Educare i cittadini al digitale
di Flavio Padovan
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5 Novembre 2018
Senza formazione una larga fetta dei cittadini rischia di essere esclusa dalla trasformazione della società abilitata dalle tecnologie e dai pagamenti digitali. Ne parla il presidente di APSP Maurizio Pimpinella a pochi giorni dal workshop “Stay Digital, Pay Digital” in programma al Salone l'8 novembre
”Il digitale non dorme mai. Il mondo in cui viviamo corre sempre più velocemente, ma molti faticano a tenere il passo del rinnovamento in corso. E senza la partecipazione dei consumatori, di ciascuno di noi, tutto questo processo è del tutto superfluo se non, addirittura, inutile”. Questo l'allarme che lancia Maurizio Pimpinella, presidente di ASPS, Associazione Prestatori Servizi di Pagamento, e che sarà al centro del workshop “Stay Digital, Pay Digital” in programma al Salone dei Pagamenti il giorno 8 novembre.
Un tema di grande attualità, cruciale per lo sviluppo del Paese e molto sentito anche dall'industria dei pagamenti. Lo dimostra l'ampia partecipazione di protagonisti di questo settore che interverranno come relatori al workshop, moderato da Paolo Zucca. Porteranno infatti il loro contributo di idee: Michele Centemero (Mastercard), Stefano Favale (Intesa Sanpaolo), Valentino Bravi (TAS Group), Salvatore Stefanelli (Cedacri), Luca Daniele (Telepass), Salvatore Borgese (Banca 5), Fausto Jori (Reply), Saverio Tridico (Nexi), Walter Pinci (PostePay), Roberto Rossetti (Gruppo Hera), Armando Capone (Experian), Maurizio Manzotti (pi4pay), Stefano Musso (Utego) e Leopoldo Gasbarro (TgCom 24). Oltre naturalmente a Maurizio Pimpinella che abbiamo incontrato per avere alcune anticipazioni e capire il ruolo dei pagamenti digitali in questa evoluzione.
“I pagamenti digitali – sottolinea Pimpinella - sono il fattore abilitante alla vita moderna e lo strumento attraverso il quale essere partecipi dei cambiamenti in atto. Non tutti i cittadini godono dello stesso livello di competenze, e per evitare di essere stranieri nel nostro stesso mondo dobbiamo favorire la predisposizione di dedicati programmi di formazione, affinché il Paese viaggi compatto alla stessa velocità facendo sistema tra le sue diverse componenti”.
Spesso si riferisce al consumatore come al “principe” del mondo dei pagamenti digitali. Che cosa intende?
“Attraverso i pagamenti digitali ognuno di noi ottiene la chiave per aprire le porte del mondo in cui viviamo e sentirsi davvero partecipe delle trasformazioni che lo riguardano. A mio avviso rappresentano anche una delle più importanti opportunità che abbiamo a disposizione per sentirci dei cittadini a tutti gli effetti. Tuttavia, senza i necessari programmi di formazione e di iniziative volte a incrementare le competenze di tutte le fasce della popolazione, rischiamo di disinnescare quel formidabile potenziale che hanno i pagamenti digitali, anche sul piano sociale. Credo fortemente che c'è vera innovazione solo quando le persone la riescono a vivere in modo positivo e concreto”.
Eppure c'è ancora molta resistenza sul tema dei pagamenti digitali...
“Incentivare l'utilizzo dei pagamenti digitali non significa favorire un sistema cogente di controlli e mappatura degli acquisti. Al contrario: significa avvicinare più persone possibili a un sistema che si propone di agevolare le nostre vite rendendole, al contempo, più sicure. I sistemi di pagamento digitale, infatti, non sono controllo e mera tracciabilità, sono sicurezza”.