Il Salone? Un’Agorà del futuro
di Giampaolo Colletti*
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22 Settembre 2023
Al Salone dei Pagamenti 2023, la collaborazione tra StartupItalia e ABIEventi ha dato vita a un “garage dell’innovazione” con startupper, storie ispirazionali, imprenditori, filosofi. Uno spazio per mettere in relazione capitale umano e capitale tecnologico
Nella banca di un futuro che è già presente i nuovi professionisti saranno anche designer. Perché di fatto lavoreranno nel costruire e aggiornare le interfacce, le piattaforme, le applicazioni. Lo scrivevo qualche anno fa sulle pagine del Sole24Ore e quella previsione oggi si è quanto mai realizzata, o per lo meno è in corso di attuazione. Perché se c’è una cosa che questi anni Venti connessi e complessi, definiti "ruggenti" dall’Economist, ci stanno restituendo – accanto ad una fortissima accelerazione legata a tutto ciò che afferiscono il digitale e le nuove frontiere del machine learning, in testa l’intelligenza artificiale generativa e le nuove frontiere uomo-macchina – è questa necessaria capacità di legare capitale umano a capitale tecnologico. L’uno è necessariamente legato all’altro. Ma attenzione: nonostante la spinta senza precedenti delle capacità di elaborazione e calcolo, quella necessaria sintesi elaborata dalle competenze dei professionisti diventa strategica. Di più, essenziale. Ma attenzione: non si lega soltanto a ciò che afferiscono le hard skills necessariamente più verticali, ma anche a quelle soft skills che oggi segnano inevitabilmente quella che l’Harvard Business Review ha definito la “nuova era conversazionale”.
Persone, tecnologie, futuro. E su tutto regole. Perché è essenziale delimitare i confini e basarsi su una governance chiara, definita, per nulla ambigua. Una bussola che possa sempre orientarci in un mercato che alza l’asticella tech sempre più in alto, ma che deve fare i conti con quella fiducia che diventa identitaria. Così questi concetti – persone, tecnologie, futuro, regole – diventano strettamente collegati tra loro in uno stream senza soluzione di continuità. Di tutto questo parleremo all’Agorà del futuro, evoluzione di quel comparto d’eccellenza del fintech che oggi allarga le sue maglie verso ecosistemi anche più lontani rispetto ai vincoli del passato. La fase storica è meno disincantata rispetto al passato. Si cresce, ma non ai ritmi di qualche anno fa. Così la lucida visione diventa essenziale per comprendere ciò che sta accadendo. Nell’Agorà del futuro troverete un programma di tre giorni che aumenta il valore aggiunto del Salone dei Pagamenti 2023, un garage dell’innovazione nato dalla collaborazione di StartupItalia con gli esperti di ABIEventi.
In questo programma ci confronteremo con storie ispirazionali. Profili di startupper, accademici, programmatori, economisti, imprenditori e manager, persino filosofi. Figure necessariamente ibride, orientate però a declinare l’usabilità delle tecnologie immersive e delle intelligenze artificiali, traduttrici della complessità dettata dagli algoritmi, in grado di migliorare costantemente la user experience, ovvero l’esperienza di navigazione di utenti connessi e maggiormente alfabetizzati al digitale. D’altronde se “la banca del futuro sarà invisibile”, come avevano profetizzato gli analisti di KPMG quasi dieci anni fa in un rapporto che è entrato nella storia, l’operatore dovrà ancora essere visibile, con un ruolo dinamico di ascolto dei bisogni del consumatore, analisi dei servizi erogati, monitoraggio delle performance. Perché in fondo la disintermediazione costringe a ripensare la relazione, rendendo accessibili anche in tempo reale servizi, prodotti, soluzioni.
Persone, tecnologie, futuro, regole, dicevamo prima. Come ha mostrato un recente rapporto di Ambrosetti, l’analisi del numero di posizioni di lavoro che si sono aperte negli ultimi quattro anni per professioni legate all’intelligenza artificiale registra un aumento di 4,5 volte, mentre le opportunità del deep learning, l’apprendimento profondo del machine learning, è addirittura di 35 volte superiore. Tutto questo ha un impatto anche nel settore finanziario-assicurativo. Ma attenzione: la banca del futuro non potrà limitarsi a immettere servizi tecnologicamente avanzati. Piuttosto dovrà ripensare i propri processi, semplificandoli. Arrivando a disegnare nuove soluzioni tecnologiche per i clienti, abbattendo tempi e costi.
Di tutto questo si parlerà appunto nell’Agorà del futuro. E lo faremo insieme. Tecnologie innovative, immersive, scalabili, performanti. E ancora intelligenza artificiale, sistemi di machine learning, tecnologie di analisi predittive. Mai come in questa fase storica il mondo bancario e finanziario sta vivendo una trasformazione radicale nel segno dell’hi-tech. Un capitale tecnologico che si innesta nel capitale umano e ridisegna prodotti, servizi, soluzioni, relazioni. Sarà un percorso per presentare tutti gli attori di un ecosistema plurale in fermento: startup, scaleup, Pmi innovative, fintech, spinoff. Perché è tempo di puntare sul potenziale del digitale che genera innovazione. È tempo di investire sul talento che disegna il futuro. È tempo di mettersi in ascolto per davvero dei dipendenti, dei clienti, delle comunità. Ed è tempo di rispettare l’ambiente e i territori. È tempo di creare nuove e impensabili alleanze andando oltre gli schemi e oltre gli schermi. È tempo di rispettare le regole del gioco perché solo la governance può salvaguardarci da una deregulation che danneggia tutti nel medio-lungo periodo È tempo in cui la tecnologia deve necessariamente ibridarsi con la persona per generare pagine di futuro. Per scriverle serve un approccio sistemico e la capacità di fare rete. Servono regole chiare, visione allargata, intuizioni geniali, metodo e tanto coraggio. Anche perché la partita, nonostante questi tempi così artificiali, si giocherà ancora sulla relazione umana. Ed è fondamentale comprenderlo. Solo così quel tempo diventerà davvero il nostro tempo. Vi aspettiamo.
*Giampaolo Colletti (nella foto di apertura) è Direttore di StartupItalia