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02 Gennaio 2025 / 16:23
Covid-19, un acceleratore di cashless

 
Pagamenti

Covid-19, un acceleratore di cashless

di Mattia Schieppati - 27 Ottobre 2020
Nel report sui Global Payments di Boston Consulting Group i cinque obiettivi strategici per le aziende che operano nel settore e stanno affrontando una «corsa verso il futuro», resa ancora più rapida dall’effetto pandemia. Attesa per l’impatto del bonus cashback sul mercato italiano
Un balzo rapido nel futuro («Fast Fast Forward into the Future»). Un titolo che fa percepire la mutazione sempre più rapida in corso nel mondo dei pagamenti quello scelto da Boston Consulting Group per la 18esimo edizione dell’annuale report sui Global Payments, con il quale la società di consulenza strategica fotografa lo scenario presente e futuro dei payments sia a livello globale che regionale, individuando le sfide del settore e il loro impatto sugli stakeholder (si può scaricare qui).
«La crisi ha influenzato il modo in cui i consumatori e le imprese interagiscono, preannunciando una crescita più lenta dei ricavi nel breve termine, ma favorendo il passaggio al cashless, una crescente adozione di digital wallet e l'uso più diffuso dell'automazione dei pagamenti business-to-business. Per l’Italia, entro il 2024, è prevista una crescita stabile sia nelle transazioni con carta, con un CAGR del 6,1% in uno scenario di quick rebound, che nel totale di transazioni cashless, con un 5,3%», è la sintesi e la premessa dell’articolato rapporto.

I trend in Italia

Importante l’analisi relativa ai trend di pagamento in atto in Italia. Nel 2019 il numero di transazioni con carta pro capite è arrivato a 57, mentre le transazioni cashless a 92, valori che si allineano a ciò che avviene in Paesi come Spagna, Malta e Grecia, dove avvengono rispettivamente 103, 96 e 72 transazioni con carta pro capite. Altri fedelissimi al contante, come la Germania e l’Austria, si allineano al trend italiano, dove si arriva rispettivamente alle 68 e 105 transazioni con carta pro capite. Tuttavia, siamo ancora ben lontani dalla media dell'Europa occidentale, dove si contano 172 transazioni con carta e 264 transazioni cashless pro capite. Sono i nord-europei a rimanere in testa ai trend di transazioni con carta con una media di 389 transazioni pro capite.
«Sarà interessante sarà verificare l’impatto che l’atteso “Bonus cashback”, pensato per favorire il passaggio ai pagamenti elettronici e ridurre l’uso del contante, avrà sulle abitudini degli italiani», osserva Carlo Bravin, partner di BCG, che aggiunge: « L'Italia è rimasta indietro sui pagamenti digitali, ma è riuscita a reagire come gli altri. Con il bonus si risponde al problema del Paese: non la diffusione delle carte, ma il loro uso. Ci attendiamo una spinta dalla BCE sul cashless, in continuità con gli ultimi anni. E che cambino le abitudini di consumatori, aziende, negozianti».

La variabile virus

Tendenze che devono fare i conti con la condizione di generale incertezza causata dal perdurare della pandemia. BCG ha delineato tre scenari di crescita del fatturato basati sull'andamento del PIL globale. Sempre in uno scenario di quick rebound, le prospettive di BCG suggeriscono che il pool di entrate dei pagamenti a livello globale si espanderà da 1,5 trilioni di dollari del 2019 a 1,8 trilioni di dollari nel 2024, con un CAGR  del 4,4%.  Sebbene solido, è molto inferiore alla crescita annua del 7,3% di cui il settore ha beneficiato dal 2014 al 2019. In uno scenario di lenta ripresa, invece, il pool di entrate globali raggiungerebbe 1,7 trilioni di dollari entro il 2024, con un CAGR del 2,7%. In uno scenario più pessimistico, il pool di ricavi crescerebbe solo di un CAGR dell'1,1%.

Cinque leve strategiche

Il «salto nel futuro» dichiarato dal titolo ha come premessa cinque punti strategici, ben evidenziati nel report: «Quello dei pagamenti è un mercato vibrante e popolato da player molto diversi: dalle big tech alle fintech, dagli emittenti ai processori, dai fornitori di servizi completi agli operatori di nicchia. Tutti concorrenti in rapida evoluzione», scrivono gli analisti di BCG: «Eppure ci sono cinque imperativi generali li accomunano: riequilibrare il portafoglio prodotti e clienti, ricercare e sfruttare opportunità di M&A strategiche e partnership; diventare un'organizzazione basata sui dati; rafforzare la gestione del rischio; accelerare la trasformazione digitale».
 
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