“Il grande aiuto dato dalle banche durante la pandemia è stato possibile solo perché il mondo bancario avevano sposato completamente la logica delle riforme richieste dall'Unione Europea, decidendo di non adeguarsi semplicemente al minimo regolamentare richiesto, ma andando ben oltre e costituendo buffer che hanno poi potuto utilizzare per contrastare gli impatti dell'emergenza Covid". Mario Nava, Direttore Generale DG Reform della Commissione Europea, spiega con questo esempio il valore delle riforme e perché siano state poste come vincolo per l'erogazione dei finanziamenti del Next Generation EU.
Riforme che sono contemporaneamente anche una risposta alle richieste del mercato. Perché è proprio il mercato, e non i Governi nazionali - sottolinea Nava – che finanzierà questo Recovery and Resilience Plan. E da questo, ma non solo, deriva anche la scelta di porre la maggioranza delle riforme richieste nell'ambito della cosiddetta Twin Transition, cioè green e digital. “Stiamo raccogliendo soldi che restituiremo tra il 2028 e il 2058. Qualunque investimento che non tenga conto di come il mondo si evolve, quindi della transizione verso green e digital, non troverebbe finanziamento”, aggiunge Nava.
La prima risposta dei mercati è stata molto positiva. Ma l'ottimismo per la riuscita e l'efficacia del Piano arriva soprattutto - spiega Nava - dal cambiamento culturale che è maturato, da come “tanti Paesi, tra cui l'Italia, abbiano abbracciato la logica della riforma, capendo la necessità di cambiare il sistema per prepararsi al domani. È quello che intendiamo con “Fit to the future”: essere pronti per le sfide di domani e non per quelle di ieri”.
(Videointervista a cura di Flavio Padovan e Maddalena Libertini registrata in occasione di Supervision, Risks & Profitability 2021. Rivedi tutte le sessioni sul sito dedicato all'evento e guarda le videointerviste e gli approfondimenti nello Speciale di Bancaforte)