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21 Dicembre 2024 / 13:42
Moda minima da questa pandemia

 
Scenari

Moda minima da questa pandemia

di Ildegarda Ferraro - 24 Marzo 2021
Il lipstick index, l’indice basato sul rossetto che è sempre cresciuto nelle crisi, è crollato. La moda comoda, sostanzialmente da casa, la sta facendo da padrone. Uomini con maglioni non solo per il casual friday e donne che hanno abbandonato i tacchi. La pandemia sta lasciando il segno anche in questo. E probabilmente alcune nuove abitudini ci accompagneranno anche dopo
«Gli orecchini contano credimi». La guardo, è una manager di livello. «Sì, ho una mia tecnica per passare al meglio l’immagine dal web. Una specie di "trucco e parrucco" da lavoro. Perché tutto passa anche attraverso di te. E devi essere il più stringata possibile». Se per lei contano orecchini e capelli, forse per un uomo il maglione a collo alto o la camicia hanno il loro peso. Almeno la parte di su, quella inquadrata. Scopro che ci sono ormai consigli su che gioiello indossare per dar luce in una video. E per un uomo sconsigliata giacca e cravatta troppo formale, ma anche felpe e l’abbandono totale alla tuta e alle magliette informali.
Molte cose sono cambiate. Il lipstick index non se la vede per nulla bene. C’è stato un momento in cui l’indice dell’acquisto dei rossetti, il lipstick index appunto, riusciva a registrare la forza di una crisi, perché nei momenti di difficoltà le ansie venivano scaricate su di una piccola spesa rinfrancante, sull’acquisto appunto di un nuovo fascinoso rossetto (vedi qui). Questa pandemia con la mascherina ha cancellato quel segno. Il rossetto non consola più abbastanza. Ci si muove sul mettere in evidenza occhi e aspetto. Certo gli indici sono una meraviglia, resta insuperabile il Mui, il Men’s underwear index, l’indice dell’intimo maschile, ideato da Alan Greenspan, a suo tempo capo della Federal Reserve. L’idea è che è indispensabile e solo proprio quando la crisi è dura l’indice scende. 
Le cose stanno cambiando. Le cugine Paglieri, Debora e Barbara, Presidente e Ad di Felce azzurra, raccontano su Corriere Economia nuove tendenze. Dicono che anche secondo i dati Nelsen il prodotto doccia è crollato del 14,8%, mentre il sapone liquido per le mani ha venduto il 36% in piu con una forte componente di prodotto antibatterico. Sul flacone doccia hanno influito la chiusura di palestre, piscine e centri sportivi. In casa si usano prodotti meno cari. Ci si aspettava la crescita dei saponi liquidi per lavatrice e ammorbidente, ma le vendite sono calate. Si lava meno, mentre sono cresciuti i deodoranti e profumi per ambienti. E vanno moltissimo i rifornimenti che consentono di ricaricare contenitori e porta saponi. Forse ci si lava anche un po’ meno…
La pandemia insomma cambia la bellezza e la moda. Si parla di trucco da quarantena e moda da quarantena. Poi c’è il dress code da casa, che conta se c’è un video collegamento. Telcollection di Prisma, moda in Finlandia, ha messo a punto un mix di formale su e informale sotto, perché “half formal in the new normal”(vedi qui). E in questo senso esperienze concrete ne vedo tutti i giorni…
Il segno dei tempi è Donatella Versace senza tacco 12, ma con pantofole in pelliccia sintetica rosa fucsia (vedi qui e anche qui). Effettivamente c’è una intera sezione Versace dedicata a pantofole per uomo e per donna (eccole). Insomma, chi avrebbe mai immaginato pantofole d’ordinanza per Versace?
Cresce intanto la voglia di chirurgia plastica. Vedersi in video e stare più a casa fa decidere più facilmente per il ritocchino.
Che cosa ci porteremo? Forse scarpe più comode. Camminare placa ed è anche lo sport più agevole. E poi probabilmente una moda con un cuore tecnologico. Almeno così racconta chi la segue da vicino. L’impatto è stato terribile, ma la reazione c’è stata e ci sarà in termini di innovazione.
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