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26 Aprile 2024 / 04:46
Con Ai, 5G e comandi vocali, il pc ritorna protagonista

 
Scenari

Con Ai, 5G e comandi vocali, il pc ritorna protagonista

di Massimo Cerofolini - 18 Settembre 2019
Bancaforte ha intervistato Gianfranco Lanci, presidente mondiale della multinazionale cinese Lenovo. Pc e notebook negli ultimi anni sembravano in lento declino, soppiantati da smartphone e tablet, ma i recenti dati di mercato registrano un’inversione di tendenza. "Quando si annuncia la morte di un prodotto", sorride Lanci, "è difficile che questa avvenga". Il segreto della “rinascita”? Il miglioramento continuo dell'esperienza d'uso, grazie all'intelligenza artificiale e alle altre nuove tecnologie: schermi pieghevoli, potenza di calcolo e di grafica, leggerezza, funzioni vocali, connessione continua ...
Comandi a voce o tastiere virtuali per ridurre al minimo l’uso del mouse. Intelligenze artificiali per conoscere le nostre abitudini e servirci sempre meglio. Connessione costante con la rete e velocità fulminea con la tecnologia 5G. In tanti avevano predetto la morte del personal computer, scalzato dalle comodità dello smartphone. Ma proprio nell’anno in cui i telefonini frenano per la prima volta la loro corsa, il vecchio pc si riprende la scena con abiti nuovi. All’Ifa di Berlino, il grande Salone dell’elettronica di consumo, le maggiori compagnie tecnologiche hanno messo in vetrina una gamma di portatili pronti a riconquistare il mercato. Soprattutto quello dei più giovani, che alla tastiera hanno finora preferito il fascino ipnotico degli schermi touch. Ma quali sono gli scenari che si aprono con questa nuova leva di prodotti?
Gianfranco Lanci, 61 anni, ingegnere piemontese, è uno dei rari italiani che contano davvero nel grande giro della tecnologia planetaria. È infatti il presidente corporate di Lenovo, la multinazionale cinese leader mondiale nelle vendite di pc nel mondo (uno su quattro portano il suo marchio). Lo abbiamo intervistato.

Ingegner Lanci, dopo anni di vendite in caduta libera, quest’anno si registra un dato promettente per i computer: nel primo trimestre del 2019, secondo Gartner, sono stati venduti circa 60 milioni di pezzi, e il declino rispetto agli anni precedenti è in netto calo, con una previsione di un assestamento delle vendite intorno al 2023. Insomma, il funerale che molti avevano annunciato non ci sarà. È così?

Come sempre, quando si annuncia la morte di un prodotto è difficile che questa avvenga veramente. In realtà, battute a parte, se la vediamo dal punto di vista dell’utente, il pc svolge alcune specifiche funzioni legate alla produttività e all’intrattenimento, quelle attività cioè che facciamo tutti i giorni sia al lavoro che a casa. Il telefonino svolge un’altra funzione: farci essere sempre connessi, permettere di muoverci e viaggiare con un qualcosa in tasca che ci fa comunicare con il mondo in ogni istante. Sicuramente negli ultimi anni abbiamo assistito a un declino del pc, ma adesso – mentre i cellulari hanno raggiunto un livello di saturazione e faticano a crescere -  le vendite dei computer hanno cominciato a stabilizzarsi e la tendenza sarà questa per i prossimi anni. Del resto, al momento, il giro di affari è di quasi 20 mila miliardi l’anno.

Il computer del futuro avrà però caratteristiche molto diverse da quello che conosciamo…

Sì, il pc, o quantomeno il notebook, diventa sempre più leggero, sempre più piccolo in termini di dimensione, ma nello stesso tempo sempre più potente dal punto di vista del calcolo e della capacità grafica. L’altra novità importante, osservando l’evoluzione della tecnologia, riguarda i portatili con gli schermi pieghevoli, quelli che nello spazio della tastiera possono offrire un secondo display: questo ci consentirà di offrire prodotti molto diversi da quelli odierni. Cioè, ancora più piccoli, ma con la stessa performance e, una volta aperti, con le stesse dimensioni attuali.

I personal computer diventano sempre più simili ai telefonini, insomma, anche perché saranno sempre connessi e soprattutto sincronizzati con i diversi dispositivi della nostra vita: posso cominciare un lavoro sul pc e poi proseguirlo all’istante sullo smartphone o sul tablet con grande semplicità...

Sì, se uno ci fa caso, oggi la differenza chiave è che il telefonino resta sempre connesso, e posso ricevere mail e messaggi in ogni istante, mentre il pc è connesso alla rete soltanto quando lo apro. Ecco, ormai siamo sul punto di cancellare questa duplicità di funzioni: sono infatti in arrivo computer capaci di rimanere costantemente collegati online. Che non vuol dire che devo tenerli sempre accesi, ma che potranno avvisarmi in ogni momento su ciò di cui ho bisogno, come l’arrivo di una mail o di una chiamata via Skype. Ed è una mezza rivoluzione se uno pensa che ogni volta che oggi si usa il computer bisogna prima aprirlo, accenderlo, aspettare che si carichino i programmi e via dicendo.

All’Ifa di Berlino si sono visti tanti computer dotati di comandi vocali al posto del mouse e delle tastiere, ma soprattutto di intelligenza artificiale. Come ci cambieranno la vita queste innovazioni?

Tutti i dispositivi, ma questo vale anche per gli smartphone, stanno diventando sempre più intelligenti, grazie all’uso di algoritmi capaci di riconoscere la nostra voce, apprendere le nostre abitudini e migliorare l’esperienza d’uso. E questo apre la strada a una serie di applicazioni. Ad esempio, sto guardando un film, mi devo assentare per qualche istante. Oggi devo fermare le immagini. Con le intelligenze artificiali, invece, il computer riconosce che non c’è più nessuno, interrompe il video e riparte quando torno. Oppure, tramite i suoi algoritmi, il pc mi ricorda che ho una telefonata da fare, mi avvisa a voce che tra un’ora ho un appuntamento, magari tenendo conto delle condizioni del traffico. O ancora: sono in videoconferenza e non voglio mostrare ai miei interlocutori quello che c’è alle mie spalle? Il computer metterà a fuoco la mia figura e sfumerà il resto. C’è qualcuno dietro di me che curiosa sul mio schermo? Il computer lo capirà e si oscurerà all’istante.

Nei prossimi mesi comincerà l’avventura dalla tecnologia 5G, che non è un semplice potenziamento dell’attuale 4G, ma una chiave d’accesso a una serie di servizi di forte impatto sociale. Che conseguenze avrà per i personal computer?

Se pensiamo ai computer sempre connessi, il 5G è fondamentale, perché senza questa tecnologia non avremmo i benefici di cui ho parlato. In parole povere, il 5G consentirà al pc di fare le stesse cose che fa oggi un telefonino. Altro aspetto importante è che il computer potrà essere connesso ovunque con una certa capacità: per guardare un film o fare operazioni che richiedono parecchia banda, se oggi devo stare in posti ben coperti, con il 5G potrò operare con maggiore autonomia.

Però il 5G è anche il terreno di scontro tra Cina e Stati Uniti, due superpotenze che proprio sulla tecnologia mobile combattono una guerra durissima. Lei, che lavora per una multinazionale cinese, ma che ha anche una sede chiave negli Usa, quali scenari prevede?

Essendo Lenovo una compagnia globale ed essendo un’azienda nata in Cina ma con il 75% del business fuori dalla Cina, penso che alla fine il mercato aperto e la globalizzazione siano fattori vincenti sia per il consumatore che per le imprese. L’economia globale permette alle singole economie nazionali di crescere. Rinchiudersi dentro i propri confini è dunque un problema per l’intera economia. La globalizzazione è vincente per tutti, chiudere i mercati è perdente per tutti.
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