Nell’attuale scenario del conflitto bellico tra Russia e Ucraina, ci sono infatti attacchi che mirano semplicemente all’interruzione forzata della rete di grandi organizzazioni o di istituzioni finanziarie, senza necessariamente cercare di ricavarne del denaro. E sono in crescita i tentativi di gruppi criminali di infiltrare o reclutare insider per ottenere credenziali di accesso riservate e informazioni privilegiate. Contesti diversi che richiedono risposte differenti.
Per questo, continua Sassi, è importante che, grazie all’intelligence, le banche abbiano una visione generale del quadro delle principali minacce e degli attori interessati a colpire il settore finanziario europeo, delle loro tattiche e delle loro tecniche. Questo approccio di “comprensione del contesto” consente agli istituti di adattare gli strumenti di protezione, di preparare i dipendenti e, soprattutto di decidere come meglio allocare le risorse economiche dedicate alla Cybersecurity.