Criptovalute, investire con consapevolezza
di Flavio Padovan
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31 Ottobre 2018
L'Italia è un mercato dalle grandi potenzialità per eToro, la piattaforma di social trading con 10 milioni di utenti in 140 Paesi. Edoardo Fusco Femiano, che interverrà al Salone nel workshop sui bitcoin, parla di investimenti, di educazione finanziaria e della necessità di un approccio long term
eToro vuole crescere in Italia puntando sulla blockchain. La piattaforma di social trading, chiamata anche il “facebook della finanza”, offre oggi ai clienti la possibilità di investire nelle principali 12 criptovalute. Quali sono le potenzialità del mercato nazionale? E quali i rischi da valutare? Ne parliamo con Edoardo Fusco Femiano, market analyst di eToro, a pochi giorni dal suo intervento al Salone dei Pagamenti nel workshop “Bitcoin is You! - La potenza della comunità applicata alla creazione, trasferimento e investimento del denaro”, in agenda il 7 novembre alle 14,30.
“La nostra convinzione – sottolinea subito Fusco Femiano - è che le criptovalute, ma più in generale la blockchain, cambieranno completamente il mondo degli investimenti. Per questo eToro si è fortemente specializzato in questo campo. Attualmente operano sulla nostra piattaforma 10 milioni di utenti in 140 Paesi”
Quali prospettive vedete in Italia?
“Per noi è un mercato ancora acerbo, ma molto promettente. Stiamo investendo per svilupparlo e avvicinarlo a quello dei Paesi più avanzati, che oggi sono la Gran Bretagna e la Germania. E lo vogliamo fare promuovendo un approccio consapevole e responsabile a questo tipo di investimento”.
Quali sono i rischi nell'investire in criptovalute?
“I rischi sono notevoli, al pari delle potenzialità perché si tratta di un asset class che è assolutamente nuova. E fare trading con strumenti finanziari che hanno una natura così giovane espone a spread molto ampi e a potenziali tensioni sul mercato. Per questo suggeriamo sempre un approccio a lungo termine e puntiamo molto sull'educazione finanziaria, che in Italia in materia di criptovalute è particolarmente carente. I nostri utenti sono in gran parte “copy traders”, cioè copiano in maniera automatica le performance del portafoglio dei migliori trader, e per questo, a maggior ragione, dobbiamo puntare sull'educazione finanziaria. Alle criptovalute sono comunque applicabili modelli di valutazione mutati dall'analisi aziendale, ed è quindi possibile investire con maggiore consapevolezza sia sul piano dei rischi sia sul piano delle valutazioni. Pur essendo ancora metodi molto semplificati, si riescono ad avere riferimenti sul range di prezzo e capire se il mercato sta sopravvalutando o sottovalutando”.
Recentemente avete ridotto le commissioni fino al 50%. Una decisione presa per crescere più velocemente?
“Il taglio delle commissioni è legato allo sviluppo del mercato delle criptovalute e sta a dimostrare che ci sono sempre più operatori, clienti interessati e concorrenza”.
Vede aree su cui avviare partnership tra eToro e le banche?
“Penso che ci possano essere spazi per una collaborazione. La posizione di eToro è sempre stata quella di un broker che guarda al futuro, soprattutto sul piano tecnologico. Siamo una piattaforma con una mission social molto chiara, e da questo punto di vista non ci sono grandi sovrapposizioni con il mondo bancario”.