ION, doppia acquisizione in Italia
di Flavio Padovan
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10 Marzo 2021
Nel giro di pochi giorni il gruppo guidato da Andrea Pignataro ha prima acquisito per 1,5 miliardi Cedacri e poi ha lanciato un'OPA su Cerved da oltre 1,8 miliardi. Un'operazione industriale che punta a creare un nuovo polo europeo coerente con il consolidamento del mercato bancario e le sfide tecnologiche che deve affrontare il settore
Nuova scossa per il mercato dei servizi finanziari europei avviato a un processo di consolidamento sempre più veloce. Andrea Pignataro, a capo del gruppo ION, ha annunciato due importanti operazioni in Italia in grado di creare un nuovo campione continentale del software, dell'analisi dei dati e delle tecnologie digitali al servizio del mondo finanziario. Una realtà che, per dimensione e capacità di investimenti, è in grado di stare al passo con la rapida evoluzione delle scenario e con la concorrenza dei grandi player internazionali.
Il primo colpo è stata l'acquisizione di Cedacri, principale operatore in Italia di piattaforme di core banking software e servizi IT per banche e istituzioni finanziarie, che in partnership con ION, tra i più importanti fornitori di soluzioni software e di elaborazione dati per il settore finanziario a livello globale, può ora ambire ad ampliare i suoi orizzonti di crescita oltre i confini nazionali.
Solo pochi giorni dopo, sorprendendo il mercato, ION ha lanciato un'OPA sull'intero gruppo Cerved, specializzato in credit information, marketing solutions e credit management. Una seconda operazione ambiziosa, sempre di carattere industriale, che consentirebbe – in caso andasse a buon fine - di moltiplicare le potenziali sinergie all'interno del gruppo.
Sommando il valore dell'acquisizione di Cedacri (1,5 miliardi) al potenziale costo dell'OPA su Cerved, valutata oltre 1,8 miliardi, si arriva a un investimento di ION per questa inaspettata campagna d'Italia pari a oltre 3,3 miliardi di euro.
Ma vediamo più da vicino entrambe le operazioni.
Nuove prospettive strategiche per Cedacri
Il primo passo verso il nuovo maxi polo del fintech targato ION è stata l'acquisizione di Cedacri. Andrea Pignatare, attraverso ION Investment, ha firmato un accordo vincolante con FSI, che detiene il 27% del capitale, e con le altre banche azioniste che detengono il restante 73% della società, per rilevare le loro quote. L’Enterprise Value di 1,5 miliardi include una posizione finanziaria netta e altre passività di circa 320 milioni di euro.
Nel dettaglio, hanno ceduto la loro partecipazione FSI (27,1%), Banca Mediolanum (15,6%), Cassa di Risparmio di Asti (11,1%), Banco di Desio e della Brianza (10,1%), BPER Banca (7,5%), Banca Popolare di Bari (6,6%), Cassa di Risparmio di Bolzano (6,5%), Banca del Piemonte (4,2%), Credito Emiliano (3,9%), Cassa di Sovvenzioni e Risparmio fra il Personale della Banca d’Italia (2,0%), Società Reale Mutua di Assicurazioni (1,3%), Banca del Fucino (1,1%), Banca Valsabbina (1,1%), Cassa di Risparmio di Cento (1,0%), Cassa di Risparmio di Volterra (1,0%).
Il fondo FSI, guidato dall'amministratore delegato Maurizio Tamagnini, ha contemporaneamente deciso di reinvestire in Cedacri a fianco di ION come socio di minoranza, raddoppiando - secondo indiscrezioni - il capitale finora investito.
Per Corrado Sciolla, Ceo di Cedacri, l'operazione – il cui perfezionamento è atteso entro il terzo trimestre 2021 - rafforza il posizionamento di mercato della società che, inserita all'interno di un network globale, potrà avvantaggiarsi di una maggiore dimensione strategica operativa.
Cerved, la mossa a sorpresa
Se l'acquisizione di Cedacri era stata anticipata da rumors, anche perché realizzata in competizione con altri grandi gruppi interessati alla società di Collecchio, il secondo colpo di Andrea Pignatato sul mercato italiano è arrivato a sorpresa. Di Cerved, public company attiva nell'analisi di rischio di credito dell'imprese, si parlava infatti principalmente per il disimpegno della divisione attiva nel business degli Npl, Cerved Credit Management, la cui cessione a Intrum era saltata lo scorso anno a causa delle incertezze legate alla pandemia. Anche se, proprio la sua natura di public company, Cerved era sempre sotto osservazione come possibile obiettivo delle multinazionali del settore. Attualmente i principali azionisti della società, in possesso di una quota oltre il 3%, sono Wellington Management Group con il 5,077%, Kayne Anderson Rudnick Investment Management con il 3,064%, Giancarlo Broggian (Servizi Gcn) con il 3,006% e MutuiOnline con il 3,015%.
A rompere gli indugi è stato il Fondo Ion Capital Partners di Pignataro che, tramite il veicolo Castor in cui è presente con una quota del 10% anche il Fondo sovrano di Singapore Gic, ha promosso un’offerta pubblica d’acquisto volontaria sull’intero capitale di Cerved Group. A fianco di ION c'è di nuovo Fsi di Tamagnini che, dopo il supporto per Cedacri, si è impegnato a partecipare con altri 150 milioni anche in questa acquisizione.
L’operazione vede il supporto di un pool di grandi banche per il finanziamento e l’advisory. Le italiane Banca Imi e UniCredit finanzieranno l’operazione, mentre advisor finanziari del deal sono Banca Imi, Credit Suisse, Goldman Sachs e UniCredit.
Il prezzo proposto è di 9,50 euro per azione con un premio del 34,9% sul prezzo ufficiale di venerdì 5 marzo e del 43% sulla media ponderata degli ultimi dodici mesi. Quindi l'offerta complessiva per Cerved ha un valore pari a 1,86 miliardi di euro.
Chi è Andrea Pignataro
Poco conosciuto al grande pubblico italiano prima di queste operazioni, Andrea Pignataro è un imprenditore bolognese di 50 anni che da anni opera a Londra. Ha fondato e guida Ion Investment, gruppo specializzato in software, dati e analisi per istituzioni finanziarie, che dal 2004 ha portato a termine 26 acquisizioni per un valore complessivo di 10 miliardi di dollari. Nel 2019 ha comprato Acuris da BC Partners e Gic.
Secondo quanto riporta Mf, Ion Investment serve più di 7.500 clienti in tutto il mondo e nel 2019 ha generato un fatturato di oltre 1,9 miliardi di dollari.