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25 Aprile 2024 / 00:07
I pagamenti? Diventeranno invisibili

 
Pagamenti

I pagamenti? Diventeranno invisibili

di Vincenzo Gringoli e Mariagiovanna Di Feo - Bain - 13 Settembre 2018
L’Italia sta recuperando terreno nei pagamenti digitali ed è in forte accelerazione. Per Vincenzo Gringoli e Mariagiovanna Di Feo di Bain sono tre le parole chiave del futuro, al centro dei lavori del Salone: instant, perchè i pagamenti diventeranno sempre più veloci; multichannel, perchè utilizzeremo qualunque canale o dispositivo per pagare; integrated, perchè l'atto del pagamento sarà sempre più inserito nei nostri oggetti di uso quotidiano e nella nostra esperienza di acquisto. Al punto che non ci accorgeremo nemmeno più di pagare ...
Viviamo in un mondo sempre più digitale: quasi 4 miliardi di persone usano Internet, ci sono più telefoni cellulari (oltre 8 miliardi) che persone, si stima che oltre la metà delle piccole-medie aziende abbia una pagina Facebook e che ogni minuto vengono consumati 2 milioni di Gigabyte online dai soli americani. Il digitale è un trend globale che ha un impatto su moltissime industrie, ha drasticamente ridotto il ciclo di vita dei prodotti e fatto aumentare il tasso di adozione; un trend che è destinato ad esplodere con le nuove generazioni di giovani “nativi digitali” (fonte: World Bank - International Telecommunication Union).
Anche nell’industria dei pagamenti, quelli digitali, ossia tutti quelli diversi da contante e assegni, sono in forte crescita a livello globale, di oltre il 5% l’anno dal 2012 nella Ue e negli Usa; fra questi, i pagamenti con carta di credito o debito rappresentano oggi circa il 40% dei consumi pagati nella Ue (fonte: Euromonitor International).
In questo quadro, l’Italia è ancora indietro: nel 2016 poco oltre il 20% dei consumi è stato pagato con carta, un dato allineato alla Polonia, e ben inferiore alle best practices, come il Regno Unito con oltre il 65%.
Seppur partendo in ritardo, il nostro Paese è in forte accelerazione nei pagamenti digitali : dal 2012 i pagamenti con carta sono cresciuti ad un ritmo di quasi il 10% l’anno, sfiorando 200 miliardi di euro già a fine 2016, con oltre 80 milioni di carte attive in circolazione sul territorio ( fonte : Euromonitor International).

Tre tendenze …

Oltre alla “propensione culturale” al digitale, altri tre fattori hanno inciso positivamente nella crescita recente:
1. evoluzione regolamentare all’accettazione dei pagamenti digitali da parte di esercenti e professionisti;
2. evoluzione tecnologica che ha contribuito a rendere i pagamenti più veloci e comodi (si pensi ad esempio ai nuovi Pos cordless portatili e connessi al wifi);
3. crescita dell’online , con l’e-commerce, che è cresciuto oltre il 15% gli ultimi anni (spinto anche dai settori retail e non-food, ad esempio Amazon, che si stanno affiancando al tradizionale turismo/viaggi), e il m-commerce (shopping dal telefono) che sta crescendo ancora più rapidamente a circa il 20% annuo.
Nei prossimi anni, i pagamenti digitali continueranno a crescere: nella Ue si prevede che arrivino a rappresentare circa il 45% dei consumi entro il 2021, mentre per l’Italia è prevista una velocità di crescita dei pagamenti con carta tra il 5 e il 10% l’anno, fino a raggiungere il 25% dei consumi nei prossimi 3 anni, pari a circa 250 miliardi di euro (fonte: Euromonitor International, Ecb, Global Data).

… e tre parole chiave

Un futuro di pagamento che sta arrivando rapidamente quindi, caratterizzando da tre aggettivi chiave:
1. instant , il pagamento avverrà in una frazione di secondo, in negozio grazie alla tecnologia contactless , sempre più diffusa (a Londra avvengono in media circa 2,5 milioni di transazioni c-less al giorno, in Italia si stima che le transazioni c-less possano valere oltre 50 miliardi di euro entro il 2020), online grazie al sistema card-on file e altri sistemi di storage delle informazioni. Sono già realtà i bonifici istantanei, che vengono regolati sul conto corrente in meno di 10 secondi;
2. multichannel , il pagamento potrà essere fatto e recepito da qualsiasi canale o dispositivo ( computer, smartphone, televisione ), in piena continuità di esperienza per l’utente. I grandi player digitali che già dominano il mercato online (Amazon, Ebay, Uber), le nuove piattaforme media (Netflix, Spotify) e la sharing economy (Uber, Airbnb, ecc.), continueranno a crescere a doppia cifra;
3. integrated , il pagamento sarà sempre più integrato con i nostri oggetti di uso quotidiano. Se già oggi possiamo lasciare a casa il portafoglio e pagare in negozio tramite i wallet integrati sugli smartphone di ultima generazione (Samsung e Apple in primis), o rimborsare l’amico tramite messaggistica via chat, nei prossimi anni si prevede una rapidissima crescita dei “mobile proximity payments”, da meno di 100 milioni di euro nel 2016 fino a 5 miliardi già nel 2020. E in un futuro non lontano forse pagheremo anche dagli home connected devices (un esempio su tutti il frigo che riordina la spesa).
Oltre a tutto questo, il pagamento digitale alleggerirà il sistema Paese del costo di gestione del contante (oggi stimato valere circa 10 miliardi di euro, tra trasporto, sicurezza, tempi e costi di prelievo e deposito, ecc. Senza considerare l’impatto sul gettito fiscale della “black economy”) e consentirà un più efficace controllo e gestione delle transazioni, sia per il consumatore sia per l’esercente.
In parallelo ai benefici, l’accelerazione nella diffusione dei pagamenti digitali comporta anche una crescente attenzione alle tematiche della privacy e della sicurezza : da un lato il regolatore sta imponendo norme sempre più stringenti a tutela dei consumatori (la Psd2 ha introdotto la Strong Customer Authentication ), dall’altro l’evoluzione tecnologica consente di ridurre i rischio sia per i pagamenti in negozio, grazie a sistemi innovativi di identificazione e autenticazione sfruttando i dati biometrici del consumatore , sia per i pagamenti online. Sperando che incidenti come l’interruzione di un noto circuito internazionale di pagamento di giugno 2018, dovuta a un blackout dei sistemi di processing e che ha creato disagi ai consumatori europei per più di 7 ore, o il furto dei dati finanziari di migliaia di consumatori, l’ultimo dei quali avvenuto a settembre e che ha coinvolto quasi 400.000 pagamenti verso British Airways, siano sempre meno frequenti.

Verso gli invisible payments

Cosa ci attende quindi nei prossimi 10-15 anni? Portando all’estremo le caratteristiche descritte, possiamo dire che i pagamenti si faranno talmente rapidi, online e integrati nella esperienza di acquisto che non ci accorgeremo nemmeno più dell’atto di pagare: da “digital payments” diventeranno “invisible payments”. Gli acquisti online si trasformeranno in “1 click process”, come nel modello Uber (il cliente semplicemente sale e scende dall’auto, senza che si debba fermare per pagare), Deliveroo e Foodora (il cliente seleziona il cibo dal menù e parte immediatamente il tracking dell’ordine). Negli acquisti in negozio si potrà entrare, scegliere il prodotto che preferiamo e uscire senza neanche accorgerci di averlo pagato (un primo esperimento sono i negozi AmazonGo) o semplicemente leggere gli articoli con il telefono (come in Auchan Speedy).
Sul piano della competizione, il mercato in crescita continuerà ad attrarre nuovi player. E dopo i giganti tecnologici, come Apple, Google e Samsung, è prevedibile l’ingresso nel mercato italiano anche di colossi asiatici (WeChat/Tencent, Alipay), che già stanno iniziando ad offrire servizi in alcuni paesi europei.
E poi data, data, data: tutti i dati “contenuti” nelle transazioni, grazie alla potenza dell’intelligenza artificiale, consentiranno una “personalizzazione di massa” delle esperienze di pagamento, con suggerimenti di acquisto ad-hoc che arriveranno sui nostri telefoni sulla base dei gusti personali, fino a un “one-to-one conversational payment” con gli assistenti vocali a casa: “Alexa, pay my bill” .
Per dare uno sguardo in anteprima a come pagheremo i nostri acquisti, e a tutte queste tematiche sui pagamenti, il Salone dei Pagamenti rappresenta un evento unico in Italia. Si parlerà del futuro dei pagamenti globali, di shopping senza contante, del rapporto fra mobile e millennials, di bank (R) evolution, di come si va verso una società digitale, dell’arrivo dell’intelligenza artificiale, di blockchain e criptovalute e, infine, di privacy e sicurezza , e sarà inoltre presente inoltre una nuova sessione “Fintech goes to Italy” .
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