Nel contesto attuale della sicurezza digitale, è il cliente il punto debole più esposto, non la tecnologia. A sottolinearlo è Jonathan Frost, Director of Global Advisory per l’EMEA di BioCatch, società specializzata nella protezione dalle frodi tramite biometria comportamentale: “Le banche sono diventate molto brave a fermare le frodi non autorizzate. Per questo i truffatori hanno dovuto cambiare approccio e colpire l’anello più debole della catena: il cliente”, spiega.
A Banche e Sicurezza 2025, Frost ha condiviso l’esperienza maturata da BioCatch nel Regno Unito uno dei mercati più avanzati dal punto di vista dei pagamenti digitali. “Abbiamo assistito a un numero crescente di truffe basate su ingegneria sociale come la Authorised Push Payment fraud, in cui è la vittima stessa a effettuare volontariamente, ma sotto inganno, un pagamento”. Numeri che hanno indotto il governo britannico a intervenire con delle misure legislative.
Anche sul fronte dei bonifici istantanei Forst invita a guardare a cosa è successo in Gran Bretagna dove sono stati introdotti nel 2008. “I criminali ne hanno tratto un grande vantaggio. Più velocemente si sposta il denaro, più è facile riciclarlo. E l’efficacia della verifica del beneficiario si è rivelata limitata: rassicura l’utente, ma non è un reale strumento antifrode”. Con la progressiva adozione dei pagamenti istantanei in Europa, anche nell’area SEPA, i rischi osservati nel mercato britannico rischiano di replicarsi.
Di fronte a questa evoluzione, Frost invita le banche italiane ad adottare un approccio più proattivo: non solo fermare la frode dopo che è avvenuta, ma intercettare i segnali della manipolazione mentre accade. “È un vantaggio concreto, che riduce i costi operativi, rafforza la fiducia e migliora la relazione con la clientela.”