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29 Aprile 2024 / 04:31
Banche decisive in una fase di incertezza per famiglie e imprese

 
Banca

Banche decisive in una fase di incertezza per famiglie e imprese

di Mattia Schieppati - 7 Luglio 2023
Le ricadute degli aumenti dei tassi deliberati dalla BCE, la resilienza delle banche italiane, la responsabilità verso imprese e famiglie: i temi affrontati dal Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, e dal Ministro dell'Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, all’Assemblea Generale dell’ABI.
«L’economia mondiale continua ad attraversare una fase di profonda incertezza legata all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, all’evoluzione delle tensioni geopolitiche, ai dubbi sulla forza della ripresa economica in Cina e all’impatto dell’orientamento restrittivo delle politiche monetarie. Le prospettive di sviluppo dell’economia italiana nel medio termine non ne saranno negativamente condizionate se proseguirà il recupero della produttività del lavoro in atto, con un graduale incremento, da circa dieci anni. A tal fine occorre che le imprese diano continuità alla recente ripresa degli investimenti, puntando soprattutto sull’innovazione; un aiuto in questa direzione dovrà arrivare dalla piena attuazione del PNRR, che rappresenta per il nostro paese l’occasione per ridare slancio alla crescita dell’economia e aggredire le debolezze che ancora la ostacolano».
È uno scenario cauto quello tracciato dal Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, nel suo intervento all’Assemblea dell’ABI dello scorso 5 luglio. Un quadro all’interno del quale il ruolo delle banche è primario, e con le banche italiane che hanno dimostrato una resilienza incoraggiante: «Negli anni scorsi le banche italiane hanno affrontato le crisi che si sono via via succedute, a partire dallo scoppio della pandemia, da una posizione migliore rispetto al passato, che ha permesso loro di erogare a imprese e famiglie tutto il credito necessario per affrontare le fasi più avverse. Come avvenuto nel resto dell’unione bancaria, gli intermediari del nostro paese hanno risentito solo moderatamente delle tensioni seguite ai dissesti nel comparto delle banche regionali statunitensi e a quello del Credit Suisse. Questo risultato è anche il frutto delle riforme regolamentari varate dopo la crisi finanziaria globale e di una supervisione attenta. Occorre proseguire in Europa lungo questa strada: recepire gli accordi finali di Basilea 3 (Final Basel III), rispettandone quanto più possibile lo spirito originario; dotarsi di meccanismi di gestione delle crisi rapidi ed efficaci per tutte le banche, ricordando, proprio sulla base dell’esperienza recente, come anche dai dissesti di quelle di dimensioni relativamente contenute si possano innescare pericolosi fenomeni di contagio.
Un tema importante per le sue ricadute sull’economia reale è quello del progressivo rialzo dei tassi messo in atto dalla BCE, rispetto al quale, osserva Visco, «coerentemente con l’obiettivo della banca centrale di conseguire in tempi non eccessivamente lunghi la stabilità dei prezzi, l’inasprimento delle condizioni di finanziamento per le famiglie e le imprese contribuisce a frenare la domanda di credito. Le indagini condotte presso gli intermediari segnalano tuttavia che in Italia, come nel resto dell’area, l’andamento dei prestiti risente anche del deciso irrigidimento delle politiche di offerta, in prevalenza guidato dalla maggiore avversione al rischio e dai timori sulle prospettive di crescita. La dinamica del credito, ampiamente positiva fino all’estate scorsa, è divenuta negativa sia per le imprese sia per le famiglie». E se anche le banche italiane hanno dimostrato e dimostrano una forte capacità di resilienza, «l’incertezza sulle prospettive per il sistema bancario rimane tuttavia ancora elevata», sottolinea il Governatore: «I rischi principali sono connessi con il rallentamento ciclico e con gli effetti di medio periodo del rialzo dei tassi sulla capacità della clientela di sostenere il servizio dei debiti. Nei primi tre mesi di quest’anno si sono registrati primi, possibili segnali in questa direzione: l’incidenza del flusso di prestiti che presentano ritardi nei pagamenti, anche se non ancora tali da richiedere una classificazione come deteriorati, è infatti raddoppiata, all’1,6 per cento del complesso dei finanziamenti in bonis in ragione d’anno».
Ma, oltre a un’analisi dei fattori critici che chiamano le banche a un ulteriore sforzo di responsabilità, Visco porta la sua relazione anche su due prospettive di sviluppo: l’innovazione digitale e la transizione ecologica. «La Banca d’Italia, nella consapevolezza dei progressi in corso, è impegnata nel sostenere e promuovere l’innovazione digitale nel sistema finanziario lungo l’intero ciclo di produzione dei servizi, mantenendo alta l’attenzione ai rischi che ne derivano», dice il Governatore: «La nostra attività si concentra sulla sostenibilità dei modelli di business, sull’efficienza e la sicurezza delle infrastrutture di mercato, sull’aggiornamento del quadro normativo e delle prassi per la gestione dei rischi da parte degli operatori, sulla tutela e l’educazione finanziaria della clientela in relazione ai nuovi strumenti e alle nuove modalità di fruizione dei servizi rese disponibili dalla tecnologia».
Altrettanto significativa l’attenzione portata al tema della sostenibilità, fattore cruciale per la finanza e per le imprese sempre più ESG-driven: «Una sfida con cui il sistema bancario è chiamato oggi a confrontarsi è quella della transizione verde. Se nel medio periodo il contributo del sistema finanziario sarà fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione concordati a livello globale, è allo stesso modo importante che esso sia pronto fin da subito alla gestione dei rischi climatici e ambientali».
Pur nelle difficoltà di contesto, esordisce con una nota positiva anche l’intervento del
Ministro
dell'Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti
, che nel suo intervento ha sottolineato la resilienza dell’economia italiana che ha portato il nostro Paese ad essere tra quelli più dinamici dell’area euro e indicato la strada per continuare a supportare famiglie e imprese. In particolare, Giorgetti ha osservato come il per contrastare il fenomeno dell’inflazione abbia avuto un impatto sul risparmio e l’erogazione dei prestiti da parte del settore bancario. Rivolgendosi alla platea dell’ABI il ministro ha confermato la massima attenzione del Governo per individuare una soluzione che dia sollievo a famiglie e imprese che si trovano in difficoltà con le rate dei mutui. 
«Ritengo indispensabile e urgente che si raggiunga un accordo per rendere operativo l’allungamento della durata dei mutui a tasso variabile così da limitare l’impatto, talvolta insostenibile, dell’incremento delle rate a carico delle famiglie», ha detto, sottolineando inoltre come la situazione delle risulti, in termini di liquidità, soddisfacente anche rispetto alla media europea.
In riferimento alla necessità di dare sostegni concreti al tessuto produttivo e alle Pmi, Giorgetti ha evidenziato che sarebbe inoltre auspicabile «limitare l’impatto del rialzo dei tassi di interesse e garantire risorse stabili e a condizioni competitive, nonché un approccio proattivo circa lo ‘smaltimento’ dello stock di crediti fiscali generati dalle cessioni dei cosiddetti superbonus edilizi, su cui il governo è responsabilmente e coraggiosamente intervenuto».
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