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07 Ottobre 2024 / 23:31
Nasce D&I in Finance: valori come motori di sviluppo

 
Diversity & Inclusion in Finance

Nasce D&I in Finance: valori come motori di sviluppo

di Maddalena Libertini - 6 Ottobre 2022
Parte un nuovo progetto nel mondo finanziario dedicato a diversità e inclusione per rafforzare e diffondere sempre più questi valori non solo all’interno del settore finanziario ma anche nella società. Un impegno che D&I in Finance affronterà con un format “info-formativo” che coniuga un evento e un percorso professionalizzante con l’attività informativa di Bancaforte
Con questo articolo inauguriamo una nuova sezione di Bancaforte interamente dedicata ai temi della diversità e dell’inclusione. Questa novità del portale fa seguito all’impegno che le banche e gli altri intermediari finanziari in Italia stanno profondendo nel far crescere la cultura D&I all’interno delle aziende e al conseguente interesse mostrato verso gli incontri di formazione su questo argomento promossi da ABI negli ultimi anni. Tutto questo fermento trova ora una cornice in un progetto più ampio che vede il coordinamento scientifico di ABI e che ABIServizi lancia con l’obiettivo di accelerare il percorso di evoluzione già in atto, convogliare le energie per dare più sostegno a questa trasformazione culturale. D&I in Finance è un progetto integrato e sinergico di tre dimensioni, comunicazione, informazione e formazione, che si concretizzano in un evento fisico e digitale, un canale tematico di Bancaforte e un programma formativo di ABIFormazione.
Ne parliamo con Chiara Mambelli, dell’Ufficio Rapporti con le Associazioni dei Consumatori ABI, e Daniela Vitolo, dell’Ufficio Studi di ABI, che fanno parte del team interfunzionale creato da ABI a questo scopo.  
«Le banche italiane», spiega Vitolo, «stanno già facendo molto in questo ambito, sia i grandi gruppi sia le realtà di minori dimensioni». Ma non bisogna dimenticare che oltre all’indiscutibile importanza valoriale della questione, c’è una componente di business che non si può trascurare. «Le aziende che incorporeranno profondamente i temi D&I», ricorda Vitolo, «saranno percepite come distintive sul mercato e coerenti con i bisogni e i valori dei consumatori».
Con questo innovativo progetto info-formativo, ABI vuole accompagnare e consolidare questo cambiamento culturale e potenziare le attività degli associati inserendole in un nuovo ecosistema di raccordo e di condivisione di esperienze e competenze. «Questo – sottolinea Mambelli – consentirà a molti istituti di strutturare in maniera più organica le varie iniziative che hanno avviato, valorizzandole anche sotto il profilo mediatico, così da poter dare anche all’esterno visibilità a quello che il mondo finanziario sta facendo su queste tematiche».

L’evento D&I in Finance

Il 15 e 16 dicembre si terrà a Milano e in live streaming la prima edizione di D&I in Finance per raccogliere in un momento di aggregazione, confronto e approfondimento tutta la comunità finanziaria e fare il punto su quanto finora fatto e quanto, come e cosa è ancora da fare. Data la natura propria del tema, l’evento, a partecipazione gratuita, si aprirà anche al dialogo con tutti i portatori di interesse: associazioni di imprese e dei consumatori, terzo settore, associazioni che rappresentano i diritti delle persone con limitazioni funzionali e le istituzioni.
L’altro aspetto distintivo della materia è la sua trasversalità, per questo l’evento si rivolge alle direzioni generali di banche e assicurazioni e ai responsabili delle aree Sostenibilità, Risorse Umane, Formazione, Marketing, Commerciale e vendita, Legale, Compliance, Studi, Strategie, Sviluppo prodotti e canali, Comunicazione interna, Relazioni esterne, Diversity, Equity & Inclusion, IT, Disability.
La multidisciplinarietà delle politiche di D&I si riflette anche nei contenuti delle sessioni e delle tavole rotonde che struttureranno le due giornate.

Un evento, dieci aree tematiche

Molto corposi e ricchi di stimoli, infatti, il programma di D&I in Finance e i filoni che verranno approfonditi. “L’agenda dell’evento è fitta perché il tema è particolarmente sentito e sfaccettato ma, soprattutto, perché in questa prima edizione era importante non trascurare nessun aspetto e restituire lo scenario più completo possibile per orientare le azioni future”, chiarisce Mambelli.
Di seguito le 10 aree tematiche:
1. La gestione strategica della diversità e dell’inclusione. Questo, sottolinea Vitolo, è un elemento cruciale, quello da cui partire. “Non dobbiamo dimenticare che l’inclusione è al centro dell’agenda 2030 dell’ONU per uno sviluppo sostenibile e quindi deve essere incorporata nella gestione strategica dell’azienda. Pertanto i primi interlocutori si trovano proprio nella direzione delle banche che definiscono i piani strategici e di conseguenza la loro ricaduta esecutiva nelle varie funzioni aziendali”.
2. Gli impatti sul mercato delle scelte aziendali inclusive. Gli studi che hanno indagato la corrispondenza tra l’impegno delle aziende negli ambiti di diversità e inclusione e i risultati di business hanno dimostrato che gli impatti sono molto più ampi di quelli che si tende a immaginare e coinvolgono non solo le persone direttamente interessate ma tutto l’indotto relazionale che ruota loro intorno. Tra le finalità del progetto ABI c’è proprio l’approfondimento della correlazione tra la cultura della diversità e della accessibilità e le leve strategiche e di business.
3. La regolamentazione per favorire l’inclusione. La normativa italiana e soprattutto quella europea stanno spingendo le aziende a strutturarsi in modo da favorire l’inclusione e la diversità. Non ultimo, il PNNR che ha nelle sue missioni proprio l’inclusione e la coesione e, tra le altre misure, prevede l’entrata in vigore di un sistema nazionale di certificazione della parità di genere.
4. La misurazione dell’impegno aziendale è un elemento determinante perché le iniziative da mettere in campo per una politica di D&I sono molteplici e di diversa natura, ma se non misurate in modo strutturato, oggettivo e quantitativo, di fatto non consentono di capire quanto si sta migliorando nella crescita culturale dell’azienda e con quali benefici. «Sono molti gli indici e i modelli a cui si può fare riferimento, ma sono anche tante le azioni che compongono una politica di diversità e inclusione, quindi – specifica Mambelli– il nostro intento è cercare di aiutare le banche a orientarsi e partire anche da strumenti semplici fino ad arrivare a modelli più strutturati e complessi di misurazione delle azioni intraprese».
5. L’accessibilità che include e innova. Su questo ambito le banche e l’ABI stanno lavorando già da tempo. Sono numerosi i protocolli di intesa attivati da ABI con le diverse realtà che rappresentano le persone con disabilità. Oltre all’obiettivo primario di trovare soluzioni condivise, c’è un aspetto normativo. «Con l’Accessibility Act sono entrate in vigore le disposizioni per favorire l’accessibilità delle persone con disabilità ai servizi bancari dedicati ai consumatori. Il tema ora non è più volontaristico ma cogente e determina delle sanzioni e su questo fronte l’attenzione è altissima», ricorda Mambelli. Senza tralasciare, sottolinea Vitolo, che c’è un elemento attrattivo di talenti che si rischia di perdere se non si è accessibili.
6. La customer experience inclusiva. La customer experience è un altro campo che nel mondo bancario è stato impattato da una grande trasformazione sulla spinta dell’evoluzione del mercato e delle innovazioni tecnologiche. Oggi, sempre più, l’esperienza d’uso del cliente deve essere disegnata innestando logiche di inclusione di tutte le tipologie di clienti all’interno della costruzione del percorso di fruizione.
7. L’importanza del linguaggio inclusivo. Strettamente connesso al punto precedente c’è l’adozione di un linguaggio inclusivo. A D&I in Finance sarà oggetto di una sessione coordinata da Ildegarda Ferraro, Responsabile dell’Ufficio stampa e comunicazione dell’ABI, in cui verranno condivise le peculiarità anche emozionali che il linguaggio suscita oltre che le evidenze emerse nei gruppi di lavoro ABI. Inoltre, l’uso di un linguaggio inclusivo inteso nel senso della chiarezza e della semplificazione è legato anche alla fruibilità della documentazione e delle comunicazioni e, di conseguenza, all’accessibilità.
8. La comunicazione interna per valorizzare la diversità in azienda. Sono molti gli aspetti da tener presenti nella creazione dei percorsi interni di sensibilizzazione alla diversità a partire dalla sensibilizzazione del top management: tra gli altri, la struttura dell’azienda, la composizione dei dipendenti, le iniziative di welfare.
9. La comunicazione esterna e rilevanza delle partnership con gli stakeholder.La comunicazione verso l’esterno è uno dei pilastri del progetto. In questa logica, le partnership hanno un potente impatto reputazionale e possono modificare la percezione della banca da parte della clientela che delle istituzioni che la rappresentano. A questo si aggiunge il contributo in termini di contenuti perché spesso sono a rilevare le criticità, segnalarle ma anche contribuire a risolverle.
10. Le nuove figure professionali per favorire la figura aziendale della diversità. Molte realtà bancarie hanno istituito la figura del D&I manager o pensano di farlo nei prossimi mesi. Una figura nuova che deve riassumere in sé competenze molto variegate per essere in grado di rispondere a tutte le questioni sollevate nei punti precedenti.

L’identikit del D&I manager

Ma chi è più precisamente il D&I manager e quali sono le sue caratteristiche? È una figura chiave che riporta direttamente ai vertici, spiegano Mambelli e Vitolo. Normalmente si incardina nelle Risorse Umane ma è estremamente trasversale perché deve interagire con marketing, comunicazione, ufficio legale e compliance. Quindi deve avere competenze in tutti questi settori ma, al contempo, è importante che riceva il supporto di tutte le altre funzioni aziendali. Inoltre, deve avere una visione e una comprensione della regolamentazione, essere in grado di fare delle misurazioni, conoscere la customer experience finanziaria. E ancora: deve possedere una grande capacità relazionale e di interpretazione dei fenomeni e deve sapersi interfacciarsi con le istituzioni e avere una sensibilità politica importante.
È una figura che si rivolge sia all’interno sia all’esterno, quindi in grado di considerare sia le esigenze del personale sia quelle della clientela. Si occupa a tutto tondo di valutare e garantire tutte le azioni messe in campo, verificando che siano declinate sotto entrambi i profili: interno, per i dipendenti, ed esterno, riportandole nel territorio e verso i consumatori. Tendenzialmente è una persona si trova già all’interno dell’azienda in modo da conoscerne le dinamiche ed è utile che sia affiancata da un team.

Il percorso formativo professionalizzante

Il percorso di formazione per Diversity Manager, aperto non solo alle banche ma anche alle assicurazioni e a tutto il mondo finanziario, sarà incentrato sul fornire ai partecipanti gli strumenti per aggiornare questa figura qualora l’abbiano già inserita oppure per istituirla al proprio interno o ancora, più in generale, per arricchire di competenze chi già si occupa di questi temi in azienda anche senza un ruolo formalizzato. Organizzato in moduli, tiene conto della varietà degli ambiti interessati partendo dall’analisi del perimetro normativo della D&I a cui contribuiranno le risorse interne di ABI, esplorando sia gli aspetti legali sia quelli giuslavoristici.
Per approfondire la cultura organizzativa della gestione della D&I verranno convolte le società di consulenza che presenteranno i propri modelli. Da questo quadro i partecipanti potranno ottenere una maggiore capacità di valutare cos’è più utile al proprio interno e quale modello è più vicino alla propria cultura aziendale.
Un terzo modulo si occuperà degli strumenti più efficaci per gestire la D&I e monitorare le attività stabilite. A questo si lega l’ultimo segmento formativo che riguarda la promozione e la comunicazione della D&I. «Questo – rimarca Mambelli – innesca un circolo virtuoso. Una volta riportate all’esterno le iniziative di valorizzazione della diversità e di inclusione, riparte il processo con una crescita culturale che fa alzare l’asticella».

Il canale tematico di Bancaforte

Il nostro portale, con il nuovo canale tematico dedicato alla D&I, si candida a essere un catalizzatore e un collettore dei contributi di tutti coloro che entreranno in questo progetto. Sonderà e informerà sulle iniziative che il mondo finanziario, e non, sta portando avanti, sulle best practice, sui risultati degli osservatori e delle indagini realizzate su queste tematiche. Inoltre, cercherà di cogliere le esperienze più innovative e di avanguardia e di restituire questo scenario con articoli, videointerviste, newsletter e post sui canali social.
Bancaforte realizzerà uno Speciale con approfondimenti e interviste per dare evidenza alla poliedricità dei filoni che guideranno il confronto in presenza.Le diverse attività svolte saranno valorizzate anche sul sito web dell’ABI.
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