Decollano i bonifici istantanei
di Flavio Padovan
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2 Agosto 2018
Superata a luglio la soglia di 2 miliardi di euro di transazioni Sct Inst a livello europeo. Con le recenti nuove adesioni, l'Italia si conferma tra le nazioni più attive, con oltre la metà della clientela già raggiungibile dal nuovo strumento di pagamento. Il punto di Stefano Favale di Intesa Sanpaolo, Alberto Bordiga di Banca Sella, Roberto Tarricone di Creval e Renato Martini di Nexi
Gli instant payments bruciano le tappe. Il nuovo strumento di pagamento basato sullo schema Sct Inst lanciato lo scorso 21 novembre sta registrando una crescita che sorprende gli stessi operatori del mercato. Secondo i dati di EBA Clearing, che gestisce la piattaforma paneuropea RT1, a luglio le transazioni con bonifici istantanei hanno superato la soglia di 2 miliardi di euro di valore. E ogni giorno vengono gestite circa 20 mila operazioni, per un valore medio complessivo superiore a 10 milioni. Numeri in costante aumento che confermano come le transazioni Sct inst siano riuscite a dare una risposta efficace a una richiesta reale del mercato.
L'Italia è protagonista di questo trend, sia per numero di banche che offrono già questo servizio ai clienti, sia per volumi. Alla piattaforma RT1, sviluppata e gestita da SIA per conto di EBA Clearing, sono attualmente collegate 28 banche europee. Nutrito il gruppo italiano: innanzitutto Intesa Sanpaolo, UniCredit e Sella, che sono state tra i partner fondatori della piattaforma e tra quelle che hanno attivato il servizio fin dal 21 novembre scorso. A queste, nell'ultima finestra di adesione del 10 luglio, si sono aggiunte Banca Popolare di Sondrio, Crédit Agricole Cariparma e Fineco, dimostrando la grande attenzione del mondo bancario italiano a questa nuova frontiera dei pagamenti digitali. Sul fronte dei volumi, Intesa Sanpaolo ha annunciato pochi giorni fa di aver registrato da sola, in 6 mesi di attività, oltre 1 milione di bonifici istantanei, superando il miliardo di controvalore (
leggi qui l'articolo).
Due le piattaforme che si contendono il mercato italiano. Oltre a RT1, c'è la piattaforma di instant paymens di Nexi su cui è stata effettuato il primo bonifico istantaneo in produzione in Italia. La transazione è avvenuta lo scorso novembre durante l'edizione 2017 del Salone dei Pagamenti (
vedi qui il servizio video) che ha avuto come tema in primo piano proprio il lancio dello bonifici istantanei basati sullo schema Sepa Instant Credit Transfer fissato dall'European Payment Council (Epc). Sulla piattaforma Nexi opera da maggio Creval, ma entro l'anno (vedi l'intervista a Martini all'interno di questo articolo) saranno attive anche Monte dei Paschi di Siena e UBI.
Per conoscere meglio novità e tendenze, abbiamo intervistato 4 protagonisti del settore: Stefano Favale di Intesa Sanpaolo, Alberto Bordiga di Banca Sella, Roberto Tarricone di Credito Valtellinese e Roberto Martini di Nexi.
Intesa Sanpaolo, obiettivo 2 milioni di bonifici instant entro il 2018
Intervista a Stefano Favale, Responsabile della Direzione Global Transaction Banking
Un milione di bonifici istantanei nei primi sei mesi di offerta, per un controvalore di 1 miliardo di euro. Vi aspettavate un inizio così brillante per questo nuovo strumento di pagamento?
“A dire la verità è stata una sorpresa, anche perché questi risultati straordinari sono arrivati senza il supporto di una campagna pubblicitaria. Nei primi 3 mesi lo abbiamo offerto allo stesso costo del bonifico ordinario, ma finita la promozione il numero di transazioni è continuato a crescere a ritmo sostenuto. Questo significa che è uno strumento che offre veramente valore ai clienti. E sulla base dell'attuale tendenza, contiamo di raddoppiare il numero di operazioni instant entro la fine dell'anno”.
Quanto ha contribuito a questo risultato il prezzo a cui lo state offrendo?
“Sicuramente ha aiutato la diffusione proporlo al pari del bonifico ordinario per i primi mesi e oggi con una commissione aggiuntiva. Un fattore importante per lo sviluppo del bonifico istantaneo sono anche i minori costi di transazione per gli esercenti, significativi rispetto alle merchant fee per le operazioni più rilevanti. Alla base del successo c'è però l'user experience molto positiva che siamo riusciti ad offrire, sia sotto il profilo della facilità d'uso sia dell'elevata affidabilità e sicurezza di questa nuova modalità di pagamento. Crediamo che grazie a questi punti di forza diventerà presto un'abitudine utilizzare il bonifico istantaneo. Per questo stiamo cercando di portarlo anche su altri use case con l'obiettivo di offrire servizi migliori al cliente e diminuire le transazioni cash”.
È stato semplice gestire il passaggio a un'operatività in real time?
“Il real time ha impatto sul modello di esercizio della banca. Lo sapevamo e ci siamo preparati. Tutto ha funzionato bene, grazie all'impegno del nostro personale delle operation e alle nostre infrastrutture IT, pronte a presidiare le nuove attività per garantire un livello di servizio adeguato alla nuova operatività”.
Chi sono gli utenti del bonifico istantaneo?
“Nella nostra esperienza, finora è soprattutto la clientele privata. Le aziende lo stanno iniziando a sperimentare, ma il tetto massimo di 15 mila euro è sicuramente un freno. Di questo parleremo anche nelle sedi istituzionali dove tutte le banche porteranno le esperienze maturate dopo questi primi mesi di test. Sono convinto che è un limite che sarà innalzato presto. Per quanto riguarda l'adozione più lenta da parte delle aziende, a incidere è anche l’adeguamento di questa nuova modalità di comunicazione in real time con la banca e la necessità di sviluppare i pagamenti massivi”.
Il bonifico istantaneo cannibalizzerà gli altri strumenti di pagamento tradizionali?
“In parte sì, ma parlerei più di evoluzione. Pensiamo che sarà utilizzato in verticali dove il real time può portare maggiore efficienza come per esempio casi d’uso dove oggi è prevalente l'assegno e il contante. La somma algebrica tra cannibalizzazione di altri pagamenti digitali e conversione dal cash sarà certamente positiva, come dimostrano i primi dati di utilizzo.”
È già utilizzato anche per transazioni cross-border?
“Al momento la quasi totalità dei bonifici istantanei sono effettuati sul mercato nazionale. Una spinta determinante per sviluppo di transazioni internazionali instant sarà una sempre maggiore adozione da parte delle Banche europee alle quali contribuirà sicuramente il progetto TIPS.”
Banca Sella, serve un ecosistema per i bonifici istantanei
Intervista ad Alberto Bordiga, Responsabile Sistemi di Pagamento di Banca Sella
Banca Sella è tra le prime banche europee ad aver lanciato gli instant payments. Come è stato accolto questo nuovo strumento dalla vostra clientela?
“Molto bene da subito. In proporzione alle quote di mercato, i volumi di transazioni che abbiamo registrato sono paragonabili a quelli annunciati da Intesa Sanpaolo, e quindi estremamente positivi. E siamo contenti che altre banche stiano progressivamente iniziando ad offrire i bonifici istantanei, facilitando così la loro diffusione. La nostra strategia è di utilizzare questo strumento per dare valore aggiunto a nuovi servizi in ottica PSD2 e open banking. E stiamo anche lavorando per renderlo adatto agli acquisti in store. Però, a mio avviso, per sviluppare appieno le potenzialità dei bonifici istantanei è necessario realizzare un ulteriore passo”.
Quale?
“Creare un ecosistema che aiuti il bonifico istantaneo ad essere messo in circolarità, ad essere fruibile in modo facile e veloce, ad essere integrato nel mondo gestionale delle aziende. Il bonifico istantaneo è importantissimo per le banche, ma mantiene alcuni difetti del bonifico ordinario, come il fatto che la causale sia un campo libero e che può creare problemi di riconciliazione. Aspetti che però possono essere superati, offrendo così una piattaforma con tempi di transazione istantanei, ma con costi minori, per i merchant rispetto ai circuiti delle carte di credito”.
Perché gli instant payments sono importanti per il settore bancario?
“Perché consentono alle banche di riconquistare un pezzo del loro territorio storico. Il conto corrente, recuperato il gap che aveva con i wallet in termini di tempo reale, guadagna competitività e centralità. Ovviamente è necessario che le banche riescano a costruire intorno al bonifico istantaneo una serie di servizi efficienti e con la user experience che ormai tutti i clienti si aspettano. Solo in questo modo si può respingere la concorrenza di wallet, challenger bank e altri operatori”.
Che sviluppo prevede per il bonifico istantaneo nei prossimi 12 mesi?
“Crescerà in modo significativo. E non solo perché cannibalizzerà una parte dei volumi del bonifico classico, degli assegni e di altri strumenti tradizionali come i bolletini postali, ma anche perché sfrutterà nuovi casi d'uso legati all'ampliamento della digitalizzazione dell'offerta bancaria e, nel 2019, all'avvio di PSD-Terze Parti. Infine, l'adesione a TIPS, facilitando l'interoperabilità tra banche a livello europeo, aumenterà ancora il numero di transazioni”.
Attualmente state registrando operazioni instant anche con l'estero?
“Sì, soprattutto in ricezione, in particolare dall'Olanda, Paese molto attivo nel mondo instant. È ovviamente un bel segnale, che fa vedere come questo strumento stia diventando veramente paneuropeo. E nel 2019, con TIPS, prevediamo un ulteriore sviluppo”.
Creval, bonifici istantanei anche per i micropagamenti
Intervista a Roberto Tarricone, Chief Commercial Officer
Oltre 15 mila bonifici istantanei in uscita nel primo mese e mezzo di operatività. È questo il bilancio positivo di Creval per il nuovo strumento di pagamento che la banca ha scelto di lanciare utilizzando la piattaforma Nexi. Con una sorpresa: tra i casi d'uso ci sono anche i micropagamenti.
“Siamo rimasti stupiti dal volume elevato delle transazioni che abbiamo registrato in questo primo periodo di attività. Siamo partiti lo scorso maggio senza promuovere in modo particolare questo nuovo strumento di pagamento e abbiamo raggiunto in pochi giorni quota 15 mila bonifici instant. Volendo fare una proiezione per i prossimi mesi, pensiamo che saliranno a 300 mila su base annuale”, spiega Roberto Tarricone, Chief Commercial Officer Creval. “Inoltre, abbiamo notato che è utilizzato anche per operazioni di importo inferiore ai 50 euro. Un caso d'uso che – continua Tarricone – non pensavamo rientrasse tra quelli più frequenti del bonifico istantaneo. La serie storica è ancora molto breve e va confermata in un periodo più lungo, ma sembra che il real time stia conquistando anche il mondo delle transazioni di taglio minore”.
Chi ha iniziato a utilizzarlo in modo più frequente?
“Sia il mondo business sia quello consumer hanno apprezzato da subito il bonifico istantaneo. Non c'è una categoria prevalente. È chiaro che i clienti privati sono un numero molto superiore di quello business, ma in termini assoluti le operazioni disposte da aziende e da famiglie e privati si equivalgono”.
Quali sono i casi d'uso che pensate possano trainarne lo sviluppo?
“Tipicamente quelli dove è rilevante l'immediatezza dell'accredito. Ad esempio, negli acquisti di auto, nelle compravendite di beni usati, quando è necessario effettuare il versamento di una caparra o dare un acconto di importo significativo, anche se non elevatissimo considerando che attualmente il tetto massimo è di 15 mila euro. In tutti quei casi in cui è utile verificare in real time la transazione, crediamo che il bonifico istantaneo andrà presto a sostituire l'utilizzo di strumenti di pagamento tradizionali, come gli assegni ordinari e quelli circolari”.
Quali strategia avete adottato per fissarne il costo?
“Offrendo un servizio migliore rispetto al bonifico ordinario abbiamo ritenuto giusto applicare un costo aggiuntivo, ma molto moderato, differenziandolo tra clientela privata e business. Pensiamo che a tendere il bonifico istantaneo sarà una commodity. Non ci aspettiamo che gli instant payments diventino una fonte di ricavo tale da cambiare il business della nostra azienda, ma una funzionalità utile e semplice che migliora il servizio che offriamo ai clienti e quindi la relazione”.
Le transazioni sono tutte sul mercato italiano?
“Si, in questo primo periodo il 99% delle operazioni che abbiamo registrato è sul mercato interno”.
Perché avete scelto la piattaforma di Nexi per offrire i bonifici istantanei?
“Perché abbiamo con Nexi un rapporto storico e consolidato e perché si appoggiano su infrastrutture che di fatto sono già in uso nei mercati scandivi. Piattaforme che i nostri tecnici confermano essere affidabili e sicure. Trasformare il progetto in realtà è stato semplice”.
Creval è tra le prime banche in Europa a puntare sui bonifici istantanei. Da dove nasce questa vocazione per l'innovazione?
“È nel Dna della nostra banca. Non lo facciamo per avere visibilità, ma per dare un servizio sempre migliore al cliente. La nostra piattaforma di internet banking ne è un esempio. Siamo sempre molto attenti quando un nostro partner ci propone innovazioni che possano avere ricadute positive sul cliente o sul nostro modo di fare business. E cerchiamo sempre di introdurle puntando sulla facilità d'uso e sulla customer experience. Abbiamo adottato questo approccio anche per il bonifico istantaneo: per effettuarlo il cliente deve seguire la procedura che già conosce per i bonifici tradizionali e poi selezionare un semplice flag sull'opzione instant. Niente di più. A breve l'offerta del bonifico istantaneo non sarà più differenziante, ma lo sarà la semplicità per effettuarlo e l'esperienza che avrà il cliente nell'usare l'interfaccia”.
Anche UBI e MPS presto sulla piattaforma Nexi
Intervista a Renato Martini, Payments & Atm Director
Si sta per ampliare il numero di banche italiane che offriranno i bonifici istantanei tramite la piattaforma di instant payments di Nexi. “Entro fine anno – annuncia Renato Martini, Payments & Atm Director Nexi – anche Monte dei Paschi, UBI e altre importanti realtà adotteranno la nostra piattaforma, su cui è attiva già Creval da inizio maggio”.
Le nuove adesioni rafforzano la posizione di Nexi sul mercato italiano, dove molte banche stanno ancora scegliendo l'infrastruttura su cui appoggiarsi per offrire i bonifici istantanei ai propri clienti.
“L’ACH di Nexi – sottolinea Martini - è l’unica italiana disponibile sul mercato ed è nata completamente interoperabile con le altre ACH europee grazie all'accordo con EBA Clearing che garantisce la raggiungibilità di tutte le banche europee che progressivamente saranno attive sul sistema internazionale. Inoltre, Nexi è membro ufficiale del progetto TIPS che prevede il lancio nei prossimi mesi, con la possibilità per le banche che utilizzano la soluzione di ACH Nexi di accedere in interoperabilità anche con un ulteriore network bancario internazionale”.
Positivo il bilancio dei primi mesi di operatività di Creval, sia sotto il profilo dell'affidabilità dell'infrastruttura sia dell'accoglienza da parte dei clienti. Sulla base dei dati di traffico finora registrati, il volume delle operazioni annuali in uscita e in entrata è stimato in circa 300 mila bonifici istantanei. Un'esperienza che sta portando anche utili indicazioni per sviluppi futuri: “Tra i trend più interessanti che abbiamo registrato – spiega Martini – ci sono la concentrazione sul traffico nazionale (99% del totale delle operazioni è effettuata sul mercato italiano), con picchi su transazioni superiori ai plafond medi delle carte di credito (17%), e l’utilizzo dell’Instant Pay anche per i micropagamenti, con tagli inferiori ai 50 euro. Tali trend aprono allo sviluppo di nuovi casi d’uso: dalla compravendita dell’usato senza contante alle funzioni di identificazione della clientela (c.d. “Know your customer”), a specifici servizi per i merchant e le aziende”.
Per quanto riguarda le potenzialità di crescita sul mercato, Martini è ottimista. “La nostra soluzione, end-to-end e completamente chiavi in mano, è caratterizzata anche da servizi di gateway che permettono un rapido collegamento dei sistemi banca all’ACH. Può essere installata sia presso la banca sia presso Nexi, offre servizi di “front end” dallo studio dei casi d’uso alle attività di marketing e comunicazione mirate e realizzate in base alle esigenze della banca, così da supportarla nel cogliere tutte le opportunità di business offerte dal nuovo sistema. Caratteristiche che consentono alle banche di lanciare il servizio in tempi molto rapidi, grazie anche al rapporto con un unico interlocutore e a servizi di assistenza per tutto il percorso di sviluppo”.