Lo scorso giugno la Commissione europea, insieme al pacchetto Pagamenti e alle proposte per euro digitale e corso legale del contante, ha pubblicato anche l’atteso Open Finance Framework. Un provvedimento che va a completare il quadro di accesso ai dati dei clienti aprendolo, sempre con il loro consenso, anche ai conti di risparmio, investimenti e crediti per l’offerta di servizi innovativi da parte di operatori specializzati e sotto supervisione. Ne parla Rita Camporeale, Responsabile del Servizio Sistemi di Pagamento dell'ABI, nella videointervista rilasciata a Bancaforte
Tre i principali punti del framework secondo Camporeale: innanzitutto, contemperare l’apertura dei dati con le tutele del GDPR. Poi la fornitura da parte di operatori specializzati di cruscotti che consentano agli utenti di poter sempre controllare e revocare facilmente le autorizzazioni fornite all’accesso ai propri dati. E, ancora, l’elaborazione di schemi lasciata al mercato per la definizione di standard di regole e di business idonei a far funzionare questo accesso.
“L’aspetto degli standard è molto importante – sottolinea Camporeale - e prende le mosse da un’attività che l’EPC sta conducendo sullo SPAA - SEPA Payment Account Access, per arrivare a una regolamentazione del mercato per l’accesso ai dati dei clienti finalizzato all’offerta di servizi innovativi al di là del perimetro normativo della PSD2. Nel nuovo framework, infatti, la Commissione riprende proprio il metodo dell’EPC basato su gruppi di lavoro multi-stakeholder che riuniscono tutte le parti del mercato coinvolte in questa attività”.
Il Rulebook SPAA di EPC entrarà in vigore a novembre, subito dopo la pubblicazione delle regole per le cosiddette default fee, cioè del meccanismo di remunerazione dei dati e delle infrastrutture fornite per l’accesso. “La remunerazione è un punto qualificante dell’Open Finance Framework – commenta Camporeale - perché la Commissione, a differenza di come aveva impostato la PSD2, ora riconosce che la messa a disposizione dei dati e la cura dell’infrastruttura per consentire l’accesso, sono servizi che vanno remunerati”.
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