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29 Aprile 2024 / 00:12
Eva Ruiz (Visa): L’AI apre nuovi orizzonti per la crescita delle fintech

 
Fintech

Eva Ruiz (Visa): L’AI apre nuovi orizzonti per la crescita delle fintech

di Mattia Schieppati - 28 Febbraio 2024
Nuovi modelli di business, evoluzione di funzionalità, reinterpretazioni della user experience, ma anche soluzioni di Embedded Finance. L’analisi di Eva Ruiz, Southern Europe Head of Fintech di Visa, sui punti di forza e le nuove sfide che attendono le startup dell’innovazione finanziaria
 
A pochi giorni dall'annuncio dell'avvio della seconda edizione di Visa Innovation Program Europe - Italy Edition (vedi qui), la piattaforma di collaborazione promossa da Visa in collaborazione con Hackquarters per accelerare e scalare l’innovazione fintech e plasmare i pagamenti del futuro, abbiamo incontrato Eva Ruiz, Southern Europe Head of Fintech di Visa.

Grazie alla vostra presenza globale, e in particolare attraverso il Visa Innovation Program, avete un punto di osservazione privilegiato sulla forza trasformativa delle tante e diverse realtà del fintech. È ancora un mondo che esprime innovazione, o siamo piuttosto in una fase di consolidamento, sia delle tecnologie impiegate che dei servizi/prodotti sviluppati?

L’ambito del fintech è sempre più sfumato e sta espandendosi sempre più. In pochi anni, siamo passati da modelli B2C, in competizione con gli operatori tradizionali, a soluzioni B2B, progettate per aprire nuove opportunità di collaborazione, arricchire quelle consolidate e fornire soluzioni anche a settori non finanziari e a segmenti come PMI e Gig Economy. A questo si affianca l’esplorazione di tutti i nuovi orizzonti che l’AI apre alla crescita delle fintech e di altri modelli di business, così come all’evoluzione di funzionalità, user experience (da re-immaginare per casi d’uso esistenti e nuovi nei pagamenti) e, pensando all’Embedded Finance, della CFO Suite e delle transazioni A2A. C’è molto da comprendere per stare al passo con l’innovazione e Visa ha l’opportunità di svolgere un ruolo di “rete di reti”, non solo mettendo a disposizione l’avanguardia della tecnologia, ma anche abilitando connessioni tra fintech innovative e il nostro ecosistema di istituzioni finanziarie e di partner aziendali. Attraverso Visa Innovation Program Europe, di cui abbiamo appena aperto le candidature in Italia per la seconda edizione, offriamo una piattaforma di collaborazione che facilita queste conversazioni, oltre a opportunità di formazione, mentorship e incontri con potenziali investitori, affinché le fintech possano crescere e consolidare il loro successo.

Quali sono oggi dal vostro punto di vista gli ambiti di sviluppo, i filoni di lavoro più interessanti per le fintech?

Stiamo collaborando con le fintech su filoni quali intelligenza artificiale e pagamenti di nuova generazione, embedded finance e soluzioni di supporto al business, nuovi servizi di movimentazione del denaro, soluzioni per un futuro sostenibile e inclusivo. I consumatori e le aziende si aspettano sempre più esperienze di pagamento altamente personalizzate, intuitive, fluide che soddisfino le loro esigenze personali e li aiutino a gestire le attività in modo più efficace. L’altro elemento che sarà determinante è l’istantaneità che porterà i pagamenti B2B al prossimo livello. Una crescita guidata dalle generazioni di nativi digitali che cercano uno stile di vita più semplice, conveniente e sostenibile e che nel 2025 rappresenteranno il 70% della forza lavoro. Il loro ingresso comporterà un cambiamento nel modus operandi delle imprese che dovranno fornire strumenti e tecnologie in linea con le aspettative di queste generazioni.

Offrite alle startup che entrano nel vostro programma diverse opportunità: mercati, finanziatori... Qual è l’elemento di cui oggi le startup in questo settore hanno bisogno?

L’accessibilità agli investimenti è certamente ancora una sfida: ora che gli investimenti si stanno polarizzando e gli investitori sono alla ricerca di opportunità più concrete rispetto al passato è importante aiutare le fintech ad entrare in contatto con i profili più adatti a loro. Da questo punto di vista, Visa Innovation Program Europe risulta essere un buon modello: dal suo lancio nel 2018 sono stati realizzati 93 progetti pilota e accordi commerciali. Inoltre, i partecipanti al programma si sono impegnati collettivamente in oltre 100 round di investimenti, assicurandosi un finanziamento totale per oltre 387 milioni di euro.

Uno sguardo d’insieme all’ecosistema italiano delle fintech: quali sono i punti di forza delle imprese innovative italiane, e quali i punti di debolezza?

L’Italia ha un ecosistema sano con un grande potenziale di sviluppo e fa parte di una regione, il Sud Europa, in cui i pagamenti hanno più spazio per essere digitalizzati. Come abbiamo visto accadere in Italia, a esempio, dopo la pandemia quando il numero di transazioni digitali è raddoppiato. Ciò è avvenuto anche grazie alla proliferazione di realtà innovative e solidi unicorni come Scalapay, con cui abbiamo stretto una partnership per offrire ai consumatori soluzioni di pagamento flessibili e fluide. Ci sono poi molti player che stanno sviluppando modelli di business completamente nuovi, soprattutto nel B2B che, come detto prima, è come uno spazio appena scoperto che offre enormi opportunità. Una caratteristica poi molto interessante delle fintech italiane è che tendono a puntare a diventare molto grandi in Italia prima di espandersi in altri mercati, mentre negli altri Paesi troviamo fintech che magari nei primi tre anni vogliono essere presenti in cinque mercati. Gli italiani tendono invece a voler avere un successo molto solido a livello nazionale, prima di voler crescere ulteriormente. Stiamo cercando di mostrare loro questa possibilità, sicuramente un salto interessante da fare per l'ecosistema italiano.

Immaginiamo che questa relazione con il mondo e le realtà del fintech inneschi un duplice scambio: è grande l’opportunità che Visa offre alle startup che entrano nel programma, ma forse c’è anche qualcosa che Visa “impara” da queste realtà. È così? Quali sono gli insegnamenti che avete maturato dalle precedenti edizioni di questo percorso?

Le fintech sono all’avanguardia sotto molti aspetti, tra cui la velocità nel testare, il fallire e recepire i relativi insegnamenti all’interno del processo di progettazione, o nella comunicazione che tende a essere molto incentrata sul progresso e sull’efficienza. I fondatori e gli amministratori delegati della nostra comunità fintech sottolineano costantemente l’importanza dell’ownership individuale e della responsabilizzazione dei membri del team, una cultura di consapevole assunzione del rischio, indispensabile quando si lavora nel campo dell’innovazione. Altri valori che mettono in luce sono il lavoro di squadra e il talento, nonché l’autentica centralità del cliente. Tutti valori molto vicini a Visa su cui continuiamo a lavorare con nuova energia anche grazie a queste partnership.
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