“Il 2023 è stato un anno eccezionale per la redditività bancaria, ma il ciclo favorevole dei tassi si sta chiudendo. Le banche devono prepararsi a una nuova fase.” È il messaggio lanciato da Lorenzo Bocchi di Prometeia, intervistato da Bancaforte a margine di Supervision, Risks & Profitability 2025. "Le banche significant hanno chiuso l’anno con un Return on Equity del 14,2%, un risultato straordinario", spiega Bocchi. Ma le prospettive per il triennio successivo segnalano una flessione. "Con la politica monetaria espansiva della BCE e tassi in diminuzione, prevediamo un calo di 10 miliardi nel margine d’interesse, solo parzialmente compensato da 3 miliardi in più sul fronte delle commissioni", aggiunge. Il risultato netto? Una redditività in discesa: "Il Return on Equity atteso per il sistema bancario sarà del 9,2%. Un calo significativo, ma comunque sopra il costo del capitale. Questo dovrebbe sostenere le valutazioni di mercato e mantenere il price-to-book sopra la parità, a differenza di quanto accade per molte banche europee e statunitensi". Nel frattempo, le banche dovranno continuare a investire. "L’effetto leva sul cost income sarà pressoché nullo. Si dovrà continuare a puntare sulla digitalizzazione e sulla formazione del capitale umano, anche per gestire l’impatto crescente dell’intelligenza artificiale", sottolinea Bocchi. Un altro elemento critico è il rischio geopolitico. "È oggi il principale fattore di instabilità per lo scenario macroeconomico", afferma. "Un aumento dei dazi, per esempio, potrebbe deprimere la domanda di investimento e di consumo, con effetti negativi anche per le banche: calo del margine e aumento del costo del rischio". Per rispondere, Prometeia affianca gli intermediari finanziari con strumenti avanzati. "Lavoriamo sia con approcci top down – attraverso simulazioni basate su scenari macro – sia bottom up, ricostruendo le reti relazionali tra imprese fornitrici e clienti, in particolare tra le PMI, per stimare con più precisione gli impatti di policy commerciali come i dazi". La sfida è anticipare i rischi non misurabili. "Per questo stiamo aiutando le banche a rafforzare i modelli satellite per la gestione del rischio di credito, e a valutare con maggior precisione la congruità degli accantonamenti, anche in relazione agli overlay accumulati negli anni scorsi per rischi emergenti come quello geopolitico". Un lavoro che combina scenari, AI e granularità dati per aiutare le banche italiane a navigare un contesto sempre più complesso, mantenendo redditività sostenibile e capacità di finanziamento per l’economia reale.