Al Salone dei Pagamenti l’innovazione non ha confini
di Daniele Zini
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10 Settembre 2025
Un Salone che non si limita a osservare il futuro: lo genera. La decima edizione del Salone accelera sull'internazionalizzazione offrendo una vetrina globale ai protagonisti della finanza digitale Made in Italy. Grazie alle partnership con ICE e Money20/20, si intensificano le relazioni con i grandi hub internazionali dell'innovazione per aiutare le imprese e le fintech italiane ad entrare in nuovi mercati, attrarre investitori di tutto il mondo, creare occasioni concrete di business, relazione e visibilità per tecnologie e competenze sviluppate in Italia
In un contesto globale scandito da un'instancabile e costante corsa all'innovazione, oltre che da nuove regolamentazioni e da profonde mutazioni nei modelli di consumo e di relazione, il settore dei servizi finanziari è in dinamica evoluzione. In questo scenario, i pagamenti digitali rappresentano forse il laboratorio più fecondo e avanguardistico. La rivoluzione è al contempo tecnica, normativa e soprattutto culturale: i pagamenti, infatti, non sono più visti come un mero atto tecnico e - auspicabilmente - invisibile, bensì come un'esperienza che si integra organicamente nella quotidianità di individui e imprese. La diffusione di soluzioni semplici ed intuitive, il ricorso sistematico all'autenticazione biometrica e lo sviluppo di wallet che aggregano funzioni eterogenee sono chiari indicatori di un ecosistema che non si limita a soddisfare le esigenze correnti, ma ne anticipa di nuove. L'esperienza di pagamento, tanto nei punti vendita fisici che in quelli online, è sempre più diventata parte della customer experience e l'atto del pagamento è, da mera necessità, divenuto un passaggio peculiare dell'esperienza di un cliente presso uno specifico merchant.
Il
Salone dei Pagamenti si è sviluppato sin dalla sua nascita in un contesto ecosistema in rapida e tumultuosa trasformazione. Giunto alla sua decima edizione (
vedi qui), è ormai molto più di un semplice appuntamento annuale: è un catalizzatore di innovazione ed un laboratorio in cui si scambiano idee, si tessono alleanze e si concepiscono soluzioni avveniristiche. L'edizione di quest'anno, in programma
a Milano dal 29 al 31 ottobre, avrà come tema conduttore
"Talento generativo", una definizione che riflette l'ambizione di non limitarsi a documentare le trasformazioni in atto, ma di stimolare attivamente i processi, favorire contaminazioni virtuose e offrire una piattaforma di dialogo in cui istituzioni, operatori, startup, accademici e nuove generazioni contribuiscano congiuntamente a plasmare il futuro.
Tre assi di sviluppo
Semplificando, potremmo individuare tre assi principali su cui l'innovazione nel settore dei pagamenti si articola: la già citata centralità dell'esperienza utente, il quadro normativo in costante evoluzione e l'attenzione alla sostenibilità dei modelli di business.
L'esperienza utente costituisce oggi il punto di partenza imprescindibile per ogni nuovo sviluppo. L'intelligenza artificiale, in particolare, permette di creare interfacce personalizzate, suggerire schemi di spesa e prevenire frodi in tempo reale. Parallelamente, la legislazione europea, dal dibattito sulla PSD3 al regolamento sui pagamenti istantanei, promuove una maggiore trasparenza e inclusione. Infine, la sostenibilità riguarda tanto l'impatto ambientale dei sistemi quanto la loro capacità di generare valore durevole e beneficio per la collettività.
Negli anni, il Salone ha saputo affermarsi come un acceleratore di processi, aprendosi progressivamente al dialogo internazionale. Grazie anche alla partnership con Money20/20, si sono attivate relazioni e sinergie con i principali eventi globali dedicati all'innovazione finanziaria che hanno permesso a Milano di trascendere il ruolo di semplice sede di un evento nazionale, diventando sempre più un nodo cruciale in una rete mondiale che condivide esperienze e attrae investimenti. Da Amsterdam a Londra, da Singapore a Dubai, da Hong Kong a Las Vegas, i rapporti intessuti dal Salone hanno conferito visibilità all'Italia e catturato l'attenzione dei maggiori player globali. Questo percorso virtuoso è stato reso possibile danche grazie al sostegno delle istituzioni italiane e dell'ICE, che hanno promosso le eccellenze italiane del settore nei contesti internazionali più prestigiosi.
L'assunto fondamentale è chiaro: estendere la reputazione del "Made in Italy" anche alla dimensione finanziaria e tecnologica, dimostrando che il nostro Paese non è sinonimo di eccellenza soltanto nella moda, nel design o nell'enogastronomia, ma anche (e magari un giorno potremo dire soprattutto) nell'innovazione digitale. Questa operazione non si misura unicamente in termini di visibilità, ma principalmente nella capacità di creare opportunità concrete, proponendosi ad investitori, partner e potenziali clienti globali, e stimolando sinergie che difficilmente potrebbero concretizzarsi all'interno dei confini nazionali.
Un filo diretto con le giovani generazioni
Parallelamente alla sua vocazione internazionale, il Salone continua a rafforzare il tessuto interno, consolidandosi negli anni come punto di incontro per banche, fintech, aziende tecnologiche, istituzioni pubbliche ed università. Nonostante la presenza dei maggiori esperti e dei principali operatori del settore, il Salone non è concepito solo per gli addetti ai lavori, ma anche per il grande pubblico ed in particolare per le nuove generazioni. Negli ultimi anni, infatti, migliaia di studenti hanno preso parte a laboratori ed esperienze immersive, affinando la propria consapevolezza e le proprie competenze. Si tratta di un investimento culturale che mira a formare cittadini digitali preparati e a stimolare nuove vocazioni professionali in un settore che richiederà figure capaci di coniugare tecnologia, economia ed etica.
Iniziative come l'"
Agorà del Futuro", dedicate al mondo delle startup, sono diventate spazi cruciali in cui giovani talenti incontrano imprese, investitori e istituzioni. Qui si pongono le basi per la crescita di nuove eccellenze italiane, capaci non solo di innovare a livello tecnologico, ma anche di interpretare i mutamenti sociali e culturali. È in questo senso che il Salone non si limita a osservare il futuro, ma lo genera, offrendo occasioni concrete di sviluppocrescita, confronto e contaminazione.
Da non trascurare, in questo senso, anche l'impatto sociale dei servizi finanziari, che va ben oltre la mera comodità o rapidità delle transazioni. L'inclusione finanziaria, ovvero la possibilità di garantire l'accesso ai servizi a fasce di popolazione finora escluse o marginalizzate, può costituire una leva per stimolare la cittadinanza attiva e per ridurre le disuguaglianze ed è una delle sfide più rilevanti del nostro tempo: secondo la Banca Mondiale, nel 2023 circa 1,4 miliardi di persone nel mondo restavano escluse dal sistema finanziario formale, e iniziative come quelle promosse dal Salone contribuiscono a ridurre questo divario.
Il confronto con altri hub europei è inevitabile ma al contempo sfidante e costruttivo. Sebbene l'Italia, con Milano in prima linea, debba ancora guadagnarsi le luci della ribalta, la capacità del Salone di attrarre attori globali e di mettere in rete istituzioni e imprese rende la città un punto di equilibrio tra l'approccio mediterraneo e il rigore europeo, tra sperimentazione e concretezza. Gli esempi di eccellenze italiane non mancano: dai progetti di ricerca avanzata sulla sicurezza dei pagamenti alle startup che si sono affermate sui mercati internazionali con soluzioni di finanza personale, identità digitale o credito innovativo. Questo conferma che l'Italia può essere riconosciuta come un hub di innovazione anche nel campo finanziario.
Le grandi sfide
Il decimo anniversario del Salone rappresenta non solo un traguardo, ma soprattutto un nuovo punto di partenza. In un decennio, il settore è mutato radicalmente: si pensi che nel 2016 i pagamenti contactless erano una novità, mentre oggi rappresentano la modalità più diffusa nei punti vendita. L'idea di un euro digitale o di una finanza aperta sembrava lontana, oggi è parte integrante delle agende istituzionali e dei modelli di business. Questa accelerazione rende indispensabili eventi capaci non solo di descrivere, ma di promuovere visioni e percorsi concreti.
È in questa prospettiva che il Salone dei Pagamenti continuerà non solo ad osservare il futuro, ma a generarlo, non limitandosi a descrivere scenari ma contribuendo a costruirli intrecciando esperienze locali ed internazionali.
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