L'app-commerce è il nuovo Eldorado
di Mattia, Schieppati
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5 Luglio 2017
Il giro di affari che transiterà sulle applicazioni sarà di 6.300 miliardi di dollari entro il 2021, con ricavi per 139 miliardi, di cui tre quarti per Apple e Google. Acquisti e pagamenti via smartphone hanno contribuito al cambio di passo. A guidare la rivoluzione la Cina e soprattutto il gaming …
Che siano le app, e non il www, il mercato più redditizio della rivoluzione digitale è un dato ormai assodato. Quel che sembra però essere il vero dato interessante è il fatto che quello delle applicazioni scaricate e fruite principalmente da smartphone sembra essere un boom non passeggero, ma destinato a radicarsi e crescere progressivamente almeno per il prossimo quinquennio.
Guarda all'orizzonte del 2021, infatti, il report stilato dalla società di analisi App Annie, che ha provato a fare un proiezione del giro d'affari legato al mondo delle app (
qui per scaricare il Report). I risultati? Nel 2021 a livello globale verranno scaricate 353 miliardi di app, grazie alle quali i diversi app store incasseranno qualcosa come 139 miliardi di dollari.
Lo store di Apple in testa
A fare la parte del leone, dal punto di vista degli incassi, sarà l'app store di Apple, che si aggiudicherà poco meno della metà di questa lucrosa torta (60 miliardi di dollari), mentre la maggior parte del resto sarà una partita che si giocheranno Google Store (che è al primo posto in termini di app che si scaricheranno nel 2021: ben 196 miliardi!) e gli altri store basati su sistema Android.
Un mercato che guarda ad Est
Interessante notare come nei prossimi 5 anni la bilancia dei consumi di app si sposterà sempre più progressivamente verso Oriente, con la Cina a costituire il mercato più lucrativo (56 miliardi di dollari di acquisti di app nel 2021), mentre il boom più atteso è quello che riguarda l'India (23 miliardi di download).
È App Economy
Ma se già i numeri del "semplice" acquisto e download presentano una movimentazione significativa di capitale, i volumi della cosiddetta app economy, ovvero tutti i prodotti, i servizi e le relative transazioni che nei prossimi anni circoleranno in maniera sempre più significativa attraverso app e smartphone è il vero Eldorado. L'e-commerce sembra infatti destinato a cedere presto il passo all'app-commerce, confermando la tendenza secondo la quale il telefonino è ormai in maniera sempre più spinta un portafoglio, o addirittura un negozio, sempre a portata di mano. Secondo le stime degli analisti, i flussi economici che nel 2021 ruoteranno intorno alle applicazioni raggiungeranno il valore complessivo di 6.300 miliardi di dollari. Una cifra che, se comparata a uno Stato, oggi renderebbe l'economia delle app la terza al mondo (con un aumento di quasi cinque volte il valore complessivo di mercato con cui l'app economy ha chiuso i conti del 2016, con un "fatturato" di 1.300 miliardi di dollari).
In quel futuro ormai non troppo lontano, sulle applicazioni si trascorreranno a livello globale 3.500 miliardi di ore all'anno (sono state 1.600 miliardi di ore nel 2016), mentre gli utenti quasi raddoppieranno a 6,3 miliardi dai 3,4 miliardi del 2016. A guidare la spesa sulle app sarà la Cina, seguita dagli Usa, e crescerà il numero degli app-shop, negozi-piattaforma fruibili via app destinati a mandare in pensione le piattaforme di e-commerce così come le conosciamo oggi.
La forza del gaming
Più che gli acquisti, però, a muovere il grosso della app economy sarà il comparto del gaming, che si mangerà circa due terzi di questi lauti incassi.
A trainare le app di pagamento
Un indicatore importante del fatto che queste previsioni non sono poi così campate per aria sta negli sforzi che i maggiori big di settore, da Apple a Facebook, stanno facendo sul fronte delle app, con investimenti su sistemi sempre più sofisticati e accessibili di navigazione sulle applicazioni. Un ruolo importante, in questo scenario, lo giocheranno senza dubbio le app di pagamento «che stanno contribuendo a un cambio di passo nel mondo mobile», scrivono i ricercatori che hanno stilato il report. Anche in questo caso, la Cina e i Paesi del Sudest asiatico sono coloro che tirano la volata: i consumatori cinesi risultano tre volte più propensi a fare la spesa col cellulare, due volte più inclini a trasferire denaro usando un'app e quattro volte più propensi a spendere buona parte del proprio reddito via mobile.