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30 Gennaio 2025 / 14:15
DORA, le sfide ancora aperte

 
Sicurezza

DORA, le sfide ancora aperte

di Flavio Padovan - 29 Gennaio 2025
Dal 17 gennaio è diventata effettiva l’applicazione della Digital Operational Resilience Act.  Una normativa complessa e articolata che mira a rafforzare la resilienza operativa del settore finanziario. La tempistica di pubblicazione degli standard tecnici ha messo sotto pressione le banche, che stanno comunque procedendo con decisione nel percorso di adeguamento. Ne parla Romano Stasi, Direttore Operativo CERTFin e Segretario Generale di ABI Lab
Il settore finanziario europeo è ufficialmente entrato nell’era DORA. Dal 17 gennaio le entità finanziarie e i fornitori di servizi ICT devono essere conformi ai requisiti stabiliti dal regolamento dell’Unione Europea che rappresenta un salto di qualità e di armonizzazione per la resilienza digitale, fondamentale per rafforzare i livelli di cybersecurity del mondo finanziario. Come sono arrivate le banche italiane a questa importante scadenza? E quali sono le sfide ancora aperte? Lo abbiamo chiesto a Romano Stasi, Direttore Operativo CERTFin e Segretario Generale di ABI Lab.
“Il settore bancario italiano ha portato avanti per tempo tutte le attività previste dai cinque pilastri di DORA che era possibile implementare, investendo ulteriormente su procedure di sicurezza, continuità e resilienza. La tempistica di emanazione degli RTS (Regulatory Technical Standards) e degli ITS (Implementing Technical Standards) - cioè di quegli standard tecnici attuativi necessari per un’applicazione uniforme delle disposizioni - ha però sottoposto le banche a una pressione elevata. Alcuni documenti tecnici su specifici temi sono stati infatti pubblicati molto a ridosso dell’effettiva data di applicabilità del regolamento (17 gennaio). Un esempio è il Registro degli accordi contrattuali con i fornitori terzi di servizi ICT che serve per lo scambio di queste informazioni con le Autorità: il regolamento esecutivo che stabilisce le norme tecniche è stato pubblicato solo il 2 dicembre scorso nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea. Nonostante ciò, su molti temi centrali di DORA, l’adeguamento ai nuovi requisiti è già compiuto o estremamente avanzato. Ad esempio, rispetto all’analisi dei rischi informatici, la Circolare 285 della Banca d’Italia aveva già fornito molte indicazioni in linea con la normativa DORA, indicazioni che le banche italiane hanno seguito realizzando misure efficaci per proteggere le operazioni e i propri clienti dai rischi informatici. Le banche italiane sono pronte a portare a termine le ultime attività relative all’adeguamento a DORA non appena sarà completato il quadro tecnico normativo di riferimento”.

Ha ricordato il Registro degli accordi commerciali. La valutazione e gestione dei rischi derivanti dalle terze parti è forse tra le sfide più rilevanti che DORA pone alle banche. Come si sta procedendo?

“È uno dei fronti ancora aperti nell’adeguamento a DORA. Rappresenta un’attività davvero rilevante perché richiede una forte interazione con soggetti terzi con la quale la banca opera. Molto è stato fatto per rispettare le tempistiche e definire i nuovi requisiti da formalizzare nei contratti, in particolare con i grandi outsourcer. Però è indubbio che la numerosità dei fornitori a cui si applicano questi nuovi requisiti è molto elevata e richiede un lungo percorso di lavoro e di condivisione che coinvolge tutto l’ecosistema”.

Analizzando gli altri pilasti di DORA, qual è ad oggi la situazione?

Sul tema della gestione degli incidenti, possiamo dire di essere in linea. Le banche erano già ben organizzate, recentemente è intervenuta Banca d’Italia per indicare la procedura di segnalazione, rafforzando ulteriormente l’efficienza del processoAltro fronte sicuramente impegnativo è quello dei test, che DORA ha incrementato, inserendo anche i Threat Led Penetration Testing (TLPT) utili a testare la postura di sicurezza dell’intera organizzazione, inclusi i sistemi IT, i processi aziendali e persino le persone, valutando nella pratica l’efficacia degli investimenti fatti e le eventuali lacune. Anche su questi temi è intervenuta recentemente Banca d’Italia, proprio per definire test più articolati e precisi volti a individuare gli ambiti della sicurezza che la banca deve rafforzare.Tra i pilastri di DORA c’è anche l’infosharing, considerato non come obbligo, ma come opportunità importante per ricevere segnalazioni di nuove minacce e nuovi attacchi. Per questa attività la presenza del CERTFin a livello nazionale offre sicuramente a tutti i soggetti del mondo finanziario nazionale il vantaggio di avere maggiore visibilità sulle nuove minacce. L’auspicio, anche grazie all’impulso di DORA, è di veder crescere ulteriormente il numero di partecipanti a questa rete.

Quali sono le attività che come ABI Lab state portando avanti a supporto dell’adeguamento del mondo bancario a questo regolamento?

Come ABI Lab daremo continuità all’attività del Tavolo di Lavoro su DORA che abbiamo costituito con i referenti di Resilenza e Continuità operativa per supportare il percorso delle banche non solo nell’implementazione che resta da completare, ma anche nella gestione dell’impatto del Regolamento all’interno del contesto operativo a livello di soluzioni e metodologie. Un tema che è anche al centro anche delle attività dell’Osservatorio sulla Sicurezza informatica del CERTFin. Le attività svolte hanno portato, tra l’altro, alla realizzazione di un Resilience Framework, cioè un modello di analisi di tutte le possibili metodologie utilizzabili in banca da un punto di vista organizzativo per essere resilienti e per rispondere a Dora. Continueremo a lavorare coinvolgendo la constituency con l’obiettivo è approfondire insieme i temi di maggior rilievo che emergeranno, facilitando il coordinamento e il dialogo tra le banche e con le istituzioni e le controparti interessate.

Sono previste sanzioni per chi non raggiunge la compliance alle prescrizioni di DORA nei termini stabiliti?

Nello schema di decreto legislativo presentato a gennaio e sottoposto a parere parlamentare (leggilo qui: https://www.senato.it/leg/19/BGT/Schede/docnonleg/50405.htm) è descritto un articolato quadro sanzionatorio, ma l’applicazione è differita al 1° gennaio 2027. Una scadenza posticipata rispetto alle previsioni iniziali accordata proprio per l’impossibilità di adeguarsi a quelle norme ancora non sostanzialmente definite dal punto di vista tecnico. Siamo confidenti che il settore bancario italiano concluda l’adeguamento a DORA senza incorrere in sanzioni.
 
DORA è ora: resilienza operativa digitale in azione
ABIFormazione propone iniziative formative per accompagnare le banche e le entità finanziari nell’adeguamento a DORA. Al via a febbraio il ciclo di incontri con tre giornate dedicate alla gestione operativa delle prime scadenze, a cui seguirà a marzo un ciclo più ampio per arrivare alla piena applicazione del regolamento
La trasformazione digitale nel settore bancario non può fermarsi, nonostante i rischi ICT e le minacce cyber. Competitività, efficienza e innovazione passano attraverso una digitalizzazione sicura, costruita su tre pilastri fondamentali: tecnologie, processi e persone.
L’aumento esponenziale degli attacchi informatici rende il fattore umano ancora più cruciale: diffondere conoscenza e sviluppare competenze adeguate è essenziale per proteggere il sistema finanziario. I Regolatori sono sempre più attenti alla gestione dei rischi ICT, come dimostra l’entrata in vigore del Regolamento DORA il 17 gennaio 2025. Le banche devono adeguarsi rapidamente, con autovalutazioni rigorose del proprio ICT Risk Management Framework e nuove misure di sicurezza, come richiesto dalla Banca d’Italia nelle comunicazioni di fine 2024.
Il panorama normativo in evoluzione impone un ripensamento dei modelli di gestione dell’ICT Risk, con un focus sulla specializzazione delle competenze e un approccio che deve essere al tempo stesso sistemico e verticale. Il nuovo decreto legislativo in discussione rafforza il ruolo delle autorità di vigilanza e introduce un impianto sanzionatorio significativo, fino al 10% del fatturato, per chi non si adegua.
ABIFormazione ha intercettato questa crescente esigenza formativa da parte degli operatori vigilati con un’offerta strutturata e mirata. A febbraio partirà il ciclo di incontri “DORA è ora”, con tre giornate dedicate alla gestione operativa delle prime scadenze normative. Da marzo, un percorso più ampio guiderà le banche verso la piena applicazione del DORA, affrontando temi strategici e operativi e declinandoli in prassi
Il 2025 segna una svolta nella sicurezza digitale: affrontarla con consapevolezza e preparazione significa trasformare i rischi in opportunità per un sistema finanziario più forte e resiliente.
Per info sulla partecipazione visitare il sito di abiformazione: www.abiformazione.it
 
Resilienza digitale: i 5 pilastri di DORA
Entrato in vigore il 16 gennaio 2023, il Regolamento DORA mira a favorire l’armonizzazione dei requisiti di resilienza digitale per tutto il settore finanziario europeo.
Sono cinque i pilastri di questa normativa, come sintetizzato anche dalla Banca d’Italia nella comunicazione pubblicata lo scorso dicembre (vedi qui: https://www.bancaditalia.it/compiti/vigilanza/avvisi-pub/regolamento-dora/Comunicazione_Regolamento_DORA_dicembre_2024.pdf ),
1) Gestione del rischio ICT
2) ICT incident reporting: introduzione di processi e criteri armonizzati per la classificazione, registrazione e gestione degli incidenti ICT e delle minacce informatiche, nonché obblighi di segnalazione degli incidenti ICT gravi e procedure per la notifica volontaria delle minacce informatiche significative;
3) Test di resilienza operativa digitale: obbligatorietà di prove avanzate di resilienza operativa dei sistemi ICT;
4) Gestione del rischio di terze parti derivante dal ricorso ai service provider ICT
5) Infosharing: promozione di meccanismi volontari di condivisione delle informazioni a livello dell’Unione, volti ad aiutare la comunità del settore finanziario a prevenire le minacce informatiche e a rispondervi collettivamente, contenendo rapidamente la diffusione dei rischi informatici e impedendo il potenziale contagio tramite i canali finanziari.
Il Regolamento DORA ha previsto una intensa attività tecnico-regolamentare di secondo livello da parte delle tre European Supervisory Authorities (ESAs), con la predisposizione di Regulatory Technical Standards (RTS), Implementing Technical Standards (ITS) e linee guida e/o rapporti. Alcuni di questi mandati sono già stati portati a termine dalle ESAs, per altri si è ancora in attesa dell’adozione dei regolamenti delegati da parte della Commissione europea.
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