L’integrazione tra Risk Management e Financial Management è cruciale per una gestione solida del capitale e per la redditività aziendale. Lo sottolinea Pietro Penza, Partner e Risk & Regulatory Leader di PwC Italia, intervistato nel corso di Supervision, Risks & Profitability 2025: “La funzione Risk Management ha uno sguardo orientato al futuro e si basa su analisi probabilistiche, mentre il CFO è il custode dei numeri certi, ma legati al passato. Sono due approcci diversi, che però devono integrarsi e comunicare efficacemente”. Un dialogo che si deve svolgere su tre livelli essenziali: linguaggio, modelli e governance. “Parlare la stessa lingua significa avere un’integrazione semantica, ovvero una tassonomia univoca dei dati, e una convergenza dei modelli, che, pur essendo basati su logiche diverse, devono essere riconciliabili. Ma è anche indispensabile che ci sia un allineamento degli obiettivi e questo deve partire dei vertici aziendali. È il CEO che deve creare una squadra coesa e compatta”. Il contesto normativo supporta questa integrazione spingendo verso una visione prospettica comune nella pianificazione del capitale e nella gestione dei rischi. Il tema della tavola rotonda di apertura in cui Penza è intervenuto è stato il supporto che le società di consulenza possono fornire per la crescita, la trasformazione e la competitività delle banche di fronte alle sfide attuali. A questo riguardo, Penza sottolinea l’importanza di trovare un equilibrio tra funzioni e responsabilità: “La consulenza negli ultimi decenni è evoluta dall’advisory vero e proprio in una direzione di outsourcing, ma le responsabilità non sono delegabili. Traslando quello che diceva Machiavelli, il consulente deve essere indipendente, dire la verità, anche scomoda ma è il principe a decidere”. Solo con obiettivi condivisi nel rispetto dei ruoli, quindi, si può costruire una partnership capace di affrontare le sfide regolamentari e strategiche del settore bancario.