Il Chief Risk Officer del futuro è un architetto della strategia bancaria, non un mero esecutore di compliance. È quanto emerge dalla videointervista rilasciata da Giovanni Pepe, Partner, Head of Regulatory and Risk Adivosory di KPMG, a Supervision, Risks & Profitability 2025, dove si è discusso di un ruolo sempre più complesso, chiamato a coniugare visione strategica, pressione normativa e nuove tecnologie. “Il CRO deve evitare di trasformarsi in un canale passivo della supervisione. Il suo compito nobile è guidare la banca”, sottolinea Pepe. Decisivo l’apporto delle nuove tecnologie, con l’Intelligenza Artificiale che evolve da oggetto di sperimentazione a leva operativa. Machine learning e AI migliorano la predittività nei sistemi di rating e sono già protagonisti nei sistemi di allerta precoce. Ma il vero cambio di passo arriverà con la generative AI: “I nuovi strumenti - afferma Pepe - sono molto validi e permettono di automatizzare compiti ripetitivi, liberando risorse per attività più critiche”. È l’ora della produttività aumentata anche per il risk management.