Gli attacchi informatici crescono in numero e in pericolosità, anche nei Paesi con le difese più avanzate. Lo conferma Bruno Frattasi, Direttore Generale dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, intervenuto a Banche e Sicurezza 2025: “Nella nostra relazione annuale al Parlamento abbiamo attestato un aumento sensibile degli attacchi, in linea con quanto accade in Europa e nel resto del mondo. L’allargamento della superficie digitale – dai cittadini alle imprese, fino alla PA – moltiplica le opportunità per i cyber criminali, oggi potenziati anche dall’uso dell’intelligenza artificiale”.
Un quadro complesso, ma non senza contromisure: “Anche la capacità di risposta cresce. In Italia abbiamo compiuto un balzo in avanti nelle classifiche internazionali, grazie al rafforzamento delle difese e a una più rapida gestione degli incidenti. Oggi – sottolinea Frattasi – anche le pubbliche amministrazioni locali sanno affrontare meglio gli attacchi DDoS, e nelle banche, casi di interruzione dei servizi si sono ridotti a pochi minuti o al massimo a un’ora”.
Per affrontare efficacemente le minacce cyber, serve però una cooperazione sovranazionale: “La cybersicurezza non può fermarsi ai confini nazionali. Parlare di sovranità digitale oggi significa parlare di una sovranità europea, che si costruisce con il dialogo quotidiano tra le 27 agenzie nazionali. Ma la vera sfida è globale, perché gli attaccanti operano su scala mondiale. Per questo abbiamo promosso due vertici del G7 Cyber a Roma, nel 2023, coinvolgendo Stati Uniti, Canada, Giappone e le principali democrazie industriali”.
L’attenzione si concentra sulle infrastrutture critiche, in particolare quelle energetiche, sempre più esposte in un contesto geopolitico incerto. “Difendere il cyberspazio – conclude Frattasi – oggi significa proteggere la stabilità del sistema economico e democratico. È una sfida che possiamo vincere solo con alleanze forti e strategie comuni”.