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05 Giugno 2025 / 08:57
 
Cybersecurity in crescita in Italia. Ma pesa il divario Nord-Sud

 
Sicurezza

Cybersecurity in crescita in Italia. Ma pesa il divario Nord-Sud

- 3 Giugno 2025
Secondo un'analisi CRIF, il settore italiano della sicurezza informatica è in forte espansione: +23% di fatturato per le società di capitali tra il 2021 e il 2023, elevata attitudine digitale e forte vocazione all'internazionalizzazione. Tuttavia, permangono forti divari territoriali, con il Nord che concentra oltre la metà delle imprese
Nel 2024 gli attacchi informatici in Italia hanno registrato un'impennata, con oltre 2 milioni di segnalazioni di dati esposti sul dark web (+15,4%). Il nostro Paese è al 5° posto globale per email compromesse e al 18° per dati di carte di credito esposti. Un quadro allarmante, che rende ancora più centrale il ruolo delle imprese specializzate nella protezione dai rischi cyber.
Proprio a queste realtà è dedicata l'ultima analisi di CRIF, che ha censito oltre 2.000 imprese italiane attive nel settore della cybersecurity, utilizzando la piattaforma Margò basata su AI per analisi e profilazione. Il report restituisce una fotografia di un comparto in espansione e ad alta vocazione digitale, ma ancora segnato da squilibri territoriali.

Fatturato in crescita e tessuto imprenditoriale dinamico

Le società di capitali del comparto - che rappresentano oltre l'80% del totale - hanno visto aumentare il proprio fatturato del +23% tra il 2021 e il 2023. Si tratta per lo più di microimprese (71,7%), seguite da piccole (18,2%), medie (8%) e solo in minima parte grandi aziende (2,1%).
Il settore rimane fortemente concentrato nelle regioni del Nord: la sola Lombardia ospita il 26,1% delle imprese, mentre l'area Nord-Ovest guida la classifica nazionale con il 36,1%. Il Sud e le Isole, pur rappresentando un terzo del tessuto imprenditoriale italiano, contano solo il 16,4% delle imprese cyber, evidenziando un divario da colmare.

Internazionalizzazione e innovazione: il profilo competitivo delle imprese cyber

Le aziende della cybersecurity si distinguono nettamente dal resto del tessuto imprenditoriale italiano. Il 33% ha uno score alto o medio-alto per l'internazionalizzazione, contro una media nazionale del 4,6%.La propensione al digitale è altrettanto significativa: oltre il 70% ha uno score elevato di "digital attitude" (contro l'8,5% medio), e la stessa percentuale presenta un innovation score alto o medio-alto (vs il 10% medio italiano).
Un altro segnale di solidità arriva dai pagamenti commerciali: il 60,6% delle imprese cyber rispetta i termini di pagamento (contro il 45,1% medio), mentre solo l'1,4% presenta ritardi gravi oltre i 90 giorni, a fronte di un 4,4% nazionale.
Dall'analisi di CRIF emerge come il settore cybersecurity rappresenti una delle punte più avanzate del tessuto imprenditoriale italiano. Con un alto livello di innovazione, internazionalizzazione e affidabilità, le oltre 2.000 imprese italiane del comparto sono protagoniste della trasformazione digitale in atto. Resta tuttavia cruciale affrontare il divario geografico e sostenere l'espansione del settore anche nelle regioni del Mezzogiorno.
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