Si fa presto a dire metaversi
di Ildegarda Ferraro
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14 Gennaio 2023
Tra chi è certo siano già un flop e chi invece ne canta le magnifiche sorti e progressive, i metaversi sono quanto mai al centro del dibattito. Per alcuni sono lontani anni luce dalle esigenze immediate, per altri rappresentano la chance sperimentare, di vivere più vite e avere nuovi spazi. Ogni notizia di un calo di tensione o di perdita di investimenti fa pendere la bilancia. Ma domani sarà certo un altro giorno e forse è meglio aspettare prima di fare rendiconti…
“A noi il metaverso non interessa. È già morto”. Durante l’incontro ho catturato almeno due considerazioni in questo senso da persone totalmente diverse. Diciamo che se hai bisogni immediati guardi con un certo distacco a sperimentazioni futuribili. Certo il o i metaversi, come chiariscono quelli che li conoscono, sono all’attenzione quotidiana. L’idea di un luogo in cui impiantare una nuova vita sul web è certo un sogno costante. Moltiplicare le possibilità, ampliare gli spazi, vivere di più è un desiderio profondo.
Diciamo che i metaversi sono comunque al centro del dibattito in maniera costante. In un senso e nell’altro. C’è chi decide di fare esperienza in concreto, per mesi magari (
vedi qui), chi costruisce esperienze e sperimentazioni. Chi dà per assodato che al momento sia morto. E sono in parecchi. Abbastanza facile trovare considerazioni come “Il metaverso compie un anno ma graficamente, e non solo, è un flop” (
per esempio qui). O anche “L’eccessiva importanza del MetaNiente” (
vedi qui).
Se poi esce allo scoperto Riccardo Luna, dicendo “Dopo il flop del metaverso, la prossima rivoluzione sarà quella dell’intelligenza artificiale” (
qui il suo intervento), ci si comincia davvero a porre domande. “In Silicon Valley lo sapevano che non poteva durare per sempre e in questi anni hanno provato a inventarsi altre cose: occhiali connessi, mongolfiere per portare la rete ovunque, macchina a guida autonoma, fino al metaverso. Ma nulla ha davvero funzionato, finora. Nulla”.
Se a ciò si aggiunge che sino ad ora è stato un pozzo senza fondo, con utili mangiati dalla voragine metaverso, va da sé che la prospettiva non è rosea (
vedi qui).
Insomma, al momento sono più quelli che non lo vedono di buon occhio. Però c’è un però… ed è legato alla certezza che domani è un altro giorno… e che le sperimentazioni spesso hanno tempi lunghi. Quelle serie e anche quelle più leggere. Le prime emoticon ai più facevano schifo. Oggi interi messaggi sono scritti con tre faccette. Non voglio dire che il metaverso avrà sicuro un futuro luminoso, solo che magari quello di oggi non è quello che sarà domani. Ora non entusiasma, domani sarà un successo o un flop pazzesco. Lascerei andare valutazioni e certezze di oggi. Ogni tanto ci farei un salto per capire che verso prende. Ad ora direi: metaversi, chi vivrà vedrà. Anche perché nulla esclude che io mi possa costruire una giovinezza inventata. E non ci vorrei rinunciare.