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24 Novembre 2024 / 01:29
Le mille forme dei nuovi pagamenti

 
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Le mille forme dei nuovi pagamenti

di Massimo Cerofolini - 2 Dicembre 2022
Dalle carte invisibili al Pos intelligente. Al Salone dei Pagamenti le tecnologie per trasferire denaro, tra dispositivi virtuali e vecchi sistemi rivestiti di futuro. I protagonisti di questo passaggio d’epoca a confronto in una sessione molto partecipata
Non solo carte contactless, ma anche smartwatch, dispositivi indossabili, persino microchip sottopelle come invalso tra i manager svizzeri negli ultimi tempi. E insieme strumenti sempre più apprezzati dagli utenti, come il Buy now pay later, la Strong customer authentication, i messaggi con il link al conto corrente, i servizi della blockchain e altro ancora. Anche in assenza degli incentivi del cashback di Stato, prosperano a cifra doppia i pagamenti digitali, cresciuti del 22 per cento nel primo semestre 2022 rispetto all’anno precedente (dati Osservatorio PoliMi), avviandosi a superare la pratica tradizionale del contante. E da questo fermento si moltiplicano le proposte che il mondo finanziario lancia all’indirizzo degli utenti. A cominciare proprio dalla massa critica che ha già da tempo abbracciato questa rivoluzione: i giovani.
Da loro parte il percorso che il Salone dei Pagamenti ha voluto dedicare al futuro dei portafogli digitali in un panel con alcuni dei protagonisti di questo passaggio epocale. Una preferenza, quella dettata dalle nuove generazioni, che non è soltanto riferita alle tecnologie di cui sono infaticabili consumatori. Ma anche a una scelta di valori che le banche cominciano a intercettare. Banca Sella per esempio ha creato una carta prepagata per gli under 18 fatta con le microplastiche raccolte negli oceani, mentre Thales ha in catalogo una ampia scelta di materiali sostenibili su cui innestare i chip per il pagamento. Agli utenti in erba guarda pure Intesa Sanpaolo che, oltre a fornire carte personalizzate (con gli eroi dei fumetti o i campioni del basket americano), presenta un conto rivolto ai ragazzi dagli otto anni in su, con cui – nel rigoroso controllo dei genitori – possano acquisire i primi rudimenti di educazione finanziaria: capire il valore del denaro acquistando un libro scolastico, la maglietta di Messi o il vestito digitale per l’avatar con cui giocare a Fortnite.
Persino realtà vicine a soglie anagrafiche più stagionate, come il credito cooperativo, registrano un discreto successo di prodotti rivolti ai più giovani. «Abbiamo creato un wallet – racconta Matteo Miconi, responsabile Business di Bcc Pay – che agevola la connessione della nostra carta con strumenti digitali come Google Pay o Pay Pal, molto usati dai giovani. Il tutto con una serie di servizi a valore aggiunto, tipo la possibilità di ricevere una carta digitale in attesa che arrivi a casa quella fisica”. “Oltre a questo modello di istant issuing  – aggiunge Arianna Castroflorio, head of Prodotti transazionali di Intesa Sanpaolo  - noi offriamo anche la possibilità di creare carte virtuali usa e getta, rivolte soprattutto a utenti che si muovono sul web con grande prudenza. È importante capire le diverse sensibilità di chi paga tramite internet».
«Le carte – spiega Cristina Mariano, Digital banking director Italia per Thales – continueranno a crescere almeno fino al 2028, ma già oggi subiscono una trasformazione grazie al digitale, che permette – oltre all’emissione immediata della carta – una serie di vantaggi pratici, come la possibilità di settare in modo semplice i limiti di spesa, il collegamento alle app che consentono di pagare con un click o di modificare il Pin in totale autonomia».
Evolvono, dunque, le carte. E per chi se ne occupa la grande sfida è, al pari di un provetto pasticcere, trovare il punto di equilibrio tra il desiderio di acquistare senza troppi ostacoli e i controlli necessari a sventare truffe informatiche. «Oggi – sottolinea Emiliano Imbimbo, head of Digital issuing products di Nexi – un pagamento su tre avviene senza Sca, la strong customer authentication. Grazie ad algoritmi sempre più accurati è possibile accertare l’identità di chi paga senza che spesso lui se ne accorga, riducendo quindi la necessità di doppie autenticazioni».
Altra novità del momento è il servizio account to account, che prevede la possibilità di pagare senza passare per un’app o una carta di credito. Dice Fabio Chiurazzi, responsabile Sviluppo prodotti di PayDo: «Noi abbiamo lanciato Plick, un sistema che tramite un messaggio come WhatApp invia un link collegato al conto corrente. Con una serie di caratteristiche: non ha limite di spesa, perché potresti comprare anche una casa se disponi di fondi sufficienti sul tuo deposito; è aperto e flessibile e consente – per esempio – di dividere il conto del ristorante tra più amici anche se ognuno ha app o banche d’appoggio diverse; e infine crea una relazione tra le aziende e gli utenti, perché oltre a spostare denaro permette di inviare quietanze, accettazioni di clausole o messaggi promozionali». «Si tratta di una pratica già diffusa in tutta Europa che adesso sta prendendo piede anche da noi», specifica Imbimbo.
E il vento dell’innovazione investe anche settori che sembravano impermeabili alle novità tecnologiche. «Fino a tre anni fa – dice Enrico Febelli, direttore generale di N&TS GROUP – il mondo delle autovetture e quello dei pagamenti digitali erano lontani anni luce l’uno dall’altro. Oggi invece grazie ai nostri servizi è possibile realizzare soluzioni che offrono ai possessori di auto una serie di prerogative». Quali? Racconta Enrico Sponza, New banking products developent manager di Fca Bank, che utilizza proprio i software di N&TS GROUP: «Quello che abbiamo visto è il veloce cambiamento del nostro rapporto con le vetture, oggi sempre meno di proprietà e sempre più utilizzate con sistemi flessibili, tipo car sharing o abbonamenti stile Netflix. In questo clima offriamo finanziamenti istantanei su tutte le fasi di acquisto, dalla prenotazione al saldo, in appena tre minuti. Come lo facciamo? Con un ventaglio di strumenti vagliati all’istante, come l’ID anti-riciclaggio, lo Spid o l’accesso al conto corrente».
Altro bene del passato che si rinnova? Il Pos. Racconta Silvia Sbrighi, Chief product e marketing officer di Worldline merchant services Italia: «Il vecchio dispositivo oggi si sposa con la tecnologia Android che abilita una serie di opportunità per gli esercenti, dalla tracciabilità all’integrazione coi gestionali». Ma sul fronte dei pagamenti sbocciano soluzioni sempre più diffuse. «Guardiamo con attenzione – continua Sbrighi – sia al live shopping, che consente di acquistare prodotti in modo immediato con una sorta di moderne televendite gestite da influencer sui social network, sia al metaverso, il mondo immersivo che coinvolge tecnologie come realtà virtuale, realtà aumentata, videogiochi interattivi e protocolli blockchain».
E per quel cinquanta per cento ancora affezionato al contante? «Anche per loro – sorride Chiurazzi – c’è spazio per soluzioni innovative. Il nostro sistema Mooney permette di fare versamenti e prelievi nelle 50 mila tabaccherie aderenti al circuito. Anche questo per molti è un salto nel futuro».
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