"Finanza e Tecnologia? Come somma danno semplicità e vantaggi"
di Massimo Cerofolini
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18 Gennaio 2019
Intervista a Marta Ghiglioni, 25 anni, Dg di ItaliaFintech, la rete delle start-up del Fintech italiano. "Il mondo bancario e finanziario ha capito che l'innovazione è indispensabile se si vuole restare competitivi su un mercato globale”, precisa Ghiglioni. “Le nuove aziende del Fintech hanno la capacità di inventare soluzioni nuove, ma sono necessarie l'esperienza e la solidità delle banche"
Ha appena 25 anni, ma già vanta un carniere di titoli da veterana, con studi giuridici all’Università di Milano, in Germania e negli Stati Uniti, dove ha frequentato i corsi sulle tecnologie esponenziali alla Singularity University della Silicon Valley. Esperta di blockchain, innovazione e intelligenza artificiale, Marta Ghiglioni è, secondo Digitalic, una delle 15 donne più influenti nella tecnologia in Italia. Da ottobre scorso, in qualità di direttore generale, guida ItaliaFintech, l’associazione che raggruppa 22 grandi realtà della finanza tecnologica nel nostro Paese. Il suo obiettivo principale, ha detto al suo esordio, “è promuovere la cultura del Fintech e favorire l’uso e la conoscenza dei nuovi strumenti della finanza tecnologica a tutti i livelli della società”. Ma accanto all’azione divulgativa, nel giro di poche settimane, questa giovanissima timoniera dell’innovazione bancaria ha già stretto accordi e partnership con altre omologhe organizzazioni europee ed italiane. Tra i più recenti, è l'accordo con ABI Lab (cfr. box).
Sulla sua scrivania, il dossier più corposo porta una sigla: Psd2. È il nome della direttiva europea che regola i pagamenti digitali. Dal prossimo settembre, infatti, si completa l’entrata in vigore di queste norme comunitarie con le quali, tra le altre cose, anche operatori esterni al settore bancario potranno fornire ai clienti nuovi prodotti e servizi, usufruendo dei dati già a disposizione delle imprese bancarie. E sarà una vera e propria rivoluzione. Perché potrebbe mettere le ali alla flotta di giovani aziende innovative che già ora stanno rimodulando a colpi di app e intelligenze artificiali i sistemi per pagare, investire e chiedere soldi in prestito.
Un accordo per la Digital Economy
Contribuire alla cultura dell’innovazione e stimolare la crescita del Paese, dando impulso a livelli pubblici e privati ad attività e iniziative finalizzate a divulgare su vasta scala il Fintech e l’economia digitale.
Poggia su queste basi il nuovo accordo sottoscritto da ABI Lab, il Centro sull'innovazione promosso dall'ABI, e ItaliaFintech. Tra le linee di azione: attività info-formative; iniziative di sviluppo dell’ecosistema banche-Fintech; analisi delle nuove tecnologie e di nuovi modelli nei settori finanziari e assicurativi; individuazione di modalità di partnership tra banche e start-up; organizzazione di giornate studio e incontri mirati.
“Questa normativa – osserva Marta Ghiglioni – permetterà alle persone di avere un pieno controllo dei propri dati finanziari. In pratica, con la riforma lo scrigno di informazioni personali contenuto nei nostri account bancari sarà aperto. E ogni utente potrà disporne liberamente, decidere a chi far vedere i propri dati e accedere ai servizi migliori disponibili sul mercato”.
Una prima preoccupazione riguarda la sicurezza. Si può stare tranquilli che, in questo sblocco delle serrature digitali, i nostri dati più sensibili non finiscano nelle mani sbagliate?
Ci saranno standard di sicurezza creati in cooperazione tra le banche, i regolatori e le stesse aziende che potranno avere accesso a questi dati. E dei canali di connessione controllati tra le banche e gli altri soggetti che verranno individuati e ovviamente regolati. Quindi sarà garantita la sicurezza di tutte le nostre informazioni.
Prima novità riguarda i pagamenti. Cosa avverrà?
Saranno ampliate le possibilità di pagare tramite servizi esterni a quelli della propria banca. Ad esempio, per chi ha più conti correnti, con la soluzione della banca più vantaggiosa. Oppure con l’app sul telefonino di una delle varie start-up innovative che stanno nascendo sul mercato: grazie alle nuove norme ci sarà un’esperienza utente migliore, con un accesso diretto al plafond del proprio conto corrente o a una parte di esso secondo la volontà del titolare.
Cambiamenti in vista anche sul fronte degli investimenti.
Sì. L’accesso alle informazioni del conto corrente permetterà di individuare strategie su misura, anche da parte delle nuove aziende, con offerte sempre più agili che arriveranno direttamente sul cellulare. Per esempio, senza dover comunicare un sacco di dati, o senza consultare pagine web in cerca di informazioni, ogni cliente potrà dare accesso alle sue informazioni e ricevere offerte adatte al suo specifico profilo da più soggetti finanziari. Magari con offerte create da un algoritmo in grado di calibrare le proposte in modo personalizzato.
Capitolo prestiti. Anche qui, porte aperte alle nuove imprese che agevolano lo scambio di capitali tra privati o tra aziende.
Per quanto riguarda i prestiti, per esempio, aziende che già permettono di erogare prestiti tra privati
o tra imprese, potranno ottenere direttamente le informazioni all’interno delle loro piattaforme e quindi sveltire il processo e offrire soluzioni migliori.
Sempre più spesso start-up del Fintech e banche si incontrano per avviare processi di collaborazione. Cosa sta avvenendo?
Le banche hanno capito che l’innovazione è indispensabile se si vuole restare competitivi su un mercato globale. E le nuove aziende del Fintech hanno questa capacità di inventare soluzioni nuove. Allo stesso tempo, per le start-up è necessaria l’esperienza e la solidità finanziaria delle banche. I benefici di una collaborazione sono insomma reciproci. Nell’accordo con ABI Lab, ad esempio, stiamo proprio studiando le forme più efficaci per rendere stabile questa mutua cooperazione.
Quali sono le sue aspettative, adesso?
Come direttore generale di ItaliaFintech mi impegno per dimostrare che la somma di Finanza e Tecnologia può dare come risultato la semplicità. Le piattaforme che oggi sono presenti sul mercato non sono trovate bizzarre per addetti ai lavori, ma strumenti affidabili e semplici che chiunque può utilizzare. Idee che possono rendere più facile e in molti casi anche economicamente più conveniente la gestione delle finanze personali e aziendali alle famiglie e agli imprenditori.