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28 Marzo 2024 / 18:55
Italia leader mondiale nelle assicurazioni con scatola nera
Forum Bancassicurazione 2016

 
Banca

Italia leader mondiale nelle assicurazioni con scatola nera

di Flavio Padovan - 27 Settembre 2016
Al Forum Bancassicurazione 2016 in primo piano la connected insurance, eccellenza del mercato italiano. Ma anche il fenomeno delle insurtech e le nuove offerte di assicurazione trainate dall'innovazione digitale. Prosegue il successo delle polizze Vita, che nel 2015 hanno segnato un nuovo record storico per raccolta premi. Intervista a Matteo Carbone di Bain & Company
C'è un settore legato alle tecnologie in cui l'Italia è di gran lunga l'eccellenza a livello mondiale, con un modello di offerta studiato da tutte le principali compagnie per riuscire a replicarne il successo in altri mercati. E' quello dei prodotti assicurativi collegati alle tecnologie telematiche (“Telematics”), ovvero quelle polizze che grazie all'utilizzo di dispositivi in grado raccogliere e inviare dati permettono di offrire servizi migliori al cliente, a partire da un premio più basso grazie alla possibilità di determinarne meglio il profilo di rischio. Un esempio? Le assicurazioni Auto con i black box. Il mercato italiano è quello più sviluppato a livello internazionale, con prospettive di crescita estremamente positive. Di questo caso di successo si parlerà al Forum Bancassicurazione, che ha come tema centrale dell'edizione 2016 “il canale bancario come motore dell'innovazione”. L'appuntamento annuale che ABI, ABIServizi e ABIEventi dedicano al mercato assicurativo e all’evoluzione del modello di bancassicurazione, si terrà a Roma, a Palazzo Altieri, il 29 e 30 settembre (leggi qui il programma).
Per sapere di più sull'agenda dei lavori del Forum Bancassicurazione e sulle principali novità del mercato, in particolare sullo sviluppo dei prodotti collegati con Telematics, abbiamo incontrato Matteo Carbone, Principal Bain & Company e fondatore, insieme alla stessa Bain & Company e ad Ania, dell'Osservatorio Connected Insurance che dallo scorso dicembre opera come think tank per lo sviluppo del settore.
“A fine 2015 le polizze Auto collegate a un black box telematico in Italia erano 4,8 milioni. Per capire l'eccezionale sviluppo registrato da questo prodotto – sottolinea Carbone - è sufficiente ricordare che nel 2012 erano 1,3 milioni le polizze con device e che il secondo Paese per diffusione sono gli Stati Uniti, dove, sempre nel 2015, le assicurazioni Auto con telematics hanno toccato i 3,3 milioni, con un market share inferiore al 2%. Un primato della nostra industria assicurativa, e in particolare degli operatori di bancassicurazione, che è destinato a consolidarsi. Già nel 2016 la quota di mercato delle polizze Auto con device in Italia sarà superiore al 16%, ma nel 2020, secondo le stime dell'Osservatorio Connected Insurance, le assicurazioni auto telematics italiane arriveranno ad essere saranno più di 12 milioni”.

Come è riuscita l'Italia a conquistare il primato mondiale in questo settore?

La risposta è semplice: sono state brave le compagnie italiane ad individuare nei Telematics la possibile risposta ad alcune esigenze di business, in particolare al problema delle frodi e alla necessità di limitare il costo delle polizze auto per determinate fasce di clienti, che pagavano colpe
di altri. Attraverso il box il cliente può dimostrare di essere un guidatore prudente e ottenere uno sconto. Ma non si sono fermate a questo, hanno continuato ad investire su questa tecnologia, l'hanno fatta crescere e hanno così trovato altri modi di utilizzo dalle grandi potenzialità come il miglioramento del processo di gestione dei sinistri e l’introduzione di servizi aggiuntivi per il cliente. In altri mercati, invece, non hanno avuto questa capacità di declinare i Telematics e si trovano ancora nella fase di sperimentazione o di ricerca di razionali di business. Ma, visti i risultati ottenuti nel nostro mercato, l'attenzione è massima e il caso Italia viene analizzato dalle compagnie assicurative di tutto il mondo.

I Telematics si stanno diffondendo anche in altri rami del business assicurativo?

Sì, anche se con livelli di maturità dell'offerta ancora lontani da quelli raggiunti dal ramo Auto. Per quanto riguarda i prodotti Casa a svolgere il ruolo di pionieri sono gli operatori di bancassicurazione, che per primi hanno proposto una polizza che prevede l'installazione di sensori all'interno dell'abitazione per l'offerta di servizi ulteriori rispetto a quelli tradizionali. Ugualmente anche per le polizze Salute. Ed è per questo che all'interno del Forum Bancassicurazione a questi due temi sono dedicate sessioni specifiche, nelle quali gli operatori potranno confrontarsi sulle esperienze più avanzate. Per le assicurazioni Casa, dalle indagine svolte dall'Osservatorio Connected Insurance è emerso che c'è un 22% di famiglie che non ha questa copertura, ma che sarebbe interessata ad acquistarla nel momento in cui il prodotto avesse anche degli elementi di tecnologie. I Telematics sembrano dunque essere abilitatori molto efficaci per aumentare la penetrazione delle polizze Casa nel mercato italiano, anche se devono essere individuate formule che consentano di concretizzare questo interesse.

Queste tecnologie sono una potenziale chiave di successo anche per il settore Salute?

Sì, anche se è po' più indietro rispetto allo sviluppo dei rami Auto e Casa. Ma sono molti gli operatori, in particolare quelle di Bancassicurazione, che stanno lavorando per mettere a punto un prodotto Salute che risponda alle esigenze del mercato. Quindi ci attendiamo a breve un decollo anche delle polizze Salute con Telematics.

A rallentarne lo sviluppo ci sono questioni legate alla privacy degli assicurati e alla loro disponibilità a condividere informazioni personali con le compagnie?

“No, la privacy non è un ostacolo. Recentemente Bain ha fatto una ricerca sia a livello italiano sia internazionale, da cui è risultata una predisposizione molto alta dei clienti a condividere i dati personali e di salute con la compagnia assicurativa a fronte di sconti e di servizi migliori. A volte le questioni di privacy sono una remora per le compagnie che stanno per proporre un'offerta in questo campo, ma quando si testano i prodotti con i clienti, a fronte di un valore percepito, non ci sono ostacoli relativi alla condivisione di dati, che peraltro spesso sono già condivisi pubblicamente sui social network. A mio avviso il ritardo dello sviluppo delle assicurazioni Salute legate alle tecnologia Telematics è una semplice questione di timing di mercato. E' stata testata con successo sul settore Auto, poi sulla Casa e, ora, si sta affermando anche nel campo Health. La prossima wave toccherà il mondo delle Commercial line.

Analizzando gli altri rami della Bancassicurazione, sono sempre le polizze Vita la punta di diamante del settore?

“Assolutamente si. I prodotti di risparmio Vita continuano ad essere in cima alle preferenze delle famiglie italiane. Il 2015 è stato un altro anno di successo del settore, cha ha registrato un ennesimo record storico, il terzo consecutivo, toccando i 130 miliardi di premi complessivi, considerando sia le compagnie italiane sia quelle estere operanti nel nostro mercato in libera prestazione di servizi (LPS). Anche nel 2016 i volumi di produzione sono molto elevati, anche se inferiori a quelli dello scorso anno. Comunque sia, nei primi sette mesi è stata fatta una produzione assimilabile a quella dei primi sette mesi del 2014, secondo anno record di sempre. Un semplice rallentamento, dunque, ma che spinge gli operatori a cercare aree di innovazione per continuare a confermare livelli così elevati di preferenza. Se andiamo a vedere la suddivisione tra canali, banche, sportelli postali e promotori detengono l'80% del market share del ramo Vita.

Il ramo Danni è da tempo indicato come il business in grado di emulare il successo del ramo Vita nel mondo della Bancassicurzione. Sta mantenendo le promesse?

Le compagnie si stanno impegnando molto per intercettare la domanda di protezione delle famiglie italiane, ancora molto sottoassicurate rispetto ai Paesi più sviluppati. Risultati interessanti si sono visti nel settore Auto, dove il volume dei premi è aumentato del 18% rispetto al 2014. Gli operatori continueranno a investire per cogliere il grande potenziale che ha ancora questo settore grazie ai Telematics, senza trascurare le altre coperture.

Un altro tema in evidenza nell'edizione 2016 del Forum Bancassicurazione è quello dell'assicurazione alla piccola impresa e alla microimpresa. Ci sono novità?

“Le piccole imprese continuano ad essere un potenziale estremamente interessante per gli operatori della bancassicurazione, che possono contare sulla relazione privilegiata che il canale bancario ha con tessuto imprenditoriale e sul minore grado di copertura assicurativa di queste aziende rispetto a quelle di maggiori dimensioni. Detto questo, le polizze per micro e piccolo imprese sono ancora oggi l'eterna promessa del settore bancassicurativo, perché non si è ancora riusciti a individuare un modello di servizio di successo per innovare l'offerta a questo target di clienti. Il punto è riuscire ad offrire al canale bancario un prodotto personalizzato per realtà molto diverse tra loro, come possono essere un esercente e una piccola azienda industriale, o per chi opera in settori di attività molto lontani per livello di rischiosità e prospettive. Le banche che hanno già approcci segmentati per microsettori e per tipologia di imprese, possono inserire nel loro modello di servizio anche un'offerta assicurativa specializzata. Ma tutte le altre? Anche in questo campo la tecnologia può essere la chiave di volta per costruire un'offerta efficace anche da parte di un canale assicurativo non specialistico come quello bancario. Obiettivo è “la mass-customization”, cioè l'offerta assicurativa personalizzata generata automaticamente grazie a motori tariffari basati sul singolo profilo aziendale. Sulle imprese clienti le banche hanno tante informazioni. La sfida è riuscire ad usarle per costruire automaticamente un'offerta più adatta alle loro singole esigenze.

La tavola rotonda conclusiva dell'evento è dedicata all'insurtech. Che cos'è e perché è stato scelto questo tema?

E' la declinazione delle fintech nel mondo assicurativo. E' un fenomeno strategico per lo sviluppo di questa industria e rientra nel macrotrend legato alla digitalizzazione dell'economia. A livello mondiale sono stati già investiti più di 16,5 miliardi di dollari sulle startup insurtech. Nella tavola rotonda analizzeremo quali ricadute ha avuto e avrà sulle altre linee di business l'onda di innovazione che è nata con l'utilizzo dei Telematics nell'auto e, più in generale, con la Connected insurance. Grazie alle diverse testimonianze dei relatori presenti, capiremo meglio, tra l'altro, le strategie di compagnie che hanno adottato per prime un approccio di open innovation, allacciando intese collaborazioni con le imprese del settore insurtech. Molto interessante anche l'esperienza che ci racconterà una start-up italiana che, basandosi sull'intelligenza artificiale, riesce ad offrire micro-polizze con una strategia push su smartphone. Un'attività con la quale non solo si è guadagnata due importanti premi europei, ma che le ha permesso di ritagliarsi un proprio importante spazio di mercato, aprendo la strada a nuovi servizi, come le polizze infortunio per le singole partite di calcetto o di tennis, per la giornata in bicicletta o per la gita fuori porta, che la distribuzione tradizionale non è in grado di proporre. Tutto tramite App, senza contrapposizione con i canali già esistenti, ma in collaborazione con banche e compagnie in una logica di ampliamento del mercato. Un'altra dimostrazione di come si riesca a fare innovazione anche in Italia senza attenderla passivamente dalla Silicon Valley.
Bancaforte, media partner di Forum Bancassicurazione, così come di tutti i grandi eventi ABI, seguirà i lavori del convegno con i suoi giornalisti e pubblicherà uno Speciale con approfondimenti e videointerviste esclusive ai rappresentanti istituzionali e ai protagonisti del mondo bancario e delle aziende. Per essere informati in tempo reale seguiteci anche su Twitter, LinkedIn, Facebook eYouTube.
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