Patuelli: “I pagamenti digitali sono uno strumento di libertà”
di Mattia Schieppati
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22 Novembre 2023
Dall’Euro digitale alle potenzialità dell’intelligenza artificiale, i grandi temi che stanno accelerando il cambiamento dell’industria dei pagamenti al centro della Sessione plenaria di apertura del Salone 2023. Istituzioni e operatori sottolineano come strumenti di pagamento sempre più facili da utilizzare siano fondamentali per una reale inclusività.
“Quella del Salone è, anche quest’anno, una vista lungimirante, capace di guardare al futuro prossimo e meno prossimo. Che segue con grande attenzione le evoluzioni DI tutti i sistemi di pagamento, a partire dal progetto dell’Euro digitale, un progetto di grandissimo rilievo perché rappresenta l’ingresso in una terza fase della storia dei pagamenti. È un grande progetto perché l’area-Euro è tra le più avanzate, socialmente, economicamente e anche culturalmente, ed è direi la più avanzata dal punto di vista del diritto”. Va dritto su quello che è uno dei temi più significativi del Salone dei Pagamenti 2023 il ragionamento che propone il Presidente dell’ABI, Antonio Patuelli, nel suo saluto che apre i lavori dell’evento che si conferma essere anche quest’anno - per numero di presenze, di aziende coinvolte, di qualità dei relatori e delle sessioni di dibattito - il punto di riferimento per la community che fa innovazione nel campo dei pagamenti.
Mentre i lavori, sotto gli aspetti normativi e tecnici, proseguono e accelerano, il presidente Patuelli tiene a sottolineare di fronte a una platea che raccoglie tutti gli operatori del settore come “l’Euro digitale non sia un’altra moneta, è una forma diversa della stessa moneta, che ora è metallica e cartacea, domani sarà anche digitale. Questo significa dare uno strumento di libertà e di responsabilità in più ai cittadini, che avranno una possibilità di pagamento in più”. Non solo. “Si tratta di una sfida e di un impegno importante per le banche, che non sono disintermediate dal digitale, ma uniranno alla capillarità della loro presenza sui territori la loro presenza sul digitale”. Un percorso inevitabile, ribadisce Patuelli, nella consapevolezza che la crescita dei pagamenti digitali non è più una tendenza dalle costrizioni della pandemia, che ha dato una grande spinta a queste soluzioni, ma da tendenza emergenziale è diventata ormai un vero e proprio stile di vita, ancora più libera e più responsabile”.
“Il settore dei pagamenti è un motore importante per il Paese, e per l’evoluzione del nostro Paese verso un ammodernamento tecnologico, da un lato, ma anche verso nuove opportunità di inclusione. Le Banche Centrali hanno un ruolo importante perché assicurano che l’uso di sempre più piattaforme e soluzioni tecnologiche di accesso ai pagamenti digitali sia sicuro, efficiente e accessibile”, aggiunge nel suo intervento Alessandra Perrazzelli, Vice Direttrice Generale Banca d’Italia. La Banca d’Italia, nel suo ruolo di Autorità di supervisione, segue con attenzione gli impatti che le trasformazioni in atto hanno sui modelli di business e le strategie aziendali. La nostra attività di vigilanza continua ad accompagnare questi cambiamenti, se possibile ad anticiparli, per comprenderne le ricadute sul sistema e assicurare che il percorso di innovazione sia integrato dai dovuti presidi di controllo, al fine di preservare la stabilità del sistema dei pagamenti, economico e finanziario”. Come sottolinea Perrazzelli, “le banche centrali possono svolgere un ruolo fondamentale affinché le esternalità positive dell’innovazione assicurino vantaggi per gli utenti (consumatori, imprese e pubbliche amministrazioni) dei servizi di pagamento e finanziari. La Banca d’Italia partecipa attivamente a questo processo anche contribuendo ai lavori in ambito internazionale in materia di CBDC, cripto-attività e sorveglianza sulle piattaforme in seno al Financial Stability Board (FSB) e al Committee on Payments and Market Infrastructures (CPMI) della Banca dei Regolamenti Internazionali (BRI); ciò al fine di promuovere lo scambio di informazioni, rafforzare la collaborazione, definire standard di supervisione e di regolamentazione per fronteggiare i rischi derivanti dallo sviluppo di nuovi strumenti e modelli di business. Nello scenario di sviluppo in cui ci troviamo, un punto di rilievo è rappresentato dall’esigenza di definire un appropriato punto di equilibrio tra il sostegno all’innovazione e ai progressi tecnologici e la salvaguardia degli interessi degli utenti (consumatori e imprese) e dell’economia in generale. In ciò risulta fondamentale il dialogo, nel rispetto dei ruoli, tra autorità e mercato, terreno su cui la Banca d’Italia è largamente impegnata”.
Il tema della responsabilità, nel senso di un approccio basato sull’etica alle tecnologie che stanno abilitando la trasformazione in corso - a partire dall’Intelligenza artificiale - è quello che fa da ponte tra gli interventi di apertura e il keynote speech del professor Luciano Floridi, Professor and Founding Director of the Digital Ethics Center Università di Yale, Professore di Sociologia della Cultura e della Comunicazione Università di Bologna, che nel suo intervento - combinando magistralmente competenza e ironia - riporta “con i piedi per terra” il grande tema dell’intelligenza digitale, base e motore di tutte quelle che promettono di essere le prossime innovazioni anche nell’ambito dei pagamenti. “La chiamiamo intelligenza perché, quando i primi che hanno sviluppato questi sistemi dovevano in qualche modo definirli, non avevano a disposizione una terminologia già rodata, e quindi hanno attinto alla cosa più vicina che potevano trovare, ovvero l’intelligenza umana. Ma ricordiamoci sempre, quando ne parliamo e quando investiamo per usarla e portarla nelle nostre aziende, che si chiama intelligenza ma non ha niente a che fare con la “nostra” intelligenza: non ha coscienza, non ha motivazione, non ha emozioni. È un sistema che procede secondo una logica statistica, e questo vuol dire che - statisticamente - il più delle volte azzecca, ma altre volte pure si sbaglia. Soprattutto, bisogna ribaltare la prospettiva: non bisogna pensare di adattare i sistemi di intelligenza artificiale al nostro mondo, ma dobbiamo realizzare una nuova ontologia, ovvero adattare i diversi mondi alle potenzialità di questi strumenti, mondi dove l’uomo ha identificato i problemi che l’AI deve risolvere. Quello dei pagamenti, della finanza, è uno di questi mondi. Lo sforzo che bisogna fare è quello di rendere il mondo dei pagamenti artificial intelligence friendly”.
La sessione plenaria di apertura ha poi declinato questi grandi orizzonti tematici all’interno di quelle che sono le strategie e le pratiche dei principali operatori del settore, con due tavole rotonde moderate dal direttore di Class CNBC, Andrea Cabrini.
La prima tavola rotonda, dal titolo Un Futuro a 360° per banche e pagamenti, si è concentrata su come, per continuare ad essere protagoniste e a migliorare la relazione con i clienti, le banche stiano abbracciando le nuove tecnologie e semplificando i loro processi, riuscendo a vincere le sfide poste da fintech e nuovi operatori che continuano ad entrare in questo mercato. Non solo, le banche guardano alla futura PSD3 e all’Open Finance come opportunità per offrire prodotti e servizi sempre più incentrati sul cliente, creando nuovi modelli di business basati su un uso efficace dei dati e aumentando ulteriormente i livelli di sicurezza grazie anche all'utilizzo dell'intelligenza artificiale. In questo scenario è fondamentale che la regolamentazione crei condizioni competitive paritarie per tutti gli operatori del mercato, bancari e non. Un dialogo che ha messo a confronto le visioni e le buone pratiche di Liliana Fratini Passi, Direttore Generale CBI Scpa Società Benefit, Laura Furlan, Direttore Generale Postepay, Raffaella Mastrofilippo, Senior Director of Transactional Products and Payment Platforms Intesa Sanpaolo, Andrea Pozzi, Head of Banking and Payments Banca Sella, Enrico Tadiotto, Vice President, Transaction Services BFF Bank e Barbara Tamburini, Head of Products Development & Marketing Communication UniCredit.
Nella seconda tavola rotonda, dal titolo Prospettive di crescita e sfide digitali per l’ecosistema, protagonisti sono state le voci dei circuiti e degli operatori dei pagamenti, che forniscono a banche e clienti finali soluzioni sempre più facili, innovative, sicure e accessibili. E, soprattutto, sempre più capaci di rispondere alle esigenze in evoluzione di famiglie, esercenti e imprese. Un dibattito che ha coinvolto Luca Corti, VP Business Development Mastercard, Marco Ferrero, Chief Regional Officer Italy Nexi, Giovanni Speranza, VP Crds Sales & Insurance American Express Italia, Stefano M. Stoppani, Country Manager Visa Italy, Paolo Zaccardi, CEO & Co-Founder Fabrick, Alessandro Zollo, Amministratore Delegato e Direttore Generale BANCOMAT S.p.A. Ad essere in piena trasformazione, al di là delle singole tecnologie,è praticamente l’intera gamma di offerta: dallo sviluppo dei pagamenti B2B tra imprese e di quelli transfrontalieri, strategici per il prosperare del commercio globale, alle soluzioni account-to-account; dall’utilizzo ormai consolidato e diffuso della biometria a quello dalle grandi potenzialità dell’AI; dal BNPL alle soluzioni di checkoutless che consentono di fare shopping senza preoccuparsi di passare alla cassa. Senza dimenticare la virtualizzazione delle carte e il crescente utilizzo dei mobile payments. Uno scenario destinato a vivacizzarsi ulteriormente per l’accelerazione che la Commissione europea ha deciso di dare agli instant payments, ai servizi basati sull’accesso alle informazioni dei conti in una progressione che ci porta dall’”open payments” all’ “open finance”. E continua a essere riconosciuto come fondamentale il ruolo della normativa nel favorire ed incentivare una competizione paritaria, che non vanifichi gli importanti investimenti che l’industria finanziaria ha fatto finora.