Non solo un logo
di Ildegarda Ferraro
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10 Maggio 2024
Anche i loghi cambiano e, mutando, rafforzano il racconto dell’identità che rappresentano. Tra “panta rei”, tutto scorre come avrebbe detto il filosofo greco Eraclito, e lo spirito del tempo, anche il segno distintivo si modifica per rafforzare il peso di ciò che dice. Insomma, un logo che non è solo un logo, ma anche un racconto, una narrazione. Certo i doodle di Google, i segni che raccontano giorno per giorno quello che si vuole focalizzare, hanno fatto stato. Ed oggi il segno che cambia rappresenta un messaggio di peso. Molti gli esempi. Anche il logo di è cultura! per il 2024 cambia, restando sé stesso.
Los Angeles 2028, una Olimpiade e un mare di loghi. La A diventa la via per raccontare un milione di aspetti. L’Olimpiade è tra quattro anni, ma
la campagna ricca e fantasiosa è già partita.
Che il logo non sia più uno, ma cambi per rafforzare la rappresentazione è ormai nelle cose. Come hanno raccontato su
Il Sole 24 Ore Giampaolo Colletti e Fabio Grattagliano: “In uno scenario di trasformazione perenne, il tratto distintivo delle aziende si adatta alle differenti occasioni, mutando forme e colori e diventando una vera piattaforma di comunicazione”. E ancora: “Cambiare è una necessità. Vale per lo storytelling e vale per il posizionamento visuale. Non è un caso che tra i brand d’eccellenza stia venendo fuori una nuova generazione di loghi. Colorati, multiforme, interattivi, creati dal basso. In un mondo instabile, anche quell’elemento che per sua natura è intoccabile impara a evolversi. Di più, a identificare un cambiamento costante” (
vedi qui).
Insomma, se tutto scorre e lo spirito del tempo tende ad accelerare, anche il logo rafforza sé stesso con una componente di cambiamento. Si scelgono i prodotti e i servizi anche da un punto di vista dei valori, della coerenza e della narrazione. E il logo ispira.
A2A
Attiva nel settore dell’energia A2A ha costruito il suo nuovo logo mutante giocando sul 2, che diventa energia pulita, ambiente, economia circolare. Al
progetto hanno contribuito le forze giovani di POLI.design del Politecnico di Milano e di NABA, la Nuova Accademia di Belle Arti.
Heineken
Gli errori di grafia e di pronuncia diventano il modo per raccontare sé stessi attraverso i propri consumatori. Un racconto ironico per chi come Heineken ha come prospettiva il mondo, ma ha ben chiaro che il mondo non è la propria lingua e il proprio suono (
vedi qui).
è cultura! 2024
Anche il logo di
è cultura! per il 2024 cambia a cura dell’
Agenzia Caleidos, restando sé stesso. La sezione quadrata con l’indicazione identitaria si accompagna ad alcune informazioni specifiche: la settimana dal 5 al 12 ottobre nella sezione superiore ad indicare il focus del momento di massima attenzione; a margine l’indicazione “Il Festival che non finisce mai”. Questo secondo elemento è legato allo spirito del Festival e alle iniziative che vengono comunicate durate tutto l’anno sul
sito e sulla newsletter collegata. Una presenza costante di manifestazioni che il logo sottolinea e ricorda.