È possibile contrastare il furto d’identità in modo semplice utilizzando l’intelligenza artificiale e uno smartphone. È quanto propone la fintech italiana Cyberneid che ha sviluppato una soluzione che, partendo da un documento di identità digitale come la CIE o il passaporto, permette di firmare contratti a distanza o automatizzare le procedure di on-boarding e “Know You Customer” (KYC) in conformità con la normativa europea eIDAS.
La CIE e il passaporto elettronico contengono un chip con l’identità del cittadino, dalla foto alle informazioni anagrafiche, che può essere letto tramite Nfc. Basta quindi un selfie – ma supportato dal Face Recongnition e tecniche anti-spoofing come Liveness Detection e Presentation Attack Detection basate su algoritmi di Deep Learning di tipo Convolutional Neural Network (CNN) – per essere certi che davanti alla telecamera ci sia il titolare del documento e quindi rilasciare un certificato di firma elettronica avanzata conforme a eIDAS.
Ne parla Ugo Chirico, CEO e CTO di Cyberneid a margine di Banche e Sicurezza 2022, ricordando come l’attuale prassi di stipulare contratti a distanza con l’invio del contratto stesso firmato a mano e scansionato, insieme alla copia di un documento d’identità, sia estremamente pericolosa dal punto di vista del furto d’identità.
La soluzione di Cyberneid è già utilizzata in Italia da utility come Enega. A livello internazionale è stata adottata da AzPul, società azera che offre il servizio di microcredito AzPulMat con oltre 100 mila identità virtuali generate ogni mese.