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Il Salone raccontato sui social dai giovani

 
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Il Salone raccontato sui social dai giovani

di Giovanni Lefosse - 5 Novembre 2018
Social Media Reporter è l’iniziativa che vede protagonisti al Salone gli studenti dell’Università Cattolica: racconteranno l'evento attraverso un live-tweeting, con la condivisione di messaggi e foto dei momenti più salienti. Ne parliamo con Mariagrazia Fanchi della Cattolica, che ha seguito il progetto ...
Social Media Reporter per tre giorni. Saranno gli studenti del corso di laurea magistrale in Comunicazione per l’impresa, i media e le organizzazioni complesse (Cimo) dell’Università Cattolica a narrare il Salone dei Pagamenti attraverso i social. Un live-tweeting che vedrà la condivisione di messaggi e foto degli oltre 300 speaker che animeranno le 60 sessioni e i 30 workshop dedicati all’innovazione e ai pagamenti. Un punto di vista prezioso quello degli studenti universitari, perché  sono proprio loro, i giovani, e il loro “sguardo” verso il cambiamento ad attirare la maggiore attenzione dei player del settore per comprendere tendenze e direzione del nuovo che avanza. “Ma Social Media Reporter è un'occasione importante anche per gli stessi studenti”, sottolinea la professoressa Mariagrazia Fanchi dell’Università Cattolica, esperta di media e cinema, direttore dell’Alta scuola in Media comunicazione e spettacolo e coordinatrice di Cimo. "É la prima volta che gli studenti del mio corso si cimentano in un progetto che riguarda il mondo dei pagamenti. Un settore tra i più dinamici per disruption e portata innovativa, che impatterà sulla vita di ognuno di noi e in ogni campo economico e sociale. Tutto questo in una cornice, quella del Salonedei Pagamenti, molto importante. E chi si prepara al mestiere del comunicatore può imparare molto da un grande evento come questo”.

Professoressa, partiamo innanzitutto dal suo corso di laurea Cimo che fa parte della Facoltà di Lettere e Filosofia e di quella di Economia. La comunicazione come incontro di conoscenze e di competenze quindi?

Siamo convinti che per preparare al meglio i professionisti della comunicazione di domani servono competenze diverse, interconnesse e interdisciplinari. Che sappiano guardare da una parte alla psicologia, alle forme di linguaggio, alle scienze umanistiche e sociali in generale e, dall'altra, alle competenze economiche, legate all’economia dei sistemi informativi e comunicativi. Cimo ha anche altri due obiettivi importanti: il dialogo costante con il mondo del lavoro e con le aziende, anche a livello internazionale. Secondo, strettamente connesso al primo, la proposta di un percorso formativo innovativo che non è fatto solo di lezioni frontali, ma di strumenti più dinamici in grado di mettere in opera quello che si apprende in aula. Mi riferisco a iniziative di project work  e di learning by doing, come gli Smart Goal. Un modello che funziona e che stiamo esportando al di fuori del nostro corso di laurea.

La presenza dei vostri studenti al Salone rientra tra gli Smart Goal di Cimo. Cosa sono?

Gli Smart Goal consistono in un pacchetto di progetti, di obiettivi proposti agli studenti in stretta connessione con il mondo delle aziende e delle istituzioni. Vogliono preparare gli studenti all’esperienza di stage, collocandoli all’interno di aziende, istituzioni, associazioni che li coinvolgono in singoli progetti. Imparano così la gestione del tempo, il lavoro di team, oltre a mettere alla prova le competenze che hanno maturato in aula in un contesto vero. Come nel caso del Salone, vengono assegnati obiettivi molto precisi in vari settori, che mirano a una comunicazione smart, a un linguaggio pienamente sintonizzato sulle nuove generazioni, sulle nuove tendenze. Con il vantaggio per le imprese di capire come si muove il mondo degli universitari a cavallo tra i Millennial e la Generazione Z.

Ci fa qualche esempio di Smart goal "segnato" in passato o in corso?

Ne realizziamo una decina all’anno. Abbiamo collaborato con il Prix Italia e Rai; con Facebook Us per lo sviluppo di strategie di comunicazione antiradicalizzazione da diffondere in rete, un progetto durato un mese e mezzo. Abbiamo in corso un’iniziativa con l’Azienda socio sanitaria di Rho e Bollate per un progetto di comunicazione online e offline sul benessere psico-fisico rivolto alla generazione Z; con Beiersdorf Italia per la creazione di un piano di marketing destinato ad avvicinare il brand ai giovani. C’è anche un progetto per nuove idee di business per il territorio lucano nel quadro delle attività della Fondazione Matera 2019. Insomma una serie di iniziative che si muovono fra aula e azienda, fra teoria e pratica e che consentono di arricchire e irrobustire il profilo dei nostri studenti.

Dove sta andando il mondo della comunicazione? E che ruolo hanno i social media?

Quello della comunicazione è un settore in continuo movimento perché, nell’era del digitale, cambiano competenze, touch point, canali e strategie delle imprese per restare visibili. Nascono nuove professioni, proliferano le etichette iperspecialistiche, che a volte confondono e disorientano gli studenti: oggi si parla di web trafficker, influencer marketing , digital Pr, web celebrity… ma ce ne sono tante altre ancora. Inutile dire che i social giocano un ruolo chiave all'interno del mondo della comunicazione. Ma attenzione anche a quello che succede in questo ambito. C'è uno spostamento sempre più forte dai social tradizionali a quelli di intrattenimento – i vari Youtube, musical.ly, Instagram, ecc. –  dove prevale una dimensione più creativa e proattiva, con una ricaduta fortissima sulle strategie di comunicazione che devono di conseguenza diventare più partecipative, più narrative.

E tra i vari mestieri della comunicazione c'è anche quello di Social Media Reporter. Torniamo all’iniziativa del Salone.

Durante l’evento gli studenti saranno presenti all’interno dell’area espositiva e nelle varie sessioni e workshop, faranno foto e manderanno i loro post che saranno pubblicati dall’account ufficiale del Salone #SalonePagamenti2018. Un social-racconto testuale e visual su come evolve il mondo dei pagamenti e del digitale e su come il Salone racconta questo cambiamento sia per i presenti sia per chi non partecipa direttamente, ma è comunque interessato agli argomenti trattati.
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