La parola chiave? Equilibrio
di Francesco, Di Marco
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8 Giugno 2017
Regole, vigilanza e attività bancaria devono bilanciarsi per assicurare che le banche possano continuare a svolgere il loro ruolo nel sistema economico a supporto di imprese e famiglie. A pochi giorni dal convegno Unione Bancaria e Basilea 3 - Risk & Supervision, in programma a Roma il 14 e 15 giugno, il direttore generale dell'ABI Giovanni Sabatini fa il punto sulle nuove regole, sottolineando quanto sia indifferibile l'introduzione di analisi di impatto, preventive e consuntive, per ogni nuova norma proposta e adottata. E per quanto riguarda l'Unione Bancaria, si sofferma su quanto rimane ancora da fare …
Innovazioni regolamentari, principi, strumenti e politiche di gestione, scenari di mercato complessi, le prospettive e le evoluzioni della vigilanza unica. Tanti i temi in ballo in vista della prossima edizione di
Unione Bancaria e Basilea 3 - Risk & Supervision 2017
, la convention annuale dell’Associazione Bancaria Italiana sui rischi, il risk management, il capitale e la vigilanza europea in programma a Roma, presso il presso il Palazzo dei Congressi dell’Eur, il prossimo 14 e 15 giugno.
Chiediamo al Direttore Generale dell’ABI
Giovanni Sabatini
, che terrà l’intervento introduttivo della sessione plenaria di apertura del Convegno, di partire da un’analisi di scenario.
A che punto è l’Unione Bancaria?
È un progetto importante ma ad oggi non ancora completato e anche le componenti già realizzate richiedono una verifica e una messa a punto: penso al meccanismo di risoluzione unico europeo (SRM). Sono stati compiuti alcuni fondamentali passi ma la realizzazione di una reale integrazione del mercato finanziario dell’Eurozona richiede l’introduzione degli indispensabili testi unici bancario, della finanza, del diritto societario e fallimentare, del diritto penale dell’economia e dei principi contabili. Solo in un sistema di regole identiche il mercato unico integrato delle banche e della finanza potrà funzionare correttamente e garantire, senza eccezioni, l'uguaglianza delle condizioni di partenza tra operatori finanziari in concorrenza tra loro. Un fondamentale ulteriore passo è poi la costruzione del cosiddetto “terzo pilastro” dell'Unione Bancaria, il sistema europeo di garanzia dei depositi, così come anche ripensare il ruolo e le funzioni dell’ESM che oggi gestisce ingenti risorse finanziarie ma al momento non utilizzate..
Quello delle regole sembra un tema in effetti cruciale. Come potrà impattare la proposta Ue di riforma della disciplina bancaria sull’iter di revisione dell’impianto regolamentare di Basilea, che negli ultimi ha conosciuto costanti aggiornamenti ed evoluzioni ‘in corso d’opera’?
L’elevata instabilità del quadro regolamentare in cui operano le banche europee e la conseguente difficoltà per gli operatori del mercato di formulare aspettative coerenti e prevedibili è probabilmente l’aspetto maggiormente critico dell’attuale assetto normativo europeo. In tal senso l’insieme delle proposte di riforma della disciplina bancaria presentato dalla Commissione europea lo scorso 23 novembre contribuisce ad alimentare questa instabilità. Ma non è solo una questione di costante cambiamento del contesto normativo in cui le banche sono chiamate a operare: la normativa primaria e le regole di secondo e terzo livello che discendono dagli accordi di Basilea concorrono a creare un impianto regolamentare, peraltro non ancora stabilizzato, costituito dal maggior numero di pagine mai adottato. Ne discende, inevitabilmente, un livello di complessità tale da rendere molto difficile l’interpretazione e l’attuazione di tali norme. Tutto ciò in un momento in cui le banche italiane e europee devono focalizzarsi sulla ridefinizione dei modelli di business per rispondere alle sfide poste da un contesto altamente sfidante e competitivo. Nessun altro settore produttivo è costretto a ridefinire i suoi modelli, i suoi processi produttivi e la sua organizzazione in un contesto normativo di tale incertezza e instabilità.
La crisi finanziaria, esplosa circa dieci anni fa, ha impattato in maniera estremamente negativa sull’economia globale, causando una profondissima recessione. Non è dunque auspicabile l’introduzione di nuovi principi in grado di allontanare o minimizzare il rischio che si ripeta quanto accaduto nel 2007-2008, anche se nuovi principi, maggiormente stringenti o vincolanti, potranno
rendere più complessa la quotidiana operatività degli intermediari finanziari?
Equilibrio è la parola chiave: la tutela della stabilità è senza dubbio un valore da affermare e allo stesso tempo un obiettivo cui tendere. Allo stesso tempo, però, si dovrebbe raggiungere un generale consenso sulla consapevolezza che il “rischio zero” non è un obiettivo concretamente realizzabile, tanto nel settore della finanza quanto in ogni altro ambito produttivo. Le regole e la vigilanza, la supervisione dell’attività bancaria e la gestione dell’attività bancaria dovrebbero bilanciarsi per assicurare che le banche possano continuare a svolgere il loro ruolo nel sistema economico a supporto delle imprese e delle famiglie per la crescita e l’occupazione. Ben vengano dunque regole più stringenti in tema di requisiti di capitale e gestione dei rischi, ad esempio, ma in un contesto chiaro e definito: le banche sono imprese che operano sul mercato e non possono vedere il proprio scenario di riferimento mutare ogni tre/sei mesi. Immaginiamo cosa accadrebbe, per fare un parallelo, nel settore automobilistico se le normative europee sulle emissioni fossero costantemente oggetto di modifiche e/o aggiornamenti, tali da impattare pesantemente a ogni cambiamento sui processi produttivi dei maggiori gruppi del settore.
Questo in linea di principio. Ma cosa immaginare, in concreto, per individuare soluzioni coerenti?
Appare ormai indifferibile l’introduzione di specifiche analisi di impatto, preventive e consuntive, per ogni nuova norma proposta e successivamente adottata, da elaborare secondo metodologie condivise e, soprattutto, da far gestire a terze parti indipendenti. Andrebbero al contempo rafforzati i presìdi di responsabilità delle Autorità europee di regolamentazione e supervisione. Nel riaffermare l’autonomia di tali Autorità appaiono infatti quanto mai necessarie soluzioni istituzionali che ribadiscano il principio di responsabilità nei confronti del Parlamento Europeo e che richiedano - sempre in linea generale - maggior trasparenza su metodologie e scelte delle politiche regolamentari e di vigilanza. Ultimo aspetto, non meno rilevante, le tempistiche: per gli intermediari finanziari è cruciale che tutti questi processi siano gestiti entro un orizzonte temporale coerente con i tempi del mercato.
A Roma la grande Convention su Risk e Supervision
Si svolgerà al Palazzo dei Congressi il 14 e 15 giugno l'evento ABI sul Risk Management, il capitale e la vigilanza europea. L’interazione tra innovazioni regolamentari, principi, strumenti e politiche di gestione si fa sempre più stretta. La Convention è l’occasione per fare il punto sui vari temi confrontando ed integrando le visioni di oltre 100 relatori tra supervisor, manager, consulenti e accademici, nelle 12 sessioni dei lavori.
La Sessione Plenaria di Apertura, che sarà introdotta dal Direttore Generale di ABI Giovanni Sabatini, vedrà la partecipazione del Vice Presidente della Banca Centrale Europea Vítor Constâncio, del Direttore Stabilità Finanziaria, Servizi Finanziari e Unione dei Mercati dei Capitali della Commissione Europea Mario Nava, del Vice Direttore Generale della Banca d’Italia Fabio Panetta e del Preside della Facoltà di Economia dell’Università Guglielmo Marconi Rainer Masera. A chiusura della sessione l’atteso speech della Renato Maino Lecture quest’anno affidato a Mark Carey della Federal Reserve.
Le dieci sessioni parallele saranno articolate privilegiando, nel pomeriggio del primo giorno, la prospettiva dei singoli rischi e, nella mattinata del secondo giorno, quella dei profili di gestione e reporting.
La Sessione Plenaria di Chiusura approfondirà il tema dei non performing loans e delle soluzioni di gestione interne, esterne e di sistema.
Bancaforte, media partner di Unione Bancaria e Basilea 3, così come di tutti i grandi eventi ABI, seguirà i lavori del convegno con i suoi giornalisti e pubblicherà uno Speciale con approfondimenti e videointerviste esclusive ai rappresentanti istituzionali e ai protagonisti del mondo bancario e delle aziende. Per essere informati in tempo reale seguiteci anche su Twitter, LinkedIn, Facebook.