La sostenibilità? Deve essere davvero sostenibile
di Mattia Schieppati
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8 Settembre 2021
Il 23 settembre l’ABI organizza, nell’ambito del G20 italiano, una conferenza per fare il punto sulla financial sustainability come motore – reale – di sviluppo per le imprese. Con un panel di voci di respiro globale che si confrontano a partire da un dato di realtà: la trasformazione green dell’economia e della finanza non può essere imposta con regole che penalizzano banche e imprese, ma deve prevalere un approccio capace di premiare chi ha imboccato davvero percorsi virtuosi
«Abbiamo iniziato a ragionare su questo evento un anno e mezzo fa, quando nell’ambito dell’organizzazione del G20 che si sta svolgendo da inizio anno siamo stati coinvolti dalla Presidenza del Consiglio per realizzare un evento a latere e noi accettammo con entusiasmo indicando come tema che avremmo sviluppato quello della finanza sostenibile. Un tema che – solo un anno e mezzo fa – era piuttosto innovativo. Oggi non si fa che parlare di questo: in ogni ambito e contesto il riferimento ai criteri ESG, ovvero di sostenibilità ambientale, sociale e di governance, è praticamente d’obbligo».
È una riflessione fatta con tono ironico, ma anche di soddisfazione per aver “centrato il tema”, quella che propone Pierfrancesco Gaggi, Responsabile delle Relazioni Internazionali dell’ABI, nel presentare la conferenza-evento dal titolo “Verso una finanza sostenibile per un'economia sostenibile”, organizzata dall’Associazione bancaria italiana per il prossimo 23 settembre, in quanto è la fotografia perfetta della velocità con la quale la riflessione sull’attenzione – accompagnata via via da normative sempre più mirate – al rispetto di criteri di sostenibilità nell’ambito degli investimenti sia entrata ormai nei processi e nelle visioni strategiche della finanza.
I temi e le voci della Conferenza
La conferenza, che verrà trasmessa
in diretta su ClassCNBC e in streaming sul sito dell’ABI (
www.abi.it), dalle 14 alle 15.15, rappresenta un’occasione di assoluto rilievo per fare il punto, con uno sguardo allargato al contesto globale, oltre che nazionale ed europeo, su questa grande sfida.I lavori saranno aperti dal Presidente dell’ABI,
Antonio Patuelli, dalla vice-direttrice della Banca d’Italia
Alessandra Perrazzelli, e dall’intervento di
Mark Carney, ex Governatore della Banca d’Inghilterra e attuale consigliere del Primo ministro britannico sui temi della finanza nell’anno di presidenza del COP26, che porterà l’attenzione sulla Glasgow Financial Alliance for Net Zero, l’iniziativa lanciata la scorsa primavera con la quale oltre 40 banche internazionali hanno firmato un impegno a ridurre l’inquinamento dai loro portafogli e raggiungere le emissioni nette zero entro il 2050.
A seguire, una tavola rotonda mette a confronto alcune delle voci di banche e istituzioni tra le più coinvolte sul tema. Sonja Gibbs, Managing director dell’IFF - International Institute of Finance, inquadrerà gli sforzi in direzione della financial sustainability dal punto di vista delle grandi banche di livello internazionale. Fabio Natalucci, Deputy Director dell’International Monetary Fund, approfondirà una questione fondamentale del dibattito: l’importanza e la necessità dei dati, della loro disponibilità e lettura, affinché le banche possano valutare e misurare secondo criteri oggettivi la sostenibilità delle aziende che vanno a finanziare. Una misurazione oggi resa difficoltosa, molto spesso, dalla mancanza di set di dati coerenti.
A portare l’esperienza di una delle banche italiane dal peso e dal respiro europeo sarà Elena Flor, Responsabile ESG & Sustainability di Intesa Sanpaolo, mentre Stefano Micossi, Direttore generale di Assonime – l’associazione delle società emittenti titoli – affronterà il tema dal punto di vista di chi ha il compito e la responsabilità di emettere titoli indicati come “green”, e quindi si trova nell’urgenza di misurarsi con una serie di regole in parte già scritte, in parte in divenire. A chiudere i lavori e a trarre le prime conclusoni sarà Giovanni Sabatini, Direttore Generale dell’ABI.
Premiare i percorsi virtuosi
«Si tratta senza dubbio di un’occasione importante per dare un segnale rispetto all’attenzione e all’impegno che il mondo bancario sta ponendo in questa grande sfida», sottolinea Pierfrancesco Gaggi, evidenziando il livello del panel dei relatori. Il senso della conferenza sta forse in quel piccolo ma significativo dettaglio proposto dal titolo: quel “verso” attraverso il quale ABI rappresenta il proprio punto di vista rispetto a questo tema epocale.
Ovvero, osserva Gaggi, «il mondo della finanza, delle banche, così come quello delle imprese, si trova all’interno di un percorso appena iniziato, di uno sforzo comune che deve essere affrontato con visione da un lato, ma con realismo dall’altro. Senza eccedere in rigidità normative o nell’imposizione di criteri lontani dalla situazione reale del tessuto imprenditoriale e finanziario, ma preoccupandosi di accompagnare il mondo dell’impresa lungo percorsi virtuosi. Si tratta di una sfida che – per portare davvero a una trasformazione positiva - va affrontata cum grano salis, senza imporre regole non coerenti con la realtà, e che generino problemi insormontabili a banche e imprese. Riteniamo che un approccio virtuoso su questo tema richieda di procedere usando meccanismi incentivanti, anziché penalizzanti o sanzionatori. Ed è da questo approccio che nasce la proposta di ABI, condivisa a livello di Federazione Bancaria Europea, di introdurre nelle regole che determinano il fabbisogno di capitale che le banche devono stanziare a fronte dei propri impieghi il Sustainable Finance Supporting Factor, un meccanismo che - al ricorrere di determinate condizioni virtuose - consente di alleggerire le ponderazioni per il rischio che le banche sono chiamate a calcolare sui propri crediti».
“Le dimensioni ESG nel business bancario: dal perché al come”. La settimana di approfondimento organizzata da ABI Formazione
Trasformare l’impegno della banca verso l’ambiente, la società e l’etica gestionale, in un asset in grado di incidere direttamente sui risultati di business e di determinarne il valore, è una direzione comune. Ma come fare per passare da questo orizzonte teorico estremamente sfidante alla sua implementazione nella pratica quotidiana? È questa la domanda che fa da guida ai lavori della settimana promossa da ABI Formazione per il 3, 4, 5 novembre e 1 e 2 dicembre sui temi relativi all’introduzione dei fattori ESG nel business bancario (
si veda qui).
Il titolo dell’iniziativa, “Le dimensioni ESG nel business bancario: dal perché al come”, esprime il mix di visione e di concretezza che caratterizza questo denso percorso formativo. Al centro, i temi chiave della questione, tra i quali: come la banca influisce sui fattori ESG, come i fattori ESG entrano nei processi della banca e nei meccanismi gestionali, i nuovi modelli di comunicazione, l’importanza dei dati, l’ESG come evoluzione del framework Risk Management, la misurabilità della sostenibilità, l’integrazione dei fattori ESG nel framework MiFID II, gli investimenti sostenibili e il ROI “responsabile”, gli strumenti sostenibili: green bond e social bond.
Il percorso prevede un ciclo di 5 workshop on line, destinati alle funzioni aziendali coinvolte sui vari temi ambientali, sociali e di buon governo dell’impresa che hanno impatto sul business bancario, e fornisce fornisce ai partecipanti il set di conoscenze utili a favorire l'analisi di contesto e scenario, stimolare la riflessione sui fattori che accelerano la transizione ESG e quelli che la limitano, creare e condividere conoscenza ed esperienze in tema di finanza sostenibile, diffondere strumenti utili nell’attuazione della transizione ESG.
Per informazioni sul corso:
Barbara Filippella -
[email protected] - 06 6767 277
Barbara Mottola -
[email protected] - 06 6767 771