione, evoluzione, trasformazione: le parole che fin dalla prima edizione accompagnano il Salone propongono sempre uno slancio un avanti. Che cos’è il futuro dei pagamenti, oggi?
È vero, si guarda sempre al mondo dei payments come se fosse sempre un’eterna promessa. Di fatto, invece, la trasformazione che stiamo vivendo è costante e quotidiana. Dopo l’accelerazione digitale degli ultimi anni, siamo arrivati a un momento chiave di trasformazione, con un mercato in crescita e consumatori e imprese sempre piu’ sofisticati.
 
I consumatori e le aziende si aspettano sempre più esperienze di pagamento altamente personalizzate, intuitive e fluide, che soddisfino le loro esigenze personali e li aiutino a gestire le attività in modo più efficace.
E va in parallelo con un cambiamento sociale molto forte: da una nostra survey emerge che nel 2025 il 75% della forza lavoro sarà composta da generazioni native digitali. A brevissimo dialogheremo quindi con persone, utenti ma anche imprenditori, cresciuti con un approccio al digitale che è diverso rispetto a quello cui siamo stati abituati fino a oggi. Questo richiede un linguaggio nuovo, e un nuovo modo di immaginare i servizi e la loro fruizione, con tecnologie che abilitano nuovi casi d’uso anche nell’ambito B2B che per noi resta centrale con oltre 120 trilioni di dollari di valore a livello globale. Direi che oggi non si parla più di rivoluzione o trasformazione, ma la parola che fotografa l’attualità è “accelerazione”.
 
Qual è oggi il bisogno emergente delle aziende?
Siamo in una situazione segnata da un innalzamento dei tassi di interesse al quale non si assisteva da quasi vent’anni. Ciò spinge le aziende di qualunque dimensione alla necessità di ottimizzare al meglio i flussi di cassa e di ragionare nella direzione di una gestione strategica del capitale circolante. La tecnologia applicata ai flussi di pagamento può dare un supporto importante al finanziamento delle imprese: all’estero sono molto utilizzate per esempio le carte virtuali usate per pagare i fornitori, soluzioni che sono embedded direttamente nel software e quindi sono estremamente fluide rispetto ai processi. Per i Cfo utilizzare soluzioni digitali come queste per ottimizzare il proprio capitale circolante sta diventando sempre più una priorità. Secondo tema, far crescere presso le piccole imprese l’accettazione dell’uso delle carte verso i consumatori. I prestatori dei servizi di pagamento devono essere accanto alle aziende per facilitare il superamento di questa barriera con soluzioni semplici e veloci.
 
Un tema centrale nell’innovazione legata ai pagamenti è quello dell’ecosistema: nella digitalizzazione dei pagamenti la collaborazione accelera l’innovazione. In questo contesto, voi che ruolo avete?
La parola “ecosistema” resta centrale, perché porta con sé un concetto: il futuro è già qui, solo che non è ancora disponibile equamente per tutti. In un sistema interconnesso come quello delle imprese e delle filiere, il rapporto è sempre più da molti a molti, non più da uno a uno. In quest’ottica, Visa opera come enabler, ossia attraverso partner esterni può iniettare tecnologia - come per esempio quella di Tink nell’open banking – o rispondere a esigenze specifiche . In tal senso un’altra acquisizione importante per Visa, , è quella di Currency Cloud, che consente di abbattere le limitazioni nel commercio con l’estero date dal cambio valuta, tema all’apparenza semplice, ma che per le imprese più piccole continua a essere una fonte di incertezza.
 
I pagamenti digitali annullano le barriere di spazio e di tempo. Quali sono le barriere ancora da scardinare?
In Italia la barriera più grossa, o meglio la sfida da vincere, è ancora quella culturale. Siamo un Paese avvezzo al contante. Qui la carta di pagamento è nata come strumento per prelevare il contante, nel mondo non era così... Noi della vecchia generazione questo retaggio lo portiamo ancora con noi; le nuove generazioni, però, vengono da un contesto diverso: i ventenni vivono con naturalezza i wallet digitali, sono già oltre il concetto di “carta” di pagamento. Come Visa, stiamo investendo molto in education, per portare l’educazione finanziaria nelle scuole, presso quelli che sono gli utenti di domani, ma anche gli imprenditori di domani. È un investimento culturale sul futuro.
 
I vincoli regolamentari aiutano o frenano l’innovazione?
È vero che il mercato europeo viene visto come iper-regolamentato, ma sempre più spesso si guarda proprio all’Europa come a un faro nell’ambito della tutela dei consumatori. Saper implementare nelle nostre Regioni tecnologie che riescano a soddisfare i requisiti regolamentari a volte è una sfida complessa, ma garantisce che tali tecnologie siano davvero a tutela di tutte le parti che partecipano al business, e mai di una sola.
 
In conclusione, qualche anticipazione rispetto a quel che Visa porterà al Salone 2023?
Rilasceremo qualche anticipazione del nostro Osservatorio Working Capital Index sulle aziende in crescita, che rappresenta un punto di vista privilegiato e ci fa comprendere la necessità di efficientamento che le imprese hanno nell’ambito dei finanziamenti. Parleremo dunque di tutte le soluzioni che semplificano i pagamenti internazionali, come per esempio B2B Connect, soluzione che garantisce connessioni uno a molti garantendo pagamenti quasi in tempo reale in tutto il mondo.
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