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23 Dicembre 2025 / 07:30
A Mantova nasce un museo per la collezione di Ileana Sonnabend, leggendaria gallerista del ’900

 
Banche e Cultura

A Mantova nasce un museo per la collezione di Ileana Sonnabend, leggendaria gallerista del ’900

di Maddalena Libertini - 1 Dicembre 2025
Grazie al nuovo progetto espositivo, di cui BPER Banca è sponsor, la città conquista un posto nel panorama dell'arte contemporanea mondiale
"I nostri collezionisti sono stati sempre degli amici. In fondo non abbiamo cercato collezionisti, abbiamo cercato persone come noi. E abbiamo seguito il principio che se qualcosa ci affascinava o interessava, dovevano esserci altri come noi".
A dirlo è Antonio Homem, presidente della Sonnabend Collection Foundation e figlio adottivo di Ileana e Michael Sonnabend, all'inaugurazione del nuovo museo a Mantova nel quale hanno trovato casa 94 opere di questa straordinaria raccolta. Quel "qualcosa che li interessava", e che qui è rappresentato nel percorso espositivo, costituisce un saggio di arte contemporanea dalla seconda metà del XX secolo: nelle 11 sale si dispiegano i capolavori di Rauschenberg, Johns, Warhol, Lichtenstein, Nauman, Kounellis, Zorio, Bernd & Hilla Becher, Gilbert & George, Kiefer e Koons, solo per citarne alcuni.
Questo di per sé sarebbe già notevole, ma non è tutto. Una piccola scossa di emozione ha attraversato la platea dei presenti quando Homem, che oggi ha 87 anni e ha cominciato a lavorare nella galleria Sonnabend a Parigi nel 1968, ha paragonato questa collezione a una biografia, di Ileana e Michael e in parte sua. Un itinerario di mezzo secolo tra New York, la capitale francese e l'Italia, in particolare Venezia, di una gallerista, collezionista e scopritrice di talenti che con le sue scelte ha contribuito a scrivere la storia dell'arte contemporanea. Un racconto quasi epico di una passione e di una ricerca in una stagione gloriosa di cui Ileana Sonnabend è stata una protagonista al pari del primo marito Leo Castelli e dell'amica Peggy Guggenheim, entrando a pieno diritto nel pantheon dei personaggi più influenti dell'arte del Novecento.
 
Il Museo Sonnabend
A portare la collezione Sonnabend nel cuore di Mantova all'interno degli spazi restaurati del primo piano di Palazzo della Ragione è stata di nuovo una composizione felice di affinità elettive. Il progetto ha avuto un iter abbastanza veloce di circa 4 anni, considerando che i contatti con l'amministrazione comunale hanno cominciato a consolidarsi all'inizio del 2022. A fare da tramite, l'attuale direttore artistico del nuovo museo Sonnabend, Mario Codognato, curatore esperto e grande conoscitore della raccolta, anche perché figlio di Attilio, raffinato collezionista e cliente-amico dei Sonnabend. 
Codognato ha sottolineato l'importanza, soprattutto per le generazioni più giovani, di avere a disposizione una testimonianza così squillante dello sviluppo dei linguaggi artistici contemporanei e del dialogo che negli anni sessanta Ileana Sonnabend ha coadiuvato tra Europa e Stati Uniti.
"Oggi ci sembra normale che ci sia uno scambio globale tra tutte le aree geografiche e culturali del mondo ma, quando i Sonnabend hanno iniziato la loro attività, era avventuroso: si viaggiava spesso per nave e si comunicava con il telefono fisso, le fotografie in bianco e nero o le riviste specializzate. Era grande sfida esporre gli artisti americani in Europa e gli europei in America. Ileana è stata una figura decisiva per molti artisti italiani del dopoguerra, contribuendo a farli conoscere e apprezzare negli Stati Uniti. La collezione consente anche di fare dei raffronti e di comprendere come si muoveva la ricerca tra le due sponde dell'Atlantico", ha detto Codognato.
Prima di approdare qui, una selezione di opere è stata ospitata a Roma, Rovereto, Napoli, Venezia, transitando per esempio per il Madre e per Ca' Pesaro, ma per la prima volta a Mantova se ne ha una visione esaustiva.
Neo Dada, Pop Art, Minimalismo, Antiform, Arte concettuale e Arte povera si snodano nelle prime cinque sale. Si parte con i primi artisti esposti alla galleria parigina nel 1962: Johns e Rauschenberg. La vittoria di quest'ultimo alla Biennale di Venezia del 1964, comunemente considerata il momento che sancisce il primato dell'arte americana sulla scena mondiale, si deve anche a Ileana, e qui c'è Kite a rievocarlo. Nella quarta sala le monumentali strisce di feltro di Untitled di Robert Morris ricordano invece la personale organizzata a Parigi nel 1968 per i suoi rivoluzionari Felt Pieces e fronteggiano le altrettanto imponenti sperimentazioni di Richard Serra con gomma vulcanizzata e piombo. Di tutt'altra scala nella sala successiva la cosiddetta "Scultura che mangia" di Giovanni Anselmo, paradigmatica con la lattuga schiacciata tra i due pezzi di granito. Questo punto del percorso espositivo inizia a marcare il passaggio dalla Francia agli Stati Uniti. Sonnabend espone regolarmente i rappresentanti dell'Arte Povera a rue Mazarine, ma decide anche di inaugurare con loro la nuova sede sulla Madison Avenue a New York nel 1970. Dopo solo un anno trasferisce la galleria a SoHo e la apre con una performance di Gilbert & George. Il secondo gruppo di sale descrivono le ricerche artistiche dei decenni successivi e l'interesse dei Sonnabend per le pratiche performative, la fotografia e il video, la pittura neoespressionista tedesca. Il filo cronologico non è tassativo e si concede anche sospensioni con accostamenti tematici come Corpo d'aria di Piero Manzoni del 1959. La conclusione è affidata agli esponenti del fenomeno Neo-Geo che però Koons travalica scavallando nel XXI secolo. La sua Gazing Ball (Standing Woman) insieme alle opere di Feintuch e alle fotografie di Höfer, Beck, Schaller documenta l'ultimo periodo di attività della galleria dopo la morte di Ileana nel 2007 e fino alla chiusura nel 2014.
Intermezzo temporaneo in mostra sono gli Screen tests di Andy Warhol: ventuno brevi ritratti in B/N scelti in una serie di circa cento filmati realizzati da lui tra il 1963 e il 1966 a personaggi famosi e a persone comuni.
 
Mantova contemporanea
La cittadina lombarda ha saputo intercettare i flussi turistici puntando sulla propria vocazione culturale: ha valorizzato il proprio patrimonio architettonico e artistico rinascimentale - che conta pezzi unici come Palazzo Ducale, Palazzo Te, la chiesa di S. Andrea - e ormai quasi trent'anni fa ha rilanciato con la creazione del FestivalLetterature. Una scelta vincente confermata dai dati dell'Osservatorio del Turismo che registrano un trend crescente di presenze. Con il Museo Sonnabend Mantova aggiunge ora un nuovo tassello e, ha detto il sindaco Mattia Palazzi, si colloca nella mappa internazionale dell'arte contemporanea: "Non solo custodiamo una collezione unica, ma custodiamo il seme della cultura popolare del secondo dopoguerra tra Italia e Stati Uniti. L'ambizione con la quale vogliamo lavorare nei prossimi mesi, a partire da questa raccolta, è quella di metterci in collegamento con tutte le città della creatività e della cultura italiane ed estere. Bisogna dare forza e energia alla cultura, alla sua capacità di produrre economia, valore, filiere, di dare cittadinanza alle idee e di rendere sempre più internazionale il nostro paese".
L'impatto sociale di questa iniziativa è stato sottolineato anche da Serena Morgagni, Responsabile Comunicazione di BPER Banca: "Siamo orgogliosi di affiancarci come sponsor per i prossimi tre anni al Museo Sonnabend Collection, a cominciare dalla bellissima esposizione che ora si inaugura. Le iniziative artistiche e culturali sono un veicolo di promozione e valorizzazione dell'importante patrimonio del nostro Paese, spesso custodito nei territori in cui operiamo. Sosteniamo l''arte e la cultura come forma di relazione con le comunità, con le persone e con i territori. È un modo per comunicare i nostri valori e svolgere il nostro ruolo sociale. Questa meravigliosa collezione è l'espressione di quello che desideriamo fare attraverso la nostra attività: essere inclusivi, favorire il dialogo e l'incontro e creare bellezza".
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